
Elia Richetti,
rabbino
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Il
momento clou dopo l’uscita dall’Egitto, quello che di fatto determina
la cesura definitiva fra Israele e i suoi persecutori, è il passaggio
del mare, di cui leggiamo in questi ultimi giorni di Pésach.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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Raggiunge
livelli senza precedenti il degrado del discorso pubblico e privato sui
temi legati a 25 Aprile, Liberazione e Resistenza. Sono stati negati
spazi pubblici alla Brigata Ebraica Palestinese che combatté
valorosamente e con dolorose perdite per la liberazione dell’Italia
dall’estremo sud all’estremo nord della penisola. Nelle celebrazioni
del 25 Aprile sono stati invece concessi o addirittura attribuiti spazi
pubblici ai nemici, ai successori e ai sostenitori di persone, gruppi e
istituzioni che allora furono apertamente schierati sul fronte
nazi-fascista e oggi continuano a militare a favore dell’eliminazione
dello Stato d’Israele che, idealmente, ha raccolto l’eredità morale e
spirituale delle vittime disarmate e dei valorosi combattenti armati di
quel tragico periodo. I responsabili delle istituzioni rappresentative
partigiane che non hanno saputo o voluto porre una barriera
impermeabile di fronte a queste infiltrazioni hanno peccato di
connivenza e di commistione, e in alcuni casi perfino di
incoraggiamento. In questo senso critico vanno lette le giuste parole
del Presidente Sergio Mattarella sul significato permanente della lotta
di Liberazione. Ma anche il fronte opposto, quello degli amici, non è
senza macchia. In un perfido editoriale del 22 aprile, Il Foglio si
schiera contro la libertà di opinione politica dei cittadini di Israele
e definisce “intellighenzia disfattista” coloro i quali non condividono
tutte le decisioni del Primo Ministro-Ministro degli Esteri-Ministro
dell’Economia-Ministro delle Comunicazioni-Ministro della Cooperazione
Regionale Benjamin Netanyahu. Molti di questi cosiddetti “disfattisti”
hanno combattuto e combattono, con gravi perdite personali, la guerra
per la difesa e la sicurezza di Israele, mentre da parte loro alcuni
dei loro odierni illuminati critici trent’anni fa firmavano sulla
Repubblica petizioni contro Israele. Sarà mai possibile depurare il
discorso pubblico da queste vergognose scorie e riportarlo a un onesto
confronto fra le idee e soprattutto al rispetto per la verità della
storia?
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Migranti, la sfida di Vienna
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Consistente
rinforzo degli organici, presenza di posti fissi di sorveglianza,
rallentamento imposto a macchine e Tir. Una barriera alta quattro metri
al Brennero. Sull’immigrazione l’Austria “sfida” l’Italia, aprendo una
fase di tensione tra i due paesi. Scrive il Corriere (Andrea Galli):
“Se sia propaganda politica muscolare oppure pressing sull’Italia per
contenere gli sbarchi e limitare il numero dei richiedenti asilo che
poi cercano di passare in Austria, poco cambia. Vienna non arretra
rispetto ai primi annunci d’inizio mese. Anzi, a differenza di allora,
quando il progetto era fumoso, ora ci sono mappe mostrate ai
giornalisti con evidenziati i punti-chiave”. Per il premier Matteo
Renzi l’idea di chiudere il Brennero è “sfacciatamente contro le regole
europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il
futuro”.
Da registrare anche la decisione del governo danese di schierare la
Guardia nazionale (agli ordini del ministero della Difesa) al confine
terrestre con la Germania a fianco e in parte al posto della polizia
per controllare e frenare l’arrivo di migranti. “La guardia nazionale
fornirà 125-150 effettivi, tutti volontari, per affiancare gli agenti
già in servizio alla frontiera. I soldati – si legge su Repubblica
(Andrea Tarquini) – verranno schierati al confine tedesco dopo un
addestramento da svolgersi nell’accademia di polizia”.
Dopo l’edizione critica e annotata del Mein Kampf uscita in gennaio,
subito affermatasi come un bestseller, arriva nelle librerie tedesche
un’altra opera riguardante Adolf Hitler. Si tratta di quattro volumi
raccolti in cofanetto sotto il titolo Hitler. Das Itinerar, che
registrano giorno per giorno tutti gli episodi documentabili nella vita
del dittatore, dalla nascita al suicidio. “Benché il prezzo non sia
affatto modico (399 euro, che arrivano a 499 con il dvd allegato), già
due edizioni sono andate esaurite in fase di prenotazione” (Antonio
Carioti, Corriere).
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qui gorizia - dal ghetto alla demenza digitale èStoria: Pagine Ebraiche
tra i protagonisti del festival
Toccherà
alla redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane l’onore di aprire la prima e l’ultima giornata dei lavori del
prestigioso festival èStoria, che richiama ogni anno a Gorizia i
protagonisti internazionali della ricerca storica e un grande pubblico
di giovani e di appassionati agli studi della storia anche come
strumento di conoscenza e di interpretazione della società
contemporanea.
La
storica dell’architettura Donatella Calabi e gli storici dell’ebraismo
Anna Foa e Simon Levis Sullam apriranno sulle rive dell’Isonzo nella
mattinata di venerdì 20 maggio, assieme al direttore dell’area
Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione Guido Vitale,
la prima giornata del festival con un confronto sui cinque secoli del
ghetto di Venezia. Ancora la redazione di Pagine Ebraiche sarà
protagonista, all’apertura dell’ultima giornata del festival goriziano,
di una grande conferenza dedicata
alla nuova schiavitù della dipendenza tecnologica e della demenza
digitale. Al confronto parteciperanno fra gli altri gli storici e i
sociologi Ubaldo Fadini, Giuseppe Longo e Nicola Strizzolo.
Un
impegno, quello dei giornalisti dell’Unione, che vede per la prima
volta la presenza del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche
fra i protagonisti del festival della Storia anche grazie all’invito
rivolto alla redazione dall’associazione di coordinamento fra tutte le
realtà giovanili locali. A Gorizia, infatti, hanno sede fra l’altro le
sedi delle università di Trieste e di Udine in particolare dedicate
allo sviluppo delle Relazioni internazionali, con la Scuola di
formazione più prestigiosa nella formazione dei giovani diplomatici
italiani e della Comunicazione.
Sono
questi solo due degli innumerevoli appuntamenti che il programma del
festival mette in calendario fra il 20 e il 22 maggio.
(Nella foto un’immagine della conferenza stampa di presentazione del festival) Leggi
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QUI ROMA La Memoria e il ruolo dei musei
"I
rischi che ci stanno davanti vanno ben al di là delle grottesche
attività dei negazionisti che cercano di cancellare le tracce di
un’evidenza storica. Assistiamo a una banalizzazione della Memoria, a
un culto della Memoria, alla costituzione, soprattutto in Europa, di
una religione civile. E a gravissimi, minacciosi fraintendimenti
riguardo all’identità e alla legittimità di Israele”. A parlare, lo
storico Georges Bensoussan, che, in un’intervista rilasciata al
direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale, metteva in guardia esperti,
istituzioni e società civile dai pericoli che insidiano la Memoria.
Proprio Bensoussan lunedì sarà protagonista dell’incontro “Quale
memoria, per quale società? Il ruolo dei musei nella società
contemporanea” (ore 9.30) promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e del
Turismo. L’evento, che si terrà nel Salone del Consiglio del Mibact,
sarà aperto dal padrone di casa, il ministro Dario Franceschini, e dal
presidente dell’UCEI Renzo Gattegna. Alla lectio magistralis di
Bensoussan (La Shoah e il mondo contemporaneo), direttore editoriale
del Mémorial de la Shoah di Parigi, seguiranno gli interventi di Dario
Disegni, presidente della Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo
Italiano e della Shoah (Meis); Roberto Jarach, vicepresidente
Fondazione Memoriale della Shoah di Milano; Giorgio Sacerdoti,
presidente della Fondazione Centro di documentazione ebraica
contemporanea (Cdec), e Mario Venezia, presidente della Fondazione
Museo della Shoah di Roma. A chiudere l’appuntamento la tavola rotonda
moderata da Annabella Gioia con protagonisti, l’archeologo Salvatore
Settis che parlerà di “Musei della Shoah come archeologia della
Memoria”; lo storico dell’arte Claudio Strinati che si soffermerà su
“La rappresentazione della Shoah nei musei e nei memoriali”; “Linguaggi
innovativi per una memoria non rituale” il tema scelto da Leonardo
Sangiorgi di Studio Azzurro mentre di “Musei della Shoah e Musei
Ebraici” parlerà Simone Mortara, dell’Associazione di cultura ebraica
Hans Jonas. Leggi
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SPOTLIGHT - MEMORIA La lotta solitaria di Fritz Bauer
Esce
oggi nelle sale cinematografiche italiane il film “Lo stato contro
Fritz Bauer” (Der Staat gegen Fritz Bauer) del regista italo-tedesco
Lars Kraume. Il film, che ha vinto il premio del pubblico di piazza
Grande al festival di Locarno, dove è stato presentato in anteprima, e
ottenuto nova candidature, il numero più alto, ai Lola Awards (gli
Oscar tedeschi), racconta la storia del procuratore tedesco Fritz
Bauer, ebreo tedesco sopravvissuto alla Shoah, e della sua caccia al
responsabile SS Adolf Eichmann. Ostacolato dalla politica e dai
colleghi, che non vogliono fare i conti con il passato, Bauer persevera
nella sua lotta per trovare Eichmann e farlo giudicare in patria,
rivolgendosi persino al Mossad per avere aiuto. Ampi approfondimenti,
in passato, sul giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e la
newsletter Pagine Ebraiche 24. Leggi
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JCIAK
Due israeliani a Cannes
Quasi
dieci anni fa Eran Kolirin aveva fatto parlare di sé grazie a La banda
(Bikur Hatizmoret), tenero e surreale racconto di una banda egiziana
che viaggiando verso Petach Tikvah si ritrova bloccata in mezzo al
deserto nella cittadina di Bet Hatikva. A quel film – che vale la pena
rivedere, se non altro per l’intensa interpretazione di Ronit Elkabetz,
la grande attrice israeliana da poco scomparsa – aveva fatto seguito
Exchange (2011), strana storia una giovane coppia, che aveva avuto
assai meno successo e poi, almeno all’estero, il silenzio. Adesso
Kolirin torna alla grande sul prestigioso palcoscenico di Cannes, dove
presenta il suo nuovo film Beyond the Mountains and Hills (Me’ever
laharim vehagvaot) nella sezione Un certain regard. A dividere con lui
gli onori della Croisette, la regista Maha Haj al suo debutto con
Personal Affairs (Omor Shakhsiya). Non si sa ancora molto del nuovo
atteso film di Kolirin, se non che mette in scena la disillusione di un
veterano dell’esercito israeliano che dopo 22 anni di servizio non
riesce più a riconoscere il suo paese.
(Nell'immagine una scena di Beyond the Mountains and Hills)
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Setirot
- I giardini per Rabin
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Un’altra
bella notizia dopo il successo – sì, lo ripeto con forza e orgoglio, il
successo – del corteo milanese per il 25 aprile. Il Comune di Milano ha
accolto la richiesta presentata alcuni mesi fa da Sinistra per Israele
in occasione del ventennale dell’assassinio di Yitzhak Rabin e martedì
3 maggio alle 14.30 intitolerà i giardini di piazzale Tripoli allo
statista israeliano Premio Nobel per la pace. Di nuovo una buona scelta
del Consiglio comunale e della Giunta del sindaco Giuliano Pisapia.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Un mare di musica
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La
celebrazione di Pesach attraversa un mare di musica, in cui ritroviamo
le melodie antiche nelle molte varianti a seconda del rito, la
tradizione della famiglia e le interpretazioni moderne (come
l’originale Had Gadya di Chava Alberstein o altri tentativi meno
riusciti, soprattutto negli anni ’80 con terribili suoni midi) e un
corpus davvero grande di composizioni classiche e folk che si ispirano
alla figura di Mosè e alla narrazione dell’uscita dall’Egitto. E poiché
mi piace trovare i punti di contatto tra contesti musicali differenti,
oggi dedicherò questo mio spazio a creare una speciale playlist per
Pesach, che segue un ordine logico/cronologico ma rimanda a geografie,
lingue e culture a volte distanti, unite dal racconto della liberazione
e dagli antichi versetti biblici. Buona festa e buon ascolto!
Maria Teresa Milano Leggi
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La lettrice scomparsa
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Un
detto popolare afferma che Non Si Deve Giudicare Un Libro Dalla
Copertina; in genere sono d’accordo nell’ambito della Narrativa – anche
se a volte, certe infatuazioni preludono all’amore anche in Libreria.
Ma sulla Saggistica la mia esperienza nega l’assunto del proverbio: un
buon titolo, un adeguato sotto titolo, una quarta di copertina chiara e
efficace, i risvolti informativi e non auto elogiativi sono altrettanti
indizi di giustificabile pregustazione di buone ragioni per dar maggior
attenzione al libro che ha attirato la nostra attenzione sui banchi o
sulle pagine del nostro computer. Un esempio di questa buona pratica
sarà l’esercizio con cui sto per andare in palestra, e che chiamerò
“Sul Cavallo con Maniglie dell’Amore”.
Prima di passarmi fra le mani il gesso – e bere un buon caffè espresso
– per aiutare la presa, voglio però rendervi partecipi dell’Acquolina
in Testa che sta bagnandomi i Neuroni in questi ultimi giorni: ho letto
in anteprima un libro che è bello, che funziona, che è italiano ma non
è provinciale, che sarà un – se non IL – successo dell’estate 2016.
Credo di non doverne poter scrivere ancora: sarà in libreria il 12
maggio, ve ne darò conto nel prossimo nostro appuntamento qui, giovedì
5 maggio: forse resterete attoniti, o immobili, ma poi correrete a
leggerlo, forse. Per ora solo il titolo e l’autore: La Lettrice Scomparsa, di Piero Stassi (Sellerio, 14 euro – 8,99 in elettronico).
Valerio Fiandra
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Accoglienza
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Temple
Shaaray Tefila è una sinagoga statunitense facente parte della Union
for Reform Judaism, situata a nord di New York, che celebra ora i suoi
quarant’anni di attività ed è cresciuta grazie alle parole chiave di
‘warm’ e ‘welcoming'.
Sara Valentina Di Palma
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