Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     2 Novembre 2020 - 15 Cheshvan 5781
LA CONFERMA ALLA PRESIDENZA DELL'ORGANO DELL'EBRAISMO EUROPEO 

Congresso ebraico d’Europa, Kantor alla guida
“Valorizzerò contributo italiano”

Ancora quattro anni alla guida dello European Jewish Congress per Moshe Kantor, 67 anni, alla presidenza dell’organismo che rappresenta gli ebrei d’Europa dal 2007. Molte le sfide al centro di questo nuovo mandato. Anche l’Italia, annuncia, sarà protagonista. 
“La Comunità ebraica italiana – dice a Pagine Ebraiche – è molto vicina al mio cuore. A legare European Jewish Congress e UCEI è una amicizia di lunga data e una cooperazione profonda. Insieme lavoreremo all’obiettivo comune di promuovere e garantire la vita ebraica in Europa”. 
Per Kantor, nato in Russia, un lungo impegno alle spalle in questo e altri organismi ebraici internazionali, è stata una rielezione all’unanimità. Così come per la britannica Marie van Der Zyl, chiamata alla presidenza dell’organo consiliare.
Consenso unanime anche per l’elezione dei membri del comitato esecutivo che lavoreranno insieme a Kantor. Oltre ai leader dei quattro Paesi con la più alta popolazione ebraica del continente cui spetta un seggio in automatico, e cioè Francia (Francis Kalifat), Germania (Josef Schuster), Ucraina (Boris Lozhkin) e Russia (Vladimir Shternfeld e Georgy Golukhov), risultano eletti la Presidente UCEI Noemi Di Segni e i presidenti degli ebrei del Lussemburgo (Albert Aflalo), del Belgio (Yohan Benizri), della Svizzera (Ralph Friedlander), dell’Ungheria (Andras Heisler), della Lituania (Faina Kukliansky), della Finlandia (Yaron Nadbornik) e della Repubblica Ceca (Petr Papousek). Nel comitato esecutivo anche il presidente onorario degli ebrei viennesi Ariel Muzicant e il direttore esecutivo delle Comunità ebraiche d’Olanda Ruben Vis. 
“Sono onorato del sostegno ricevuto dalle comunità ebraiche europee. Siamo una forza importante nel mondo ebraico, in prima linea nella lotta all’antisemitismo, nella difesa della tradizione e nel rinvigorimento delle nostre comunità e istituzioni”, ha commentato Kantor a margine della ri-elezione. Tra le sfide più grandi la lotta al Covid, oggetto di molti approfondimenti durante l’ultima assemblea generale. Afferma Kantor: “Nelle mie conversazioni con leader ebraici, capi di Stato e decisori in tutto il continente, ho testimoniato che nonostante le sfide del Covid e il crescente antisemitismo, gli ebrei europei sono risoluti e determinati a continuare a lavorare insieme per superare queste prove e rafforzare la vita ebraica in Europa.”

A 24 ORE DALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI NEGLI USA

Biden-Trump, l'attesa d'Israele

In queste ore tutti i media israeliani stanno dedicando ampi approfondimenti alle elezioni negli Stati Uniti. L'attesa è concentrata sull'election day per capire chi si siederà alla Casa Bianca, se il repubblicano Donald Trump o il democratico Joe Biden. Una conferma o un cambiamento avrà un impatto significativo anche sul futuro d'Israele e della sua politica. I giornalisti israeliani discutono e riportano le posizioni dei politici locali, facendo l'elenco dei pro e contro dei due candidati. Il Primo ministro Benjamin Netanyahu intanto dà alcuni segnali: nelle scorse ore ha elogiato le politiche in Medio Oriente del presidente Trump, ma ha evitato di schierarsi apertamente. Parlando con i giornalisti, Netanyahu ha sottolineato che il sostegno bipartisan degli Stati Uniti è stato "uno dei fondamenti dell'alleanza israelo-statunitense”, aggiungendo che “l'alleanza non è mai stata più forte". Il Premier ha poi elogiato Trump per alcune decisioni e passi compiuti in questi quattro anni di mandato: la dura posizione degli Stati Uniti nei confronti dell'Iran, il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, il riconoscimento dell'annessione israeliana delle alture del Golan, i recenti accordi per la normalizzazione delle relazioni con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan. “Posso solo sperare che questa politica continui nel prossimi anni”, ha dichiarato Netanyahu. Diverse analisi sottolineano come il Premier israeliano non abbia di fatto nascosto la sua preferenza per Trump, e c'è chi sostiene che il suo futuro politico sia strettamente legato al destino dell'attuale presidente Usa. Non lo deve essere quello d'Israele, dicono all'unisono - o quasi - i quotidiani del paese in questi giorni, tra cui anche il giornale di destra e Pro-Netanyahu Israel Hayom. 

IL NUOVO SAGGIO DELLA STORICA LILIANA PICCIOTTO 

Razzia del 16 ottobre, la ricerca continua

Un nuovo saggio che, con alcune importanti novità storiografiche, ripercorre l'iter decisionale e la preparazione della razzia nazista compiuta il 16 ottobre 1943 contro gli ebrei romani. A firmarlo nell'ultimo numero della rivista Yad Vashem Studies (Vol. 48:1-2 – 2020), la storica Liliana Picciotto. Autrice di diversi importanti studi sulla Shoah e l'Italia - tra cui Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall'Italia. 1943-1945 – Picciotto, studiosa del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, si concentra in questo caso sui tragici avvenimenti del 16 ottobre, analizzando in particolare diversi documenti dell'OSS (Office of Strategic Studies) depositati presso il NARA (National Archives and Record Groups). Dalla ricostruzione compiuta dalla storica emergono alcune novità, tra le altre, sul ruolo di Herbert Kappler, capo della polizia tedesca a Roma; sull'organizzazione della razzia del 16 ottobre con la collaborazione della autorità italiane; su come fosse stata progettata la persecuzione e deportazione degli ebrei italiani nella penisola da parte dei nazisti.

Una vita civile, senza età
Se la proposta che sta ormai circolando di limitare gli spostamenti degli over 70 rispetto a quelli degli altri cittadini diventerà norma del prossimo decreto, credo che si supererà un confine mai superato finora da settant’anni a questa parte e carico di conseguenze gravissime per tutti: la differenza fra i cittadini, il riconoscimento pubblico che esistono dei cittadini meno “utili” degli altri. 
Anna Foa
Oltremare - Calendari paralleli
Vivere in bilico fra paesi diversi, fino al lontano 2019, significava anche muoversi fisicamente fra quei paesi. E significava sapere che cosa succede in dati periodi dell'anno, quando sono le vacanze locali, che cibi si mangiano, che tradizioni si tramandano. Ora significa soprattutto tenere una tabella mentale con le restrizioni causate dalla pandemia a seconda dei paesi con i quali ci si rapporta.
Daniela Fubini
Controvento - I cervelli di Prada
Avrebbe dovuto essere un convegno dal vivo, “Culture and Consciousness”. Due giorni di incontri e dibattiti tra alcuni dei più insigni neuroscienziati al mondo, per fare il punto sulla coscienza, il mistero più affascinante del nostro cervello, ciò che ci rende umani, diversi dagli altri esseri animati che popolano il pianeta, capaci di ragionare su noi stessi, di creare arte e cultura, di pensare il pensiero, di “essere coscienti della nostra unità e in antitesi con il mondo esterno” sintetizza Massimo Cacciari  uno dei promotori dell’iniziativa.
Viviana Kasam
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