J-Ciak – L’inquadratura su Eichmann

Schermata 01-2457416 alle 14.59.10Lo sguardo imperturbabile dell’imputato oltre il vetro; il discorso del procuratore Gideon Hausner; la testimonianza dello scrittore Yehiel Dinur (più conosciuto come Ka-Tzetnik) e quella del poeta Abba Kovner, resistente del ghetto di Vilna.
Sono immagini del processo Eichmann che tutti abbiamo visto e rivisto in documentari e film, primo fra tutti “Uno specialista: Ritratto di un criminale moderno” di Eyal Sivan.
Poco si sa invece di Milton Fruchtman, l’uomo che nel 1961 realizzò quelle immagini e le fece andare in onda tutti i giorni, per quasi due mesi, in 37 paesi.
A raccontare la sua storia arriva in sala, in occasione del giorno della Memoria, “The Eichmann Show – Il processo del secolo”. Il film, realizzato dalla Bbc ci mostra come riprendere un processo di tale portata – un’operazione che oggi sarebbe scontata – allora non lo è per niente.
Il produttore televisivo americano Fruchtman (Martin Freeman) deve infatti superare infiniti ostacoli – inclusa la diffidenza di Ben Gurion per il mezzo televisivo – prima di poter di girare.
Lui, che conosce Israele e ha sposato la nipote del ministro della Giustizia Pinchas Rosen, alla fine la spunta e ottiene il contratto. Subito scoppia un pandemonio.
Mentre in Israele il governo è accusato di aver favorito quell’americano con legami così in alto, i grandi network televisivi si fanno avanti rivendicando i diritti di un processo che fino a pochi giorni prima prima nessuno voleva.
Intanto Fruchtman assume il regista Leo Hurwitz (Anthony LaPaglia), che in America non lavora più perché sulla lista nera del senatore Mc Carthy.
Insegna a quattro tecnici israeliani a usare i video. E, quando, pochi giorni prima del processo, i giudici rifiutano di fare entrare le telecamere in aula, ingaggia una squadra di falegnami che costruiscono speciali cabine in cui nasconderle. Come da contratto, il processo è filmato nella sua interezza.
Ogni giorno la squadra di Fruchtman monta una sintesi del girato e la manda alle stazioni tv di 37 paesi, che la trasmettono, spesso in prima serata, a un pubblico enorme. Al termine del processo, Milton ha raggiunto il suo obiettivo: ha mostrato al mondo il volto del male.

Daniela Gross

Pagine Ebraiche, febbraio 2016

(28 gennaio 2016)