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28 gennaio 2016 - 18 Shevat 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
I Chachamim mettono in risalto che l’espressione “Wa-yìchan sham Israel néghed ha-hàr” (“si accampò lì Israele di fronte al monte”), messa al singolare, indica che in quel momento c’era un’eccezionale unità di intenti. Il versetto successivo si apre con le parole “U-Moshè ‘alà” (“Moshè salì”): ciò significa che quando un gruppo è unito, coeso, anche chi lo rappresenta ne è innalzato.
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
In occasione della visita a Roma del presidente iraniano Rouhani, alcune statue di nudi ai Musei Capitolini sono state pudicamente coperte con dei pannelli bianchi dai quattro lati. In segno di rispetto. Perché lui non lo ha mai visto. Quando gli scappa usa un software telematico di progettazione iraniana. Poi a cena, non sono stati messi in tavola vini. Ora, seriamente, queste sono forme abbiette di annullamento di se stessi di fronte all’ospite. Che quando sarà ospitante non si sognerà di usare reciprocità dei confronti dell’ospite. Dunque di nuovo niente vino. In termini di cultura è come se dicesse: quello che è tuo è mio e quello che è mio è mio. Secondo Mishnah, Pirqé Avot, 5,11, chi fa così è un malvagio.
“La Memoria viva,
impegno di tutti”
“Auschwitz, il buco nero della Storia, ci interpella costantemente, ci costringe ogni volta a tornare sul ciglio dell’abisso e a guardarvi dentro, con gli occhi e la mente pieni di dolore e rivolta morale”. Ampia risonanza mediatica per le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della solenne cerimonia per il Giorno della Memoria svoltasi ieri al Quirinale alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Un intervento che trova oggi grande spazio sui giornali assieme a quello del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che ha sottolineato il valore di un evento che “vuole ricordarci il dovere della Memoria e l’importanza e l’attualità del suo messaggio”. Molti i moniti a non dimenticare, tra cui quello via twitter del premier Matteo Renzi. Impegno di Memoria diffuso su tutto il territorio: a Firenze, grande emozione per il conferimento della cittadinanza onoraria alle sorelle Andra e Tatiana Bucci, già protagoniste in mattinata di un partecipassimo evento (oltre 8mila studenti) al Palamandela. Il Corriere della sera riporta le parole del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che ieri ha detto: “Presentare gli ebrei solo come vittime è un’immagine di morte dell’ebraismo che dev’essere contrapposta all’immagine in cui in realtà crediamo. Quella di vita”. Tante le istituzioni presenti anche al concerto in memoria di Arturo Toscanini promosso dall’UCEI all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ricorda il Messaggero.
 
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  davar

qui roma - giorno della memoria
La musica della libertà
“Il Giorno della Memoria non è solo una commemorazione di vittime innocenti della furia e della ferocia nazista e fascista, risponde alla necessità civile e morale di raccogliere il testimone, conservare il ricordo e far sì che le sofferenze e il sacrificio della vita di milioni di persone non sia stato vano”.  Con queste parole il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha aperto, dal palco dell’Auditorium Parco della musica di Roma il concerto tenutosi in occasione del Giorno della Memoria. Ideato e organizzato da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, l’appuntamento ha avuto un parterre d’eccezione, che ha riempito la grande sala per una serata in cui il racconto delle gesta di Arturo Toscanini – cui ha dato la voce Umberto Orsini – si è intrecciato con
la musica che il maestro diresse a Tel Aviv nel 1936, durante il concerto che sancì la nascita della Palestine Orchestra, che sarebbe diventata nel ’48 la Israel Philarmonic Orchestra (IPO). Agli orchestrali della Filarmonica Toscanini di Parma, diretta il 27 gennaio da Yoel Levi, si sono aggiunti tre musicisti d’eccezione giunti a rappresentare simbolicamente la continuità con il progetto di Bronislaw Huberman, il grande violinista polacco che, capito con grande anticipo cosa stava succedendo in Europa si dedicò a creare in Palestina un’orchestra composta dei musicisti ebrei cacciati dalle grandi orchestre all’avvento del nazismo.
Oltre a Linor KatzGabriel Vole e Yitzhak Tuné era infatti sul palco il contrabbassista Gabriel Volè, nipote di quel Jacob Surowicz che fu il braccio destro di Huberman e suonò quella sera del ’36 diretto da Arturo Toscanini. Il numero speciale di Pagine Ebraiche intitolato “Toscanini, la musica della libertà”, distribuito in centinaia di copie a
tutti gli ospiti della serata, ha offerto la possibilità di approfondire i dettagli della vicenda raccontata durante la serata da Orsini. I testi del musicologo Enrico Fubini, di Piero Melograni, autore di un libro dedicato al grande maestro, di Josh Aronson, autore del film Orchestra of Exiles di cui alcuni frammenti sono stati mostrati durante la serata e dell’ebraista Maria Teresa Milano hanno avuto anche un lettore d’eccezione: l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, infatti, ha assistito al concerto sfogliando una copia di Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano. La musica di Rossini, Brahms, Schubert, Mendelssohn Bartholdy e Weber, che ha riportato la sala al grande concerto del 1936 e il ricordo di Toscanini e Huberman hanno mostrato una volta di più – nell’anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz – come resistere al male fosse possibile. Perché “ognuno di noi ha il dovere di far proprio quell’esempio, per difendere la dignità umana e la vita di tutti coloro che sono vittime di persecuzioni e discriminazioni”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

27 gennaio – L’inaugurazione del Memoriale
Bologna, la piazza della Memoria
Due blocchi di acciaio alti dieci metri dominano la piazza tra via dei Carracci e il ponte di Via Matteotti. Si fronteggiano imponenti, lasciando una fessura angusta da cui poter passare. Una sensazione di oppressione coglie chi la attraversa così come oppressa fu l’Europa sotto il nazifascismo. Celle vuote e ordinate frazionano i due blocchi ricordando il vuoto doloroso lasciato da chi fu deportato. Da questo 27 gennaio anche Bologna ha il suo Memoriale della Shoah, inaugurato proprio per il Giorno della Memoria di fronte a una folla di persone, testimonianza dell’impegno della città a non dimenticare. “Questo Memoriale è nato dall’impegno congiunto delle istituzioni per far sì che vi sia una Memoria viva”, le parole di Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica di Bologna che ha promosso il progetto con il supporto, tra gli altri, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, del Comune di Bologna, dell’Ordine degli Architetti e delle Ferrovie dello Stato. “Questa installazione così come il Memoriale di Milano sono un monito contro l’indifferenza”, ha dichiarato il vicepresidente dell’UCEI Giulio Disegni, ricordando come “la Memoria deve essere una lezione soprattutto per i più giovani perché siano vigili e attivi contro il pregiudizio”.

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qui roma - musica della libertà
Le note che raccontano la Storia 
“Toscanini, il Coraggio della musica” è un titolo che ben riassume il senso della serata organizzata il 27 gennaio a Roma, con la Filarmonica Arturo Toscanini guidata dal Maestro Yoel Levi impegnata a riproporre il programma diretto nel 1936 da Arturo Toscanini a Tel Aviv. Fu lui a dirigere il primo concerto di quella che sarebbe diventata l’Orchestra Filarmonica d’Israele, un gesto dall’enorme valore simbolico che permise alla neonata formazione, composta da musicisti fuggiti dall’Europa in fiamme, di avere sostegno e appoggio e enorme visibilità internazionale.
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qui roma - musica della libertà
Sguardo deciso e schiena dritta
Non una virgola, non una parola fuori posto, non una frase che non scorresse bene. Nulla è sfuggito all’occhio attento e alla penna di Umberto Orsini, che con gli armonici profondi della sua voce, ruvida e vellutata assieme, ha fatto rivivere al pubblico raccoltosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma la vicenda che portò il Maestro Arturo Toscanini a dirigere il primo concerto di quella che sarebbe diventata la Israel Philarmonic Orchestra. Pur essendo notissimo e sulla scena da decenni alternando grandi successi al teatro, al cinema e in televisione, pochi sanno che debuttò giovanissimo in quella Compagnia dei giovani che aveva allora – come primo regista – Giorgio De Lullo.
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Qui roma - memoria
Anne Frank una lezione viva
Non nasconde l’emozione, il presidente della Fondazione del Museo della Shoah di Roma Mario Venezia mentre inaugura, di fronte a un numeroso pubblico, “Anne Frank. Una storia attuale”. La mostra, realizzata in collaborazione con la Casa di Anne Frank di Amsterdam e l’ambasciata olandese, si potrà visitare fino al 6 marzo alla Casina dei Vallati, sede provvisoria del museo. “La nostra Fondazione – ha detto Venezia – è nata grazie al sostegno degli enti locali, alla collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Comunità ebraica di Roma e l’Associazione figli della Shoah e riesce a mandare avanti il proprio lavoro grazie all’indispensabile impegno di 30 volontari che vi si dedicano con fervore. Siamo felici di ospitare la mostra dedicata alla giovane Anne Frank e già abbiamo le prime prenotazioni delle scuole”.
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qui milano - memoria
Parole e note contro l'odio
Dalla brutalità dello sterminio al rifiorire difficoltoso ma determinato della vita, è questo il viaggio nella Storia e nelle emozioni compiuto ieri sera durante il concerto al Conservatorio di Milano Giuseppe Verdi di Milano, organizzato dall’Associazione Figli della Shoah insieme alla Comunità ebraica, alla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e alla Fondazione Memoriale per la Shoah di Milano, in occasione del Giorno della Memoria. “Dalla Shoah al ritorno alla vita – Parole, musiche e silenzi” il titolo dell’iniziativa, pensata per evidenziare come nonostante la tragedia e i danni successivi da essa causati, l’ebraismo italiano abbia saputo rialzarsi e continuare a portare il suo contributo alla società.
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qui roma - memoria
Sami, "Il mio viaggio più lungo"
Rodi-Auschwitz: per Sami Modiano e per gli altri ebrei dell’isola fu “il viaggio più lungo”. Per molti di loro senza ritorno. A raccontare questa drammatica vicenda è il film “Il viaggio più lungo”, diretto da Ruggero Gabbai e scritto da Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto, che la Camera dei deputati ha scelto di proiettare in occasione del Giorno della Memoria. Ad assistere alla proiezione, svoltosi alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini e del presidente UCEI Renzo Gattegna, alcuni ragazzi delle scuole che negli scorsi giorni hanno partecipato al Viaggio della Memoria organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il supporto dell’Unione.
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qui roma - memoria
"Libertà, il bene più prezioso"
“Non portate mai odio, non date mai dispiacere ai genitori, non date mai ascolto a compagni che vorrebbero portarvi sulla cattiva strada, rispettate sempre le idee degli altri e tenete sempre presente che nessuno al mondo ha il diritto di toglierci la libertà”. È il messaggio alle nuove generazioni di Alberto Mieli, 90 anni, uno degli ultimi testimoni italiani di Auschwitz ancora in vita. Un insegnamento che Mieli, conosciuto anche come Zi Pucchio, rilancia attraverso un nuovo libro, Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa (ed.Marsilio), scritto a quattro mani con la nipote Ester, e raccontato anche su Pagine Ebraiche di Febbraio, che è grande protagonista in questi giorni di Memoria.
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qui roma
La Shoah vista dal Mediterraneo 
Istituito dieci anni fa presso l’ateneo di Roma Tre, il Master internazionale di II livello in Didattica della Shoah si propone di esplorare e approfondire la conoscenza sulla persecuzione nazifascista, aprendo nuovi spunti di riflessione e facendo dialogare storia, antropologia, sociologia e psicologia. Unico in Italia, il master è diretto dal professore David Meghnagi che oggi ha inaugurato il nuovo anno accademico alla presenza delle istituzioni e degli studenti del liceo Virgilio.
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qui milano - il convegno sul rabbino
Il pensiero ebraico per rav Safran
  Eroe durante gli anni bui della Shoah, precursore del dialogo interreligioso, guida spirituale fin da giovanissimo per due Comunità, quella della Romania e quella di Ginevra, ma anche grande studioso e cabalista. Fu tutto questo il rav Alexandre Safran, come è emerso nel convegno a lui dedicato negli scorsi giorni all'Università degli Studi di Milano, organizzato insieme al Centro di Judaica Goren-Goldstein e alla Facoltà di Teologia di Lugano. Proprio nella città svizzera si è appena conclusa la tre giorni, con una tavola rotonda dedicata ai traguardi straordinari nel dialogo ebraico-crisriano compiuti da Safran, mentre il pomeriggio di ieri è stato interamente dedicato all'analisi del suo articolato pensiero.
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qui milano - segnalibro
Stessa Storia, nuovi linguaggi
"Cosa interessa un quindicenne di oggi?". È questa la domanda pratica che secondo lo storico e direttore della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli David Bidussa deve porsi chi vuole guardare al passato in modo da trarne un vero significato, chi vuole trasmettere la Storia in modo che essa abbia un rapporto e un ruolo nel presente. Da questa necessità della storiografia contemporanea nasce la ricerca di forme, metodi e collaborazioni nuove, che è stata l'oggetto di un incontro, significativamente svoltosi nel Giorno della Memoria, alla libreria Feltrinelli di piazza Duomo a Milano, intitolato “Quante storie. Linguaggi della memoria”. A confrontarsi Riccardo Chiattelli, direttore del canale televisivo laeffe, Danilo De Biasio, giornalista di Radio Popolare, e lo storico Carlo Greppi, figure professionali diverse impegnate nel comune obiettivo di andare, in sostanza, oltre il libro di Storia.
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qui trieste - memoria
"Insieme, uniti e solidali"
“La volontà di dare compiuta esecuzione al mandato di rappresentanza della comunità regionale e la mia personale convinzione mi spingono, nella ricorrenza del Giorno della Memoria, a trasmettere per suo tramite alla Comunità ebraica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia la ferma adesione delle istituzioni regionali ai principi di fraternità, tolleranza e convivenza. Sono i principi universali che vennero calpestati scientificamente quando l’ideologia nazista, con uno stravolgimento aberrante, elesse il popolo ebraico a vittima sacrificale, costruendo su questa follia un progetto di annientamento che ancora oggi solo a stento riusciamo a concepire”.

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qui firenze
"Tatiana e Andra, grazie!"
“La memoria non è un esercizio stanco e rituale, è quasi una missione e lo è certamente per Tatiana e Andra Bucci che hanno vissuto ciò che non possiamo immaginare e hanno deciso di mettere a disposizione di tutte le generazioni, giovani e meno giovani, la loro esperienza, condividendo con noi i valori che sono alla base della libertà e della sua riconquista”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella nell’attribuire ieri la cittadinanza onoraria del capoluogo toscano alle sorelle Bucci, infaticabili e coraggiose testimoni dell’orrore di Auschwitz-Birkenau.

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qui torino 
Attualità e lezioni del passato
Si è svolta nelle scorse ore in Sala Rossa a Torino la Cerimonia per il Giorno della Memoria alla presenza di numerose autorità e associazioni, tra cui l’ANPI e la Croce Rossa Italiana. La cerimonia – a cui hanno preso parte tra gli altri il sindaco di Torino Piero Fassino, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, e per la Comunità ebraica, il rabbino capo di Torino rav Ariel Di Porto e il presidente Dario Disegni – rientra nella cosiddetta “Settimana della Memoria”, per la densità di appuntamenti ed eventi che si dispiegano da alcuni giorni per i luoghi della città.

Alice Fubini

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qui torino
Polonia, il volto dei Giusti 
“A rischio della propria vita”. Questo il titolo della mostra appena inaugurata a Palazzo Cisterna in onore dei numerosi polacchi che misero a repentaglio la propria vita salvando quella di singoli ebrei o a volte di intere famiglie. La mostra è costituita da una ventina di pannelli che raccontano attraverso immagini, scritte e fotografie le esperienze di molti salvati e dei loro stessi salvatori.

qui venezia 
La fuga di Malka dalla barbarie
Il documentario prodotto dallo Yad Vashem “Il cielo si aprirà per te. La storia di Malka Rosenthal” è stato proiettato in sala Montefiore, nel centro della Comunità Ebraica di Venezia, in occasione delle iniziative per il Giorno della Memoria organizzate da Adei sezione Venezia e associazione Figli della Shoah. “Le testimonianze video come tutti i materiali che stiamo raccogliendo sono cruciali – ha spiegato Marina Scarpa Campos, vicepresidente dell’associazione Figli della Shoah, introducendo il contributo video – e lo saranno ancora di più in futuro quando i testimoni diretti verranno a mancare”.

Michael Calimani
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qui gerusalemme - memoria
L'Italia ricorda a Yad Vashem

La fiamma accesa nella Sala della Rimembranza e qualche istante di silenzio. Così ha preso il via l’appuntamento italiano per il Giorno della Memoria allo Yad Vashem di Gerusalemme. Un momento di raccoglimento, con El Maleh Rahamim e il Kaddish in onore dei defunti recitati dall’architetto David Cassuto, che, bambino durante la Shoah, perse il padre, il rabbino Nathan Cassuto, mentre la madre Anna, soprvvissuta ad Auschwitz, fu uccisa nel 1948 da un commando arabo sulla via del Monte Scopus a Gerusalemme.

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jciak 
L'inquadratura su Eichmann 
Lo sguardo imperturbabile dell’imputato oltre il vetro; il discorso del procuratore Gideon Hausner; la testimonianza dello scrittore Yehiel Dinur (più conosciuto come Ka-Tzetnik) e quella del poeta Abba Kovner, resistente del ghetto di Vilna. Sono immagini del processo Eichmann che tutti abbiamo visto e rivisto in documentari e film, primo fra tutti “Uno specialista: Ritratto di un criminale moderno” di Eyal Sivan. Poco si sa invece di Milton Fruchtman, l’uomo che nel 1961 realizzò quelle immagini e le fece andare in onda tutti i giorni, per quasi due mesi, in 37 paesi. A raccontare la sua storia arriva in sala, in occasione del giorno della Memoria, “The Eichmann Show – Il processo del secolo”.

Daniela Gross
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italia-iran - informazione
Tante domande, nessuna risposta 
Un giornalista di Pagine Ebraiche mette il presidente Rouhani in imbarazzo. Il Corriere della Sera racconta così nella sua edizione fiorentina (con una punta di malcelato campanilismo) la scomoda domanda sui diritti civili posta ieri dal redattore dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Adam Smulevich al leader della crudele teocrazia. Una domanda, naturalmente, rimasta senza risposta, che sta facendo il giro della rete e delle redazioni di mezzo mondo suscitando una marea di reazioni, ma anche ammirazione per la fermezza dimostrata dalla redazione, che così si è rivolta al leader sciita al termine di una conferenza stampa autoreferenziale, rigidamente controllata da funzionari di Teheran e guardie della rivoluzione: “Presidente, come pensa che possiamo avere fiducia nelle sue parole, nei suoi annunci propagandistici, nel fatto che oggi ‘a Roma splende il sole’, come ha detto poco fa, se il paese sotto la sua presidenza continua ad essere nelle prime posizioni delle classifiche mondiali della negazione dei diritti?”.
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livelli di guardia - la domanda che mancava
Non siamo di certo noi
quelli da ringraziare

Chi, ormai stordito dal rombo incessante della propaganda, perde il suo tempo a ossequiare eroi, autentici o di cartapesta che siano, è ora servito. Nella galleria mitologica pronta all’uso può tranquillamente includere anche i giornalisti della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che hanno valorosamente sbugiardato e ridicolizzato la protervia del presidente iraniano Rouhani. Ora che fioccano le pacche sulla spalla, tuttavia, qualche domanda sarebbe il caso di porla a noi stessi e non solo al leader di una feroce teocrazia. In effetti, abbiamo spesso le risposte pronte, ma la domanda, qual era? Volevamo dimostrare che il leader iraniano né voleva né poteva rispondere ai nostri interrogativi? Non direi, perché questo lo sapevamo già. Volevamo piuttosto mettere a nudo come la conferenza stampa conclusiva della sua infelice visita in Italia fosse una sceneggiata dove non solo le risposte erano scontate, ma soprattutto le uniche domande ammesse erano state concordate in anticipo. Questo non è un problema per l’Iran, è un problema per l’Italia e per il suo sistema dell’informazione e della politica. Per tutti, anche per gli amici che una domanda vera al Rouhani di turno non sono andati a porla e si sono ben guardati di dare atto che altri l’hanno fatto al loro posto.

gv
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  pilpul
Setirot - Ricordare 

Mi scuso, e spero che i lettori mi perdoneranno. Oggi sento il bisogno, l’imperativo morale di parlare di Memoria, non si può non parlare di Memoria, di Shoah, di antisemitismo vecchio e nuovo, di razzismo e di razzismi. Ma oggi – perso nel mare di quanto ho letto, visto, ascoltato in questi giorni – non trovo più le parole. 

Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Musica e umanità 
È il 19 gennaio 1942. Adolf Eichmann effettua la sua visita a Terezin, un luogo dalle tante funzioni: campo di raccolta per ebrei cechi, ghetto per anziani e per ‘privilegiati’, ma soprattutto ghetto modello, strumento della propaganda nazista. In quella che Chaim Potok avrebbe definito “fucina di cultura” vengono internati intellettuali e conferenzieri, scrittori, artisti, educatori e straordinari musicisti.

Maria Teresa Milano
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Time out - Paragoni
Si compie un errore nel comparare la Shoah ad altri drammi. Nella sua unicità, la Shoah serve ad insegnare, attraverso la sua memoria, come non si debba mai restare indifferenti verso le tragedie che accadono ancora oggi. Non per questo però possiamo permetterci di fare paragoni.

Daniel Funaro
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Ve lo prometto, vi tradirò
Nelle ultime settimane, a partire dai primi di gennaio, i libri che ho letto si dividono in due categorie: i Belli e gli Altri. Il problema è che gli Altri sono tutti di autori italiani contemporanei, e i Belli sono quasi tutti di scrittori che scrivono in inglese o francese o spagnolo, e per lo più sono anche piuttosto morti.

Valerio Fiandra
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Diritto positivo 
Oggi, a seguito di un acceso dibattito sulla liceità di disobbedire alla maestra nel caso di ordini ingiusti, abbiamo parlato dell’Antigone sofoclea e della legittimità del diritto positivo, e abbiamo raccontato questa storia. Entrate nel Tempio di Firenze, percorretelo per una decina di passi e voltatevi indietro.

Sara Valentina Di Palma
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Un popolo 
In questi giorni ci siamo tutti occupati del Giorno della Memoria, in questo processo ci siamo posti – ognuno a suo modo – rispetto al mondo, ci siamo concentrati su chi ha fatto cosa nel bene e nel male verso il popolo ebraico.

Michele Steindler
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