LE OPERAZIONI DI SCRUTINIO IN CORSO
Elezioni UCEI e comunitarie, al via lo spoglio dei voti
Sono in corso le operazioni di spoglio relative al voto per il rinnovo del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nelle Comunità di Roma e Milano. Partecipazione in leggero aumento a Roma, stabile a Milano. A Roma, che esprime 20 Consiglieri, gli elettori erano chiamati a scegliere tra cinque liste: Per Israele, Binah, Ebrei di Roma per l'Unione, Menorah, Dor Va Dor. Cinque le liste presentatesi al voto anche a Milano, cui spettano invece dieci Consiglieri: Italia Ebraica, Tradizione e Futuro per Israele, Gesher, Rinnovamento, Unione per il Pluralismo. Gli ebrei milanesi hanno votato anche per il rinnovo del Consiglio comunitario. Due le liste a sfidarsi: Beyahad-Insieme e Milano Ebraica.
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BAR RONEN NOMINATO NUOVO CAPO DEL SERVIZIO D'INTELLIGENCE ISRAELIANO
Sicurezza d'Israele, le nuove sfide dello Shin Bet

Non solo lotta al terrorismo palestinese, ma anche contrasto alla violenza all’interno del settore arabo israeliano. Il lavoro dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno d’Israele, potrebbe presto ampliarsi sotto la nuova guida di Ronen Bar. Soprattutto a fronte di una realtà, quella araba del paese, in cui i crimini hanno assunto in questi mesi il volto di un’emergenza nazionale. “Si è parlato molto ultimamente della crescente violenza nel paese e in particolare nella società araba. Lo Shin Bet non starà a guardare” ha detto Bar, presentandosi alla cerimonia che negli scorsi giorni ha dato il via ufficiale al suo mandato da capo del servizio d’intelligence. Già ufficiale della Sayeret Matkal, unità d’elite dell’esercito, Bar è passato a lavorare come agente sul campo dello Shin Bet. Nel 2011 è stato promosso a capo della divisione operativa per poi arrivare nel 2018 a fare il secondo del capo uscente, Nadav Argaman. A lui si è rivolto il nuovo numero uno dell’agenzia, ringraziandolo per quanto fatto. “Non ho dubbi che il tuo contributo abbia fornito un’infrastruttura che sarà importante per gli anni a venire” le parole di Bar, che in queste ore è intervenuto alle cerimonie organizzate per ricordare Yitzhak Rabin, a 26 anni dalla sua uccisione. “Ricorderemo sempre che una spaccatura ha portato all’assassinio di un leader in Israele, e faremo di tutto perché un tale evento non si ripeta. La nostra responsabilità e il nostro dovere come organizzazione è, tra le altre cose, preservare e proteggere i simboli del governo democratico in Israele e i suoi leader”, la riflessione del capo dello Shin Bet.
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IL FIGLIO DANIEL A PAGINE EBRAICHE
Parigi, una via per Mireille Knoll
"Francia, è l'ora di aprire gli occhi"

Non un punto d’arrivo, ma uno snodo comunque significativo di consapevolezza.
“È l’ora che la Francia apra gli occhi. Sul palco sarò molto chiaro, non voglio girare attorno al problema. Il Paese è pervaso da un antisemitismo profondo che molto spesso ha le fattezze di un estremismo islamico contro il quale non si ha la forza di intervenire in modo adeguato e, talvolta, neanche il coraggio di definire per quello che è. Purtroppo ne so qualcosa”, dice Daniel Knoll.
Domani mattina Parigi vivrà una giornata importante: l’intitolazione di una strada in ricordo di sua madre Mireille, sopravvissuta in gioventù alla persecuzione nazista, barbaramente uccisa nel marzo del 2018 dai suoi vicini di casa. “C’è un grande bisogno di verità. Ma anche di giustizia”, spiega Daniel a Pagine Ebraiche. La svolta potrebbe essere vicina. Tra pochi giorni dovrebbe infatti aprirsi il processo contro i criminali che, tre anni e mezzo fa, hanno tolto la vita a sua madre. Quel processo finora negato contro l’assassino di Sarah Halimi. Un’altra vicenda sulla quel Daniel ha levato più volte la sua voce, esprimendo la propria indignazione. “Domani – prosegue – sarà la giornata di chi vuole gridare con forza il proprio rifiuto dell’antisemitismo e dell’odio in ogni sua forma”. Accanto ai figli di Mireille ci sarà tra gli altri Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi. “Sono molto grato alla sindaca per questa sua presenza”, insiste Daniel. “Penso però che questo atto, per quanto rilevante, non sia sufficiente. Il mio sogno, la mia speranza, è quella di arrivare all’istituzione di una giornata Mireille Knoll per le scuole. Un modo per seminare la giusta conoscenza e valori forti alle nuove generazioni. Bisogna fare presto, prima che sia troppo tardi. Francia, svegliati!”.
(Nell’immagine Mireille Knoll con i figli Daniel e Allan)
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IL RICORDO DEL 16 OTTOBRE
“Memoria, il nostro impegno comune"
La Memoria come impegno comune, la Memoria che costruisce futuro. “Mai più”, un concetto che ha contraddistinto anche quest’anno la cerimonia congiunta organizzata da Comunità di Sant’Egidio e Comunità ebraica di Roma nel ricordo del 16 ottobre 1943.
Dovere del ricordo, sfida del ricordo. Un “valore saldo” ha osservato nel suo intervento Ruth Dureghello, presidente degli ebrei romani, invitando ad abbracciare massima consapevolezza e spirito di condivisione. Una “responsabilità immensa”, il pensiero del rabbino capo rav Riccardo Di Segni a proposito della coltivazione di una Memoria in grado di lasciare un segno, di far luce sui crimini del nazismo ma anche di un fascismo che mostrò il suo volto più spietato già dal '38 con la promulgazione delle leggi razziste.
Sul palco anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, il vescovo Ambrogio Spreafico, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
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SEGNALIBRO
Resistenza, storie dal Monferrato
Un libro per non dimenticare, ma che ha il pregio più grande di portare alla luce tante piccole e grandi storie monferrine legate alla Resistenza e alle radici del nostro mondo contemporaneo. È quanto successo per “Io c’ero”, il volume scritto Laura Nosenzo e Loredana Dova (Edito da Araba Fenice e Provincia di Asti), al centro dell’incontro svoltosi ieri presso la Comunità ebraica di Casale Monferrato. Nella sala che ospita la mostra di Emilio Isgrò un pubblico numeroso ha partecipato alla presentazione condotta da Massimo Biglia e dal presidente della Comunità ebraica Elio Carmi, che ne ha ricordato il contesto.
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Gli insulti a Liliana Segre

Dalla piazza no pass di Bologna si sono levati insulti intollerabili all’indirizzo di Liliana Segre: insulti rivolti a lei, a quello che rappresenta, al Presidente della Repubblica che l’ha nominata, a tutti noi, ebrei e non ebrei, cittadini di questo Paese. Poco vale che l’autore preso da paura delle conseguenze abbia poi fatto una parziale marcia indietro. Sono i frutti deleteri e preoccupanti dell’odio che ha pervaso l’Italia, del degrado etico e politico in cui è immersa. Odio e degrado contro cui Liliana Segre si batte con intelligenza e coraggio.
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Oltremare - Bambini

Fino a pochi mesi fa non l’avrei mai saputo, ma tra le mille differenze che ci sono fra vivere in Israele e vivere in Italia ci sono anche quelle che si manifestano quando si spinge un passeggino. A partire dal clima naturalmente, che nell’autunno italiano dotato di riscaldamenti nelle case causa vestizioni stratificate con tanto di cappellini di lana e sacco coprigambe foderato di pile, mentre in Israele succede tutto l’opposto: ci si veste per stare negli interni e una volta fuori il sole scalda ancora ogni superficie disponibile, compresi i nostri corpi.
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Storie di Libia – Lois Gerbi

Lois, ebrea di Libia, nata a Tripoli nel 1950. Lois dedica questa intervista alla sua famiglia, e in particolare ai suoi genitori Rina (di famiglia Habib) e Zacar Gerbi, e alla sua bisnonna materna Nina (nata Labi e discendente della famiglia Montefiori) sposata Sutton, che morì nei campi in Europa poco dopo la liberazione. Il marito di Nina, Moshe Sutton, arrivò, come inviato dell’Alliance Francaise nei primi del Novecento dal Libano a Tripoli e divenne il direttore della Scuola francese.
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