Una vita civile, senza età

Se la proposta che sta ormai circolando di limitare gli spostamenti degli over 70 rispetto a quelli degli altri cittadini diventerà norma del prossimo decreto, credo che si supererà un confine mai superato finora da settant’anni a questa parte e carico di conseguenze gravissime per tutti: la differenza fra i cittadini, il riconoscimento pubblico che esistono dei cittadini meno “utili” degli altri. Sotto il pretesto di salvaguardarne la vita, un pretesto perché sembra che dove è stato tentato, nel primo lockdown, non sia servito a nulla e sia comunque stato di difficilissima attuazione, si punterebbe ad una separazione che spingerebbe gli anziani, proprio perché non produttivi e quindi in fondo sacrificabili, ad essere allontanati dalla vita civile. Una vita civile che tutti (o quasi) siamo d’accordo di limitare anche moltissimo in questa grave emergenza, ma per tutti e non solo per una categoria di cittadini, quelli superiori ai settanta, forse ai sessanta, domani chissà ai cinquant’anni.

Anna Foa, storica