Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Per
comprendere il complesso rapporto che lega l’ebreo alla società
circostante ci si deve rifare ad Avraham quando presentandosi ai
Cananei, spiega così la sua particolare collocazione: “gher vetoshàv
anochi immachèm” – “straniero e residente sono io con voi” (Bereshìt,
23; 4). Ma si può essere stranieri e cittadini al tempo stesso?
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Dario
Calimani,
anglista
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In
periodo di crisi politica, economica e intellettuale è abbastanza
naturale che gli Odifreddi e i Vattimo di turno facciano a gara per
riempire i vuoti abissali che si sono creati nella nostra società
proponendosi come Maestri di pensiero. E quale argomento più vogaiolo
del mettere in discussione la sempre traballante tranquillità ebraica?
Così si correggono tutti gli squilibri! La nuova moda allora è pararsi
a giullari del pensiero paradossale, dell’espressione candida e
irriverente dell’enfant terrible nei confronti della storia acquisita,
stravolgendo ogni giusta prospettiva.
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Cultura e istruzione
per difendere la Memoria
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“L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane ha più volte ribadito che la Memoria
si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore
privilegiando le armi della cultura e dell'istruzione, impegni perenni
e prioritari che nessuno potrà mai porre in secondo piano anche perché
le leggi stesse devono sempre trovare una solida base nella coscienza
collettiva”. Lo scrive il presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un editoriale che apparso sul
quotidiano La Stampa. Per questo Gattegna annuncia l'intenzione di
coinvolgere le strutture dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello
e invitare a un confronto e a una collaborazione diverse categorie che
in un modo o nell'altro si trovano in prima linea nella diffusione di
cultura e di informazione nella nostra società”. Educatori, docenti,
intellettuali, giornalisti. Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli
addetti alla vendita di libri e di giornali, “che a contatto con la
popolazione svolgono attività di diffusione e che inconsapevolmente si
trovano spesso a essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e
all'ignoranza”. L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito
dell'articolo in cui il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva,
il ritiro del disegno di legge sul negazionismo e la sua trasformazione
in aggravante di reati già esistenti.
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Voci a confronto
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Dopo
il corsivo di ieri di Pierluigi Battista sul pronunciamento del
Tribunale di Roma sul caso Caldarola-Vauro, appare oggi una replica sul
Corriere della Sera da parte del vignettista toscano che si rivolge
direttamente al direttore del giornale di via Solferino, Ferrucio de
Bortoli. Vauro, protagonista della famosa vignetta sulla ex
parlamentare Fiamma Nirenstein, dopo aver definito “antisemitismo e
razzismo cancri della civiltà”, domanda “caro Direttore, se io fossi,
come ripetutamente affermato da Battista, un razzista antisemita come
hai potuto tollerare e come puoi tollerare che io abbia collaborato e
continui a collaborare al Corriere della Sera?". Sempre sulle pagine
del Corriere, Sergio Romano dà un quadro delle interdizioni – citando
Carlo Cattaneo e il suo Interdizioni israelitiche – che incombevano
sulla comunità ebraica a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, fino
all’emancipazione firmata da Carlo Alberto nel 1848.
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
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Il
dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito
dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici,
intellettuali e giuristi.
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QUI BOLOGNA Premio Letterario Adei Wizo
nel nome di Yoram Kaniuk
“Vorremmo
essere Atene, non Sparta, ma abbiamo ancora bisogno di essere forti;
altrimenti non sopravvivremo”, scriveva Yoram Kaniuk nel suo 1948
(Giuntina) in rifermento a Israele. E proprio l’opera del grande
scrittore israeliano, scomparso lo scorso giugno, sarà premiata domani
a Bologna (Sala dello Stabat Mater, Biblioteca Comunale
dell’Archiginnasio Piazza Galvani) in occasione della XIII edizione del
Premio Letterario Adei-Wizo “Adelina Della Pergola”. Un’iniziativa,
nata nel 2001, per far conoscere al grande pubblico le varie
sfaccettature della cultura e del mondo ebraico di cui Kaniuk (il
disegno è di Giorgio Albertini) è stato fra i più insigni
rappresentanti. Alla premiazione, organizzata dall’Associazione donne
ebree italiane in collaborazione con il Museo ebraico di Bologna,
parteciperanno i giornalisti Claudio Pagliara e Susanna Nirenstein e il
docente dell’Università di Bologna Alberto Bertoni.
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DOSSIER
Lotta al negazionismo Un dibattito a molte voci
Storici,
intellettuali e giuristi a confronto sull'opportunità di varare
specifiche norme penali che puniscano il negazionismo della Shoah e di
altri genocidi.
Clicca qui per scaricare il dossier raccolto dalla redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it
(Nel dossier gli interventi di Renzo Gattegna, Fabio Levi, Riccardo
Pacifici, Adriano Prosperi, Pierre Vidal, Sergio Romano, Donatella Di
Cesare, Marcello Flores, Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Enzo
Traverso, Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion,
Fiamma Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Giuliano Zincone,
Corrado Augias, Anna Foa, Bernard-Henri Lévy, Riccardo Di Segni, Angelo
d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito, Stefano Jesurum, Dino Levi,
Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino
Cofrancesco, Stefano Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel,
Stefano Rodotà, David Bidussa).
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QUI TORINO
Musy, il dolore della Comunità
Partecipazione
al dolore della famiglia e di tutta una città, rifiuto di ogni forma di
violenza e barbarie. Questo lo spirito con cui la Comunità ebraica di
Torino si è unita a centinaia di cittadini per l’ultimo saluto al
consigliere comunale Alberto Musy, scomparso dopo un lungo coma seguito
al vile attacco perpetrato nei suoi confronti in pieno centro
cittadino. A guidare la delegazione il presidente della Comunità
ebraica Beppe Segre con, al fianco, il consigliere dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti. Docente di diritto,
Musy aveva una cattedra all’università Bar Ilan ed era molto vicino
alle ragioni di Israele. “Era una persona molto buona e gentile. Un
moderato”, lo ricorda Segre.
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