Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     31 Marzo 2021 - 18 Nissan 5781

LE TRATTATIVE PER LA FORMAZIONE DEL PROSSIMO GOVERNO  

Netanyahu, Lapid, Bennett
Tre nomi per guidare Israele

In una Israele sempre più riaperta, dove il numero di nuovi casi di Covid-19 continua a diminuire (i positivi giornalieri sono scesi sotto la soglia del 1 per cento), l'attenzione è concentrata sulle trattative tra i partiti politici per formare un governo. Il quotidiano gratuito Israel Hayom, molto vicino al Premier uscente Benjamin Netanyahu, nella sua edizione odierna annunciava il raggiungimento di un accordo tra il partito arabo Raam e il Likud per un sostegno esterno del primo a un governo targato Netanyahu. Un accordo in realtà smentito da esponenti dello stesso Raam. Significativa però la scelta d'Israel Hayom di dedicare l'apertura alla presunta intesa. Una decisione, spiegano infatti gli analisti israeliani, che appare come un tentativo di normalizzare l'opzione di un appoggio di Raam a Netanyahu. Un'opzione fino a poco tempo fa impensabile perché esclusa dallo stesso leader del Likud. Gli equilibri interni alla Knesset sono però cambiati e così Netanyahu, per raggiungere la maggioranza di 61 seggi, è disposto ad aprire alla compagine araba (rappresentata in parlamento anche dalla Lista comune). Ha così bisogno del sostegno del suo elettorato e, soprattutto, di alcuni partiti all'interno della sua coalizione. Il partito di estrema destra Tziyonut Datit (Sionismo religioso) su tutti, il cui leader Bezalel Smotrich si è messo di traverso, escludendo qualsiasi possibilità di formare un governo con il sostegno di un partito arabo. Senza Raam però Netanyahu non ha le carte e i numeri per ritornare al potere. E da qui, almeno secondo gli analisti dell'emittente Kan, la campagna anche stampa diretta a far togliere veti e opposizioni. 
Nel frattempo il Presidente d'Israele Reuven Rivlin ha dichiarato, ricevendo i risultati ufficiali delle ultime elezioni, che la sua principale considerazione nella scelta di un candidato Premier sarà la sua “possibilità di formare un governo che otterrà l'approvazione della Knesset”. Parole che sono state interpretate come una possibile indicazione che il presidente non affiderà l'incarico di Primo ministro designato necessariamente al leader del partito con più raccomandazioni formali. Rivlin ha detto che la crisi politica prolungata danneggia la democrazia di Israele, e ha chiesto un governo che "approvi il Bilancio dello stato, sorvegli la guarigione delle realtà e dei cittadini segnati dalla pandemia, e salvi gli organi statali dal congelamento politico in cui siamo finiti in un momento in cui il popolo ha bisogno degli organi statali più che mai”.

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QUI GERUSALEMME   

Pesach, emozione e preghiera al Kotel

Per la prima volta dall'inizio della pandemia migliaia di persone hanno avuto la possibilità di riunirsi insieme davanti al Muro Occidentale di Gerusalemme (Kotel). L'occasione è stata la tradizionale benedizione Birkat Kohanim in occasione di Pesach. All'evento hanno partecipato i rabbini capo di Israele, rav Yitzchak Yosef e rav David Lau; il rabbino del Muro Occidentale, rav Shmuel Rabinowitz, il ministro degli affari religiosi, rav Yaakov Avitan; il sindaco di Gerusalemme, Moshe Leon; e il vice ministro degli interni Yoav Ben Zur. Cohanim da tutta Israele hanno partecipato a questa occasione descritta come festosa e commovente, organizzata nel rispetto delle linee guida del ministero della Salute.
Alla fine del servizio, rav Rabinowitz ha pronunciato una speciale preghiera di ringraziamento per l'arretrare della pandemia in Israele e per auspicare la sua fine nel mondo intero. “La Birkat Kohanim scritta nella Torah contiene una promessa di protezione dal male e di pace su Israele. - ha dichiarato il rav - In questi tempi difficili, abbiamo bisogno di questa benedizione più che mai: una preghiera per la pace nella nazione ebraica e per la salute di tutti nel mondo”.

PAGINE DI STORIA CON GIACOMO TODESCHINI

Il Medioevo e il linguaggio dell'economia

Come l'acqua e il sangue. Le origini medievali del pensiero economico (Carocci) è il titolo dell'ultimo saggio dello storico Giacomo Todeschini. Una approfondita analisi del sistema di immagini, proveniente da un Medioevo solo in apparenza lontano, che ancora oggi determina molta parte dell'attuale pensiero economico. “Nel libro ho cercato di far vedere come economisti che appartengono a tendenze molto diverse, ideologicamente lontani, usino però le stesse immagini, gli stessi modelli di realtà, per dire cose molto differenti”, spiega Todeschini, presentando il suo ultimo lavoro nella nuova puntata di pagine di storia, l'approfondimento a cura della redazione di Pagine Ebraiche. Un percorso per immagini, quello raccontato da Todeschini, in cui si fa riferimento anche all'intreccio tra economia e religione. E a i problemi che questo legame ha prodotto nel tempo a minoranze come quella ebraica.

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QUI ROMA

Fondazione Museo della Shoah,
un nuovo logo per “nutrire la Memoria” 

Uno spazio diviso in due parti. Per entrare e uscire “rinnovati, pieni del desiderio di testimoniare nella vita quello che si conosce e che non dovrà più accadere”.
È il tema del disegno scelto, tra le numerose proposte pervenute, per il nuovo logo della Fondazione Museo della Shoah di Roma dedicato ai progetti didattici. Un vivace concorso di idee, che ha coinvolto licei artistici, istituti tecnici e professionali di tutta Italia nel segno di una collaborazione ad hoc tra la Fondazione stessa e il Ministero dell’Istruzione. 
L’idea vincente è stata di Adrian Ungurianu, studente dell’Istituto d’Istruzione Superiore G. Caboto di Chiavari (Genova). Suo, a detta della commissione, il più efficace tra i 140 loghi inviati.

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QUI TORINO - DOPO IL POST ANTISEMITA

Comunità ritira querela contro Consigliera Amore:
“Capita gravità dell’accaduto”

“Un segnale di presa di coscienza della gravità dell’accaduto e del contesto nel quale esso va inquadrato, che ha raccolto gli spunti di riflessione che avevamo sollecitato”.
Così la Comunità ebraica di Torino, in una nota ufficiale diramata in risposta a una lettera di scuse inviata dalla Consigliera comunale Monica Amore dopo l’increscioso episodio di cui era stata protagonista a febbraio: la condivisione, sulla propria pagina Facebook, di contenuti degni della peggior propaganda antisemita.
La lettera di scuse, che porta anche le firme della sindaca Chiara Appendino e del senatore Alberto Airola, segue un incontro svoltosi alcuni giorni fa con la partecipazione del presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni e della vicepresidente Alda Guastalla. Al centro una promessa: “Ribadiamo l’impegno del Movimento 5 Stelle nel prendere posizione a fianco della Comunità ebraica e accanto a tutti coloro che vengono discriminati e nel combattere con vigore questo diffondersi d’odio sempre più spesso di carattere antisemita”.

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Ticketless - Una nuova Yalta
Ogni settimana che passa lo scenario post-pandemico si fa più chiaro. Si profila qualcosa che assomiglia a un dopoguerra, il terzo se non diamo credito agli sciocchi che voltano le spalle al XX secolo. Uno sguardo poco incoraggiante, che io, nonostante il tanto che s’è scritto, leggo ancora con occhi novecenteschi. La libertà per l'Europa verrà se gli anglo-americani, dopo che si saranno liberati loro dal virus, giungeranno in soccorso di un'Europa che non accenna a riprendersi dopo i due precedenti dopoguerra. Mi è venuto in mente quel classico libro di Hazard sulla crisi della coscienza europea, vedendo lo sbandamento di Bruxelles. L'armata rossa in forma di vaccino Sputnik preme però da Oriente.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Libertà irrinunciabile 
Il primo giorno di Pesach 5679-1919, rav Samuele Colombo (bisnonno, tra gli altri, di Ariel e Alessandro Viterbo, il primo noto e raffinato poeta, il secondo dirigente di Tsad Kadima, la benemerita associazione che, in Erez Israel, dà sostegno ai ragazzi con difficoltà), pronunciò un discorso, al Tempio di Livorno, di cui vale proprio la pena, a distanza di un secolo, rileggere almeno qualche passo:
“Quel che un giorno, molto lontano, accadde ai nostri padri, accade oggi stesso anche a noi direttissimi nipoti".
Francesco Lucrezi
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Sostituti
Passi per il dovevamo ritrovarci tutti più buoni. Le epidemie, anche assai peggiori di quella vissuta durante quest’anno, non hanno mai cambiato la natura umana. Ma chi ci credeva? Però, quanto siamo cambiati a distanza di diversi mesi dall’insorgere del focolaio di Wuhan? A giudicare dall’esito elettorale israeliano, niente. 
Davide Assael
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Ebraismo a tutto tondo
Sono andate in onda sulle pagine di Facebook appena due puntate, ma già si può dire che è un successone di audience, per la qualità di come si parla dell’ebraismo a tutto tondo. 
Jonatan Della Rocca
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