“Israele ha diritto a difendersi”
Le voci di solidarietà

“Ieri Gerusalemme, la nostra capitale, è stata attaccata. Da allora centinaia di razzi sono stati lanciati contro le nostre città e migliaia di bambini sono stati rapidamente portati dai loro genitori nei rifugi. Nessun paese al mondo accetterebbe una situazione simile. E noi non accetteremo mai una tale realtà. Proteggeremo i nostri cittadini con tutte le misure necessarie”.
Riunendo davanti a sé gli ambasciatori dei paesi dell’Unione europea, il Presidente d’Israele Reuven Rivlin ha voluto chiarire che Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi provenienti da Gaza e di riportare la calma in tutto il paese, e a Gerusalemme. “Durante le rivolte, i palestinesi hanno trasformato il complesso del Monte del Tempio in un deposito di armi, da cui sono emersi ulteriori attacchi. Non possiamo consentire l’uso di quel luogo sacro per rivolte violente” ha aggiunto Rivlin, evidenziando come gli scontri attorno alla moschea al Aqsa si siano subito trasformati in un pretesto per Hamas per aggredire Israele. Un’aggressione a cui Israele non poteva che rispondere, ha chiarito il presidente ai diplomatici europei, ribandendo quale sia l’ordine tra azione e reazione: attacchi dei terroristi, risposta delle forze di sicurezza israeliane.
Un elemento ribadito anche dal presidente del Congresso ebraico mondiale Ronald Lauder nel suo intervento di solidarietà nei confronti d’Israele. “L’ebraismo mondiale e le persone oneste deplorano l’ultima insensata escalation di violenza con nuovi attacchi missilistici contro Israele”, le parole di Lauder. “Hamas ha dimostrato più volte il suo disprezzo per la vita umana e la sua riluttanza ad accettare l’esistenza di uno Stato ebraico in qualsiasi confine. In queste circostanze, Israele non ha altra scelta che rispondere con la forza necessaria per proteggere i suoi cittadini e porre fine a questa minaccia”.
Un concetto che sarà richiamato anche nel corso di due manifestazioni di solidarietà verso la popolazione israeliana organizzate per il tardo pomeriggio (dalle 18.30 in poi) dalle Comunità ebraiche di Roma e Milano. Nella Capitale davanti al Tempio Maggiore, a Milano davanti alla sinagoga centrale in via della Guastalla.
Intanto, lo scontro tra Stato ebraico e terroristi di Gaza si sta trasformando anche in un pretesto per alcuni per dare sfogo ad attacchi contro Israele. Un esempio sono le inquietanti notizie che arrivano dalla Germania. Alcune bandiere israeliane sono state bruciate davanti alle sinagoghe di Bonn e Muenster. La polizia ha identificato i primi sospettati ed effettuato alcuni arresti. Le forze di polizia di Bonn, riferiscono i media locali, sono state allertate da una chiamata d’emergenza che riferiva di un gruppo di persone “dall’aspetto arabo”, radunatesi con intenti nocivi all’esterno del Tempio (il cui portone d’ingresso è stato oggetto di un tentativo di incendio).