Qui Milano – Parole e note contro l’odio

IMG_20160127_204458_edit Dalla brutalità dello sterminio al rifiorire difficoltoso ma determinato della vita, è questo il viaggio nella Storia e nelle emozioni compiuto ieri sera durante il concerto al Conservatorio di Milano Giuseppe Verdi di Milano, organizzato dall’Associazione Figli della Shoah insieme alla Comunità ebraica, alla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e alla Fondazione Memoriale per la Shoah di Milano, in occasione del Giorno della Memoria. “Dalla Shoah al ritorno alla vita – Parole, musiche e silenzi” il titolo dell’iniziativa, pensata per evidenziare come nonostante la tragedia e i danni successivi da essa causati, l’ebraismo italiano abbia saputo rialzarsi e continuare a portare il suo contributo alla società.
Un evento di chiusura di un 27 gennaio che cade in un momento di attualità preoccupante. Lo ha affermato il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, sottolineando come il risveglio dell’antisemitismo in Europa sia collegato con “l’indifferenza, e non l’indifferenza cattiva, ma quella di chi pensa esclusivamente ai suoi interessi personali e crede che parlare non serva perché in ogni caso la situazione non può essere cambiata”. Un versante, quello della lotta al terrore e al razzismo, su cui verte il lavoro dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, come ha sottolineato il vicepresidente Roberto Jarach, che ha portato i saluti del presidente Renzo Gattegna. Un impegno importante dal momento che, ha aggiunto Jarach, “quando si toccano gli ebrei è l’anticamera di tutte le sopraffazioni”. L’attentato di Marsiglia a un insegnante ebreo che indossava la kippah, l’aumento di ebrei che emigrano dall’Europa verso altri luoghi, i propositi negazionisti e antisemiti di leader politici polacchi e ungheresi, ma anche la reazione troppo tranquilla degli italiani di fronte all’accoglienza del presidente iraniano Hassan Rohani, “che celebra il 27 gennaio a modo suo, proponendo un concorso di vignette negazioniste”, sono per il presidente del Memoriale della Shoah di Milano Ferruccio De Bortoli segnali che “il Giorno della Memoria è ancora necessario” per risvegliare le coscienze. Una sfida di fronte a cui non si tira indietro l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, che ha portato i saluti del sindaco Giuliano Pisapia. “È necessario aprire gli occhi sempre e fronteggiare la verità – le sue parole – poiché la verità è qualcosa di concreto come lo è stata la Shoah”.
Dopo i saluti della vice direttrice del Conservatorio Cristina Frosini, il presentatore di Radio Classica Luca Ciammarughi ha condotto la serata, che ha previsto un alternarsi di musica e racconti. Tra un brano e l’altro eseguito dal coro Vladimir Delman del Conservatorio, è stato proiettato il documentario Sciesopoli, il ritorno alla vita, che racconta la storia dell’ex colonia montana voluta dai fascisti negli anni Trenta a Selvino, sulle Prealpi prossime a Bergamo, trasformatasi nel dopoguerra in un rifugio per bambini ebrei orfani: venivano portati in salvo in quel luogo dimenticato, dove imparavano per la prima volta cosa fosse il Sionismo prima di iniziare il viaggio verso la Terra d’Israele.
Un altro simbolo scelto per parlare di rinascita è Vittore Veneziani, musicista ebreo che diresse prima della guerra il Teatro alla Scala chiamato da Toscanini. Con l’emanazione delle leggi razziste, dal 1938 al 1944 dovette scappare in Svizzera, e in quegli anni raccolse un gruppo di ragazzi intorno alla sinagoga ebraica di Milano, facendoli cantare in coro, componendo per loro nuovi brani, tra cui i “Canti spirituali di Israel”, da cui è tratto il brano Al Sefod, eseguito durante la serata. Nel 1945, al suo ritorno a Milano, Veneziani fu nuovamente incaricato di dirigere il Teatro alla Scala. Per raccontare dell’esperienza nel coro della scuola ebraica di via Eupili è salita sul palco Ersilia Lopez, che ne faceva parte. Tra un aneddoto e l’altro, Lopez ha ricordato così il Maestro: “Era un musicista unico, riusciva a far cantare anche le sedie”.

Francesca Matalon

(28 gennaio 2016)