“Giornata a Roma, in digitale
puntiamo a parlare a tutta l’Italia”
Prime tracce di una presenza ebraica a Roma accertate storicamente risalgono a quasi 2200 anni fa. Documenti dell’epoca riferiscono che due ambasciatori inviati da Giuda Maccabeo si presentano al Senato per stringere un rapporto di alleanza tra l’Urbe e il popolo ebraico in rivolta contro i Seleucidi. L’inizio di una storia che, tra alti e bassi, continua fino al nostro presente.
A ripercorrere questo itinerario sarà la ventunesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 6 settembre. Oltre 90 le località italiane coinvolte. Per la prima volta da quando è stata istituita, la città capofila sarà proprio Roma (clicca qui per il programma).
“Si tratta di una sfida complessa, ma anche affascinante. L’obiettivo è trasformare le tante complicazioni organizzative portate dall’emergenza sanitaria in opportunità di racconto senza confini. Oltre agli appuntamenti in presenza, grande sarà il lavoro sul digitale. Tutta la Giornata romana sarà infatti fruibile anche a distanza. Con la possibilità che ne deriva di rapportarci con un pubblico nazionale e potenzialmente anche internazionale”, sottolinea a Pagine Ebraiche l’assessore alla Cultura della Comunità ebraica romana Giordana Moscati.
Per Moscati il tema scelto per questa edizione, “Percorsi ebraici”, è un invito a nozze: “Trovo – sottolinea l’assessore – che la Comunità di Roma abbia molto da offrire in questo senso. I suoi luoghi, le sue storie, le sue suggestioni sono un grande patrimonio comune da condividere. La Giornata sarà pertanto un’occasione immersiva a tutto campo. Già a partire dal primo mattino, ancor prima dell’avvio ufficiale della Giornata sancito dagli interventi inaugurali. Il programma si apre infatti con una passeggiata in bicicletta. Per scoprire e riscoprire i segni di questi due oltre due millenni di ininterrotta presenza”.
Incontri e itinerari abbracceranno diverse dimensioni: dalla religione alla storia, dalla letteratura alla cucina. Porte aperte, come spiegava la presidente della Comunità ebraica capitolina Ruth Dureghello, a cultura “che non è fatta solo di luoghi, ma anche di idee e valori che contribuiscono alla società e che ci auguriamo siano di stimolo a crescere e a risolvere i problemi che affrontiamo ogni giorno.”
(1 settembre 2020)