“Memoria, il nostro impegno comune”

La Memoria come impegno comune, la Memoria che costruisce futuro.
“Mai più”, un concetto che ha contraddistinto anche quest’anno la cerimonia congiunta organizzata da Comunità di Sant’Egidio e Comunità ebraica di Roma nel ricordo del 16 ottobre 1943.
Dovere del ricordo, sfida del ricordo. Un “valore saldo” ha osservato nel suo intervento Ruth Dureghello, presidente degli ebrei romani, invitando ad abbracciare massima consapevolezza e spirito di condivisione. Una “responsabilità immensa”, il pensiero del rabbino capo rav Riccardo Di Segni a proposito della coltivazione di una Memoria in grado di lasciare un segno, di far luce sui crimini del nazismo ma anche di un fascismo che mostrò il suo volto più spietato già dal ’38 con la promulgazione delle leggi razziste. Sul palco anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, il vescovo Ambrogio Spreafico, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Un’occasione per rinnovare i messaggi che hanno segnato un recente appuntamento, cui anche la Comunità ebraica romana ha preso parte: “Popoli fratelli, terra futura”. Rav Pinchas Goldschmidt, il presidente della Conferenza dei rabbini europei, si era espresso allora con chiare parole: “Davanti al male, la neutralità e l’inerzia sono esse stesse male”.
Antifascismo e antitotalitarismo, la riflessione sviluppata ieri di Riccardi, non costituiscono posizioni partitiche o faziose “ma chiarezza, amore per la libertà, rispetto per la vita e la democrazia, scelta di civiltà”.
(18 ottobre 2021)