“La nostra maglia rosa per Israele”

“In questa situazione traumatica, mentre siamo vittime di un lancio indiscriminato di razzi da Gaza, ho la concreta speranza che la nostra impresa abbia portato un po’ di conforto. In tutto il mondo si parla di questa storica maglia rosa, conquistata per la prima volta da un team israeliano. Spero che sia soltanto l’inizio di qualcosa di ancora più grande. E prego, allo stesso tempo, perché qui da noi torni al più presto la pace”.
Sylvan Adams, il filantropo israelo-canadese alla guida della Israel Start-Up Nation, ha appreso da Gerusalemme la notizia che più aspettava: la conquista della maglia iridata, quella che contraddistingue il leader della classifica del Giro d’Italia. Un’impresa sportiva conseguita nel giorno più difficile della storia recente d’Israele.
Merito di un esperto ciclista friulano in squadra da questa stagione, il 35enne Alessandro De Marchi, tra i protagonisti della quarta tappa arrivata ieri a Sestola. Secondo sul traguardo di una frazione che ha cercato fino all’ultimo di vincere, ma primo nella generale. Una beffa che più dolce non si può. “Questa maglia rosa è la prova che non bisogna mollare mai” ha detto De Marchi nel dopo gara. Per poi aggiungere: “Oltre alla maglia in sé, è ancora più gratificante sapere che molte persone sono contente per quello che ho fatto oggi”.
Il team, stamane, l’ha spronato: “Difendila più a lungo che puoi”. Una responsabilità importante. E che in questo particolare momento va ben oltre l’aspetto sportivo.