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Stessa Storia, nuovi linguaggi

IMG_20160127_184835_edit “Cosa interessa un quindicenne di oggi?”. È questa la domanda pratica che secondo lo storico e direttore della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli David Bidussa deve porsi chi vuole guardare al passato in modo da trarne un vero significato, chi vuole trasmettere la Storia in modo che essa abbia un rapporto e un ruolo nel presente. Da questa necessità della storiografia contemporanea nasce la ricerca di forme, metodi e collaborazioni nuove, che è stata l’oggetto di un incontro, significativamente svoltosi nel Giorno della Memoria, alla libreria Feltrinelli di piazza Duomo a Milano, intitolato “Quante storie. Linguaggi della memoria”. A confrontarsi Riccardo Chiattelli, direttore del canale televisivo laeffe, Danilo De Biasio, giornalista di Radio Popolare, e lo storico Carlo Greppi, figure professionali diverse impegnate nel comune obiettivo di andare, in sostanza, oltre il libro di Storia. Questo anche il tema anche al centro della nuova pubblicazione, disponibile da ieri, di Bidussa e Greppi insieme al giornalista e scrittore Paolo Rumiz, un ebook dal titoloIl passato al presente. Raccontare la storia oggi(Feltrinelli).
“La sfida del racconto della storia – spiegano gli autori – ci chiede di mettere in gioco non soltanto le competenze professionali proprie di chi svolge il ‘mestiere di storico’, ma anche il coinvolgimento attivo, emotivo, le inquietudini o le richieste esigenti di chi il racconto della storia finora l’ha solo ricevuto passivamente”. Come arrivare a dunque a un tale coinvolgimento? Greppi ha subito fornito alcuni esempi concreti: nuove forme di letteratura, come i graphic novel e la narrative non fiction, ma anche i romanzi, le serie televisive, “che possono essere un valido antidoto agli archetipi e alla semplificazione facendoci vivere un rapporto sano con la Storia”, e il web. Senza però dimenticare, ha sottolineato lo storico, anche i luoghi fisici: “L’impatto con la storia concreta, quella che si tocca ad esempio nei Viaggi della Memoria con le tracce archeologiche, il vento, il freddo, gli odori, è una spinta forte che porta a volerne sapere di più”. Anche gli anniversari, ha aggiunto De Biasio, sono tuttavia “fondamentali per insegnare cose ai ragazzi”.
Tale arricchimento di fonti, ha inoltre sottolineato il giornalista, presuppone la collaborazione e la commistione di professionalità diverse, ottenendo prodotti nuovi mettendo insieme competenze diverse. E in generale, nell’uso di ognuno di ognuno di questi linguaggi diversi e complementari, è infine necessario non sottolineare “la forma che si dà al contenuto”, come ha osservato Chiattelli. “La grafica è importante e ormai non più ancillare rispetto al contenuto – le sue parole – poiché in un bombardamento continuo, nel bene e nel male, di messaggi, è necessario essere in grado di suggestionare”.

(28 gennaio 2016)