Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    3 Gennaio 2021 - 19 Tevet 5781
LA STORICA SVOLTA IN GAZZETTA UFFICIALE

Perseguitati razziali, definizione e risarcimenti
Il governo accoglie le richieste dell'UCEI

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 dicembre della nuova legge di bilancio, tra le moltissime novità e misure che ci interessano direttamente come cittadini, per la nostra vita di famiglia e di lavoro, vi è una disposizione di particolare rilievo per la nostra realtà di comunità ebraica.
Dopo lunghi decenni si sono infatti finalmente superate profonde aberrazioni presenti nella legge 10 marzo 1955, n. 96 (legge “Terracini”), recante “Provvidenze a favore dei perseguitati politici o razziali e dei loro familiari superstiti” – cosiddette Benemerenze – con riguardo alla persecuzione razziale e nello specifico delle persone di religione ebraica.
Il comma 373 precisa, anzitutto (alla lettere a), il superamento del limite temporale dell’8 settembre 1943, chiarendo quindi una volta per sempre che la persecuzione subita è riferita all’intero periodo dell’occupazione nazifascista e si conclude il giorno della liberazione, quindi il 25 aprile del 1945. Fino a questa data vi erano ancora persecuzioni sia da parte degli occupanti nazisti sia dei fascisti. La persecuzione di cui l’Italia deve rispondere non è solo quella fascista e non finisce con l’invasione successiva all’armistizio.
Il secondo elemento fondamentale è quello dell’onere della prova. Fino a ieri qualsiasi richiedente doveva produrre la prova dell’atto persecutorio – dimostrare quindi di aver sofferto e di aver subito atti di violenza e sevizie, con documenti originali o testimoni. Al di là della difficoltà oggettiva di fornire tali prove e al di là della valutazione estremamente variabile di cosa si intende per atto persecutorio vi era una umiliante decisione di ammissibilità soggettivizzata. Dopo l’onta e le esclusioni da ogni ambito della vita dovuta alle leggi razziste, dopo la persecuzione fisica e la deportazione, gli ebrei dovevano ancora dimostrare la “corretta” applicazione di tale persecuzione nei loro riguardi, e questo dopo la formale abolizione delle leggi antiebraiche, dopo la Costituzione del 1947.
Con la nuova disposizione si chiarisce che gli atti di violenza o le sevizie subite in Italia o all’estero si presumono fino a prova contraria. Con tale formulazione si supera quindi la richiesta a carico del richiedente di fornire prove, riconoscendo quindi (implicitamente) che leggi e circolari volute e promulgate in Italia sono state applicate con rigore alla popolazione ebraica e quanto sia incoerente, normativamente, se non anche aberrante moralmente, chiederne la prova. Resta certamente ancora molto da fare e da chiarire rispetto al concetto di violenza e ad altre situazioni soggettive escluse dalla benemerenza che questi emendamenti non hanno coperto.
Quello di oggi è un passaggio che dobbiamo considerare come fondamentale e sui cui si è lavorato moltissimo. Il riconoscimento per questa svolta, dopo oltre 80 anni, va al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha accolto la nostra proposta di istituire una nuova commissione per approfondire la tematica – convinto assieme a Mef e ministero della Giustizia della problematica sottoposta – allo staff della Presidenza del Consiglio che si è dedicato e ha seguito tutto l’iter per giungere alla definitiva approvazione di questi emendamenti, al Presidente emerito della Corte suprema, Giovanni Canzio, che ha guidato i lavori della Commissione designata, svolgendo le indagini e gli approfondimenti tecnico legali, con la partecipazione anche di UCEI, Aned e Anppia che hanno affiancato gli esperti del Mef e del ministero della Giustizia. Non finisce con questo passaggio e vi sono altri aspetti sui quali saranno necessari ulteriori chiarimenti interpretativi e normativi, sui quali auspichiamo possa proseguire questa efficace azione concorde tra UCEI, governo e gli altri ministeri interessati.
Con altro atto governativo, nel Decreto Legge n.183 del 31.12.2020, all’articolo 13 comma 9, è stata inserita una proroga dei termini e uno stanziamento di 6,5 milioni di euro per la variante dei lavori da realizzare nella porzione di appalto relativa al cimitero ebraico antico di Mantova, nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione Mantova-Hub, affinché siano realizzati secondo le prescrizioni religiose in materia, di raccordo con UCEI e l’Assemblea Rabbinica Italiana e sui quali la Presidenza del Consiglio ha ricevuto alcuni mesi fa una lettera di attenzione e apprezzamento da parte del rabbino capo d’Israele David Lau. 

Noemi Di Segni, Presidente UCEI

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IL CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI 

Nuove prospettive e problemi aperti

A 65 anni esatti dall’emanazione della legge c.d. Terracini n. 96 del 10.3.1955 sulle provvidenze per i perseguitati politici antifascisti e razziali troppe erano, e sono ancora, le criticità presenti nel testo e troppi i problemi irrisolti e anche le difficoltà per chi ha diritto a vedersi concedere l’assegno vitalizio di benemerenza sia in sede applicativa, sia in sede giurisdizionale, allorché alle varie Corti dei Conti italiane è demandata la decisione sui ricorsi presentati dai cittadini ebrei cui è stata respinta la domanda per ottenere la benemerenza.
Non si dimentichi che la legge voluta dal Senatore Umberto Terracini era nata per i perseguitati politici dal fascismo e solo nell’ultima fase della sua preparazione, su impulso dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, era stato aggiunto un comma sul diritto, anche per chi aveva subìto le persecuzioni razziali, ad ottenere l’assegno vitalizio, al pari di chi era stato perseguitato per motivi politici dal regime fascista.
Sono susseguiti anni di confronti, discussioni e anche di battaglie all’interno della Commissione istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per riconoscere e far valere il diritto di chi aveva subito le conseguenze di una delle pagine peggiori della nostra storia di ottenere quel riconoscimento concreto, qualificato dalla legge come “benemerenza”.
La rappresentanza ebraica era stata ottenuta all’interno della Commissione interministeriale soltanto nel 1998, a seguito di una decisiva pronuncia della Corte Costituzionale, che aveva percepito l’assenza di rappresentanti dell’ebraismo italiano da quel consesso iniqua e soprattutto necessaria la sua presenza per i lavori stessi della Commissione, perché nessuno meglio di chi conosceva quella storia, per averla subita, poteva rappresentare i diritti degli ebrei italiani perseguitati.

Giulio Disegni, Vicepresidente UCEI 

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I LAVORI DELLA COMMISSIONE

Proposte concrete nel segno dell'unità

Nell’aprile 2019, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane trasmetteva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una nota per segnalare nuove, gravi criticità interpretative ed applicative, che spesso impedivano il riconoscimento delle benemerenze in favore di coloro che avevano subito una persecuzione politica o razziale.
Negli ultimi anni si era infatti assistito ad un crescente numero di decreti emessi dalla Commissione di valutazione istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e di sentenze della Corte dei Conti, in base alle quali venivano immotivatamente negati i benefici economici riconosciuti dalla legge 10 marzo 1955 n. 96 (in qualche caso la sentenza favorevole della Corte dei Conti di primo grado veniva riformata in sede d’appello, con obbligo per il contribuente già perseguitato di restituire ingenti somme allo Stato).
Analogamente a quanto accaduto nel 2005, allorquando furono emanati alcuni indirizzi interpretativi tesi a chiarire situazioni incerte ed oscure, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, su richiesta dell’UCEI, decise quindi nel giugno 2019 la costituzione di una nuova Commissione di studio, con il compito di aggiornare le linee-guida interpretative e risolvere i problemi applicativi della normativa in favore dei perseguitati politici e razziali.
Ho avuto il privilegio di partecipare nell’interesse dell’ebraismo italiano a questa nuova Commissione di studio istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme ai rappresentanti delle altre associazioni dei perseguitati e di quelli istituzionali.

Davide Jona Falco, Consigliere UCEI

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SUPERATA LA SOGLIA DEL MILIONE DI SOMMINISTRAZIONI

Vaccini anti-Covid, Israele sempre più un modello

Oltre un milione di persone vaccinate in neanche due settimane. Non sorprende quindi che ormai quasi quotidianamente, sui giornali e non solo, si parli di “modello Israele”. Il Paese che più efficacemente nel mondo sta affrontando l’avvio della campagna per immunizzare la popolazione dal Covid. Secondo gli ultimi dati diffusi Israele ha vaccinato circa il 12% della popolazione. Netto lo stacco con qualsiasi altro paese. Sugli altri due gradini di questo ideale podio di efficienza ci sono infatti Bahrein (3,49) e Regno Unito (1,47). Molto più indietro tutto il resto dell’umanità, Italia compresa.

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L'INTERVENTO DELLO STATO PER L'AREA DELL'ANTICO CIMITERO EBRAICO

Mantova Hub, nuove risorse per il progetto

Sei milioni e mezzo di euro. È la cifra accordata dallo Stato per consentire l’attivazione di alcuni specifici interventi nell’area dell’antico cimitero ebraico di Mantova, al centro in questi anni del progetto di rigenerazione urbana Mantova Hub.
Un progetto sul quale, come ricorda la Presidente UCEI Noemi Di Segni nel suo intervento e come spesso vi abbiamo raccontato su questi notiziari, costante è stato e continua ad essere il confronto tra l’amministrazione comunale e le istituzioni dell’ebraismo italiano. E ciò al fine non solo di valorizzare l’antica presenza, ma anche l’osservanza scrupolosa, in ogni fase dei lavori, dei limiti imposti in tal senso dalla Halakhah, la Legge ebraica. 

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SORGENTE DI VITA

Memoria, nel nome di Nedo

La puntata di Sorgente di Vita in onda su Rai Due quest'oggi si apre con una copertina in ricordo di Nedo Fiano, scomparso lo scorso 19 dicembre a Milano.
Nato il 22 aprile 1925, Fiano fu arrestato nella sua città natale, Firenze, il 6 febbraio 1944, e deportato prima a Fossoli e poi ad Auschwitz. In momenti diversi, furono deportati gli altri membri della sua famiglia, nessuno dei quali sopravvisse.

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Misurare il muoversi
Nel 1921 (per la precisione il 16, 17 e 18 agosto) Philip Graves, corrispondente del Times da Costantinopoli, pubblica un lungo articolo in tre puntate sui “Protocolli dei Savi Anziani di Sion” dimostrandone la falsità. Un secolo dopo non sarebbe male rileggerlo (e magari anche ripubblicarlo). Non per sfizio archivistico, o per passione per il “ritrovato” ma per capire quanta strada abbiamo fatto, per davvero, in un secolo per emanciparci dalla credulità di allora. Per esempio: misurare se il molto muoversi sia stato solo un agitarsi, senza spostarsi dalle convinzioni radicate.
                                                                          David Bidussa
Negazione e cospirazione
Le “fortune” del complottismo, del pari a quelle del negazionismo (due facce, una sola medaglia), non sono ascrivibili all’inverosimiglianza di ciò che dice ma al come lo va facendo. In un sistema di comunicazione collettiva oramai cacofonico non conta tanto il contenuto di un’affermazione ma la sua carica dirompente, tanto più se sembra liberare energie, altrimenti compresse, attraverso il gioco dell’affermazione eclatante.
 
Claudio Vercelli
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Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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