Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     12 Maggio 2021 - 1 Sivan 5781

ISRAELE SOTTO ATTACCO 

“Finché non cesseranno i razzi da Gaza,
colpiremo Hamas e Jihad islamica"

La calma sembra ancora lontana. Lo scontro tra Israele e i terroristi della Striscia di Gaza non accenna infatti a rallentare. La notte è stata nuovamente segnata dai razzi sparati da Hamas e Jihad islamica e diretti contro obiettivi civili israeliani. Un’aggressione che ha causato tre vittime. Bilancio aggravatosi nella mattinata con l’attacco dei terroristi a una jeep che si trovava vicino al confine con Gaza. Il missile anti-carro ha distrutto il veicolo, uccidendo una persona e ferendone gravemente altre tre. A questi attacchi, l’esercito israeliano ha risposto duramente, colpendo a più riprese obiettivi strategici legati a Hamas e Jihad islamica, ed eliminando alcuni dei vertici militari.
“A Gaza, le torri cadono, le fabbriche crollano, i tunnel vengono spazzati via e i comandanti vengono eliminati. L’esercito continuerà a colpire per portare la completa calma” ha dichiarato il ministro della Difesa Benny Gantz da Ashkelon, una delle città più bersagliate dai razzi. “Non accetteremo rimproveri da nessuna organizzazione o istituzione sul nostro diritto e dovere di proteggere i cittadini di Israele” ha proseguito Gantz, riaffermando il diritto d’Israele di reagire alla violenza del terrorismo palestinese.
In queste ore l’esercito israeliano ha aumentato la propria presenza lungo il confine con Gaza. Le autorità hanno invitato i residenti locali a rimanere a casa e vicino ai rifugi antimissile fino a nuovo avviso, vista la difficile situazione. Sono oltre 1000 i missili sparati nelle ultime 48 ore dalla Striscia: il sistema di difesa anti-missile Iron Dome è riuscito ad intercettare circa il 90 per cento dei razzi, ma gli intensi attacchi hanno comunque provocato vittime e danni a scuole, abitazioni private, strade e infrastrutture.
Sul versante opposto, il ministro della salute di Gaza parla di un bilancio di 43 vittime e afferma che quasi la metà sono civili. I media israeliani riportano che tra gli uccisi ci sono alcuni uomini di punta di Hamas e Jihad islamica. Uno dei terroristi eliminati, fanno sapere da Gerusalemme, è Samah Abed al-Mamlouk, responsabile dell’arsenale missilistico del gruppo Jihad islamica. Il movimento terroristico – finanziato dall’Iran – ha subito anche un’altra perdita significativa: l’eliminazione del suo vicecomandante, Hassan Abu al-Ata. L’obiettivo dell’esercito israeliano è dunque chiaro, eliminare il più possibile la leadership del terrore che da Gaza continua a minacciare la sicurezza dello Stato ebraico. Per questo tra gli obiettivi colpiti risultano anche la casa di un comandante di Hamas, il quartier generale dell’intelligence militare del movimento, siti di produzione di munizioni, complessi militari appartenenti a Hamas e alla Jihad islamica, così come due tunnel del terrore che erano vicini alla recinzione di confine.

Leggi

LA MOBILITAZIONE NEL MONDO E NELL'ITALIA EBRAICA 

“Israele ha il diritto di difendersi"

"Ieri Gerusalemme, la nostra capitale, è stata attaccata. Da allora centinaia di razzi sono stati lanciati contro le nostre città e migliaia di bambini sono stati rapidamente portati dai loro genitori nei rifugi. Nessun paese al mondo accetterebbe una situazione simile. E noi non accetteremo mai una tale realtà. Proteggeremo i nostri cittadini con tutte le misure necessarie”.
Riunendo davanti a sé gli ambasciatori dei paesi dell’Unione europea, il Presidente d’Israele Reuven Rivlin ha voluto chiarire che Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi provenienti da Gaza e di riportare la calma in tutto il paese, e a Gerusalemme. “Durante le rivolte, i palestinesi hanno trasformato il complesso del Monte del Tempio in un deposito di armi, da cui sono emersi ulteriori attacchi. Non possiamo consentire l’uso di quel luogo sacro per rivolte violente” ha aggiunto Rivlin, evidenziando come gli scontri attorno alla moschea al Aqsa si siano subito trasformati in un pretesto per Hamas per aggredire Israele. Un’aggressione a cui Israele non poteva che rispondere, ha chiarito il presidente ai diplomatici europei, ribandendo quale sia l’ordine tra azione e reazione: attacchi dei terroristi, risposta delle forze di sicurezza israeliane.
Un elemento ribadito anche dal presidente del Congresso ebraico mondiale Ronald Lauder nel suo intervento di solidarietà nei confronti d’Israele. “L’ebraismo mondiale e le persone oneste deplorano l’ultima insensata escalation di violenza con nuovi attacchi missilistici contro Israele”, le parole di Lauder. “Hamas ha dimostrato più volte il suo disprezzo per la vita umana e la sua riluttanza ad accettare l’esistenza di uno Stato ebraico in qualsiasi confine. In queste circostanze, Israele non ha altra scelta che rispondere con la forza necessaria per proteggere i suoi cittadini e porre fine a questa minaccia”.
Un concetto che sarà richiamato anche nel corso di due manifestazioni di solidarietà verso la popolazione israeliana organizzate per il tardo pomeriggio (dalle 18.30 in poi) dalle Comunità ebraiche di Roma e Milano. Nella Capitale davanti al Tempio Maggiore, a Milano davanti alla sinagoga centrale in via della Guastalla.

Leggi

LA TESTIMONIANZA A PAGINE EBRAICHE

“Un missile nella palazzina,
mia figlia salva per miracolo"

"Solo per un miracolo non sto commentando qualcosa di peggiore”.
Daniela Camerini Librus ci risponde dall’appartamento a nord di Tel Aviv dove vivono la figlia Hadar e il fidanzato Gilad. Ieri sera, poco prima delle nove, un missile lanciato da Gaza ha centrato la palazzina. È stato Yoav, l’altro figlio, ad avvertirla.
“L’ultimo piano è stato letteralmente scoperchiato. Per fortuna la famiglia che ci abita, una giovane coppia con due figli, era nella stanza blindata. Sennò non ci sarebbe stato scampo” racconta Daniela, fiorentina, da oltre trent’anni in Israele, a Pagine Ebraiche.
Hadar, che abita al primo piano, si trovava invece in corridoio. Un’uscita fulminea, di pochi secondi, per recuperare un alimentatore elettronico che non aveva fatto in tempo a portare con sé nel rifugio. La vista è stata agghiacciante: una luce intensa, e un istante dopo l’impatto con l’edificio. Fragoroso e devastante. “Ha rischiato di morire. Siamo ancora tutti sotto shock”, dice Daniela.

Sul posto sono accorsi la polizia e i pompieri. I danni sono apparsi subito ingenti. “Nelle prossime ore incontreremo il perito per una valutazione più esaustiva. Ovviamente, trattandosi di terrorismo, sarò lo Stato a risarcirci”, sottolinea. L’ultimo dei pensieri, comunque, in questo momento.“Sono sconvolta: mai avrei pensato di dover vivere una situazione del genere. A spaventarmi non sono solo i terroristi di Gaza: in qualche modo quella è una minaccia che ci si aspetta, oserei dire scontata. Mi inquieta ancora di più la rivolta dei cittadini arabo-israeliani, la violenza sommaria, casa per casa, in luoghi dove per anni ci si è sforzati di convivere. Il tutto partendo da motivazioni pretestuose, buone solo per un certo tipo di propaganda. È il segno – osserva – che qualcosa non sta andando per il verso giusto”. A spaventarla è soprattutto l’ipotesi di una guerra: “Diciottenni, diciannovenni, ventenni: questi sono i nostri soldati. Dei ragazzi. Li immagino a Gaza e tremo”. 

(Nell’immagine Daniela Camerini Librus con la figlia Hadar e la nipote Susanna: dopo l'attacco hanno trascorso la notte insieme; in basso i danni provocati dal missile all'abitazione)

Leggi

LA STORICA GIORNATA AL GIRO COMMENTATA DA SYLVAN ADAMS 

“Maglia rosa, un'impresa dedicata a Israele"

"In questa situazione traumatica, mentre siamo vittime di un lancio indiscriminato di razzi da Gaza, ho la concreta speranza che la nostra impresa abbia portato un po' di conforto. In tutto il mondo si parla di questa storica maglia rosa, conquistata per la prima volta da un team israeliano. Spero che sia soltanto l'inizio di qualcosa di ancora più grande. E prego, allo stesso tempo, perché qui da noi torni al più presto la pace".
Sylvan Adams, il filantropo israelo-canadese alla guida della Israel Start-Up Nation, ha appreso da Gerusalemme la notizia che più aspettava: la conquista della maglia iridata, quella che contraddistingue il leader della classifica del Giro d'Italia. Un'impresa sportiva conseguita nel giorno più difficile della storia recente d'Israele.
Merito di un esperto ciclista friulano in squadra da questa stagione, il 35enne Alessandro De Marchi, tra i protagonisti della quarta tappa arrivata ieri a Sestola. Secondo sul traguardo di una frazione che ha cercato fino all'ultimo di vincere, ma primo nella generale. Una beffa che più dolce non si può. "Questa maglia rosa è la prova che non bisogna mollare mai" ha detto De Marchi nel dopo gara. Per poi aggiungere: "Oltre alla maglia in sé, è ancora più gratificante sapere che molte persone sono contente per quello che ho fatto oggi".
Il team, stamane, l'ha spronato: "Difendila più a lungo che puoi". Una responsabilità importante. E che in questo particolare momento va ben oltre l'aspetto sportivo.

Leggi

Ticketless - Il giovane Bassani
La riscoperta dei primi racconti di Giorgio Bassani è una piacevole sorpresa, da salutare con entusiasmo. “Una città in pianura” uscì nel 1940. L’autore, causa leggi razziste, firmò il libro con lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Il libro comprendeva cinque racconti, incluso quello che dà il titolo alla raccolta e costituisce, in assoluto, la prima “storia ferrarese”. Grazie alle amorevoli cure di una delle più giovani e brave studiose dello scrittore, esce adesso una nuova edizione, che comprende racconti tenuti nel cassetto, anteriori allo scoglio fatale del 1943 (“Una città di pianura e altri racconti giovanili”, a cura di Angela Siciliano, Officina Libraria). La Siciliano ci guida con perizia nel laboratorio dello scrittore all’esordio: un giovane pieno di talento che sudava sulle carte con furore alfieriano, instaurando un dialogo notturno con Flaubert, Rilke, Delfini, Proust. Il volume è ricco di inediti, la cura filologica ineccepibile.
Alberto Cavaglion
Leggi
Vecchi e nuovi fronti
I dati dell’epidemia cominciano ad essere incoraggianti anche in Europa, si fanno sentire gli effetti della campagna vaccinale. Ci sono ancora delle pericolose sacche di contagio nel mondo, ma il mondo pare dirigersi verso un ritorno alla normalità. In Israele questo significa ritorno di razzi, ormai diretti anche verso le principali città. Ancora una volta, in un intersecarsi di conflitti religiosi, sociali, motivazioni politiche, la situazione si è avvitata e non pare se ne uscirà a breve. Israele, come sarebbe per ogni altro Paese al mondo, non si fermerà finché non riterrà di aver eliminato tutte le piattaforme missilistiche da cui partono i razzi diretti verso Tel Aviv e tutti gli altri centri abitati. Dal canto suo, Hamas, questa organizzazione criminale e mafiosa che conta ancora proseliti in sacche archeologiche della sinistra europea, deve dimostrare di esistere e l’unico modo che conosce è lanciare missili senza distinguere fra obiettivi civili e militari.
Davide Assael
Leggi
Periscopio - Il sionismo e Dante
Nella mia nota di mercoledì scorso, ho chiarito che il tema “Dante e gli ebrei” può significare tre cose distinte: la visione che di Dante e della Commedia hanno avuto, nelle varie epoche e nei vari frangenti storici, gli ebrei; la visione che degli ebrei e dell’ebraismo ha avuto Dante; l’interpretazione, più o meno fedele o deformata, che del pensiero di Dante riguardo agli ebrei è stata fornita nel tempo.
Nelle mie brevi annotazioni mi occuperò sostanzialmente soltanto del secondo punto, e, in qualche misura, del terzo, mentre tralascerò il primo, per il quale non avrei (ma, invero, non ce l’ho neanche per gli altri due) la competenza necessaria, e riguardo al quale, inoltre, Pagine Ebraiche ha offerto e offrirà dei contributi di alto valore, provenienti dalla mano di studiosi di elevata statura. Non posso esimermi, però, dal formulare un paio di osservazioni a proposito del testo, particolarmente illuminate, scritto da Asher Salah, intitolato “Dante e l’ebraismo, rapporto sempre vivo”, apparso su queste pagine lo scorso 9 aprile.
 
Francesco Lucrezi
Leggi
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
Twitter
Facebook
Website