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7 aprile 2017 - 11 Nissan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Grande anno quello del 1977 (per molti motivi) quando Pino Daniele regalava al mondo l’album “Terra Mia” ed il brano: “Parlanno ‘e libertà”. Grande anno, grandi parole:”Chiove ‘ncoppa a ‘sti palazze scure. ‘Ncoppa ‘e mure fracete d’a casa mia. Tutt’attuorno l’aria addora ‘e ‘nfuso. Chi song’io. Ce cammine ‘mmiezo ‘a via. Parlanno ‘e libertà”. E questo facciamo le sere di Pesach: ci chiediamo chi siamo davvero, mentre parliamo di libertà, camminando per le nostre strade.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Il recente scontro in seno al Labour inglese a proposito dell’incapacità del partito di gestire in maniera trasparente le pulsioni antisemite che convivono al suo interno (Tabletmag) riportano all’attenzione la questione dell’ostilità antiebraica come strumento di propaganda politica. L’Italia, come il resto dell’Europa, conosce bene questo problema. È un dato strutturale, che attraversa trasversalmente gli schieramenti politici. La Fondazione CDEC studia e monitora questo fenomeno e produce report che mettono a disposizione del pubblico, degli uffici di partito e degli organi di informazione statistiche e dati che segnalano una preoccupante continuità che non accenna a diminuire e che in alcuni momenti tende a conquistare gli onori della cronaca. Le reazioni della società civile – va detto – sono pigre e spesso tardive.
 
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Israele: “Azione USA
esempio per il mondo”
“La ferma azione intrapresa dagli Stati Uniti e dal suo presidente sono una risposta alla brutalità e un esempio a tutto il mondo libero”. È quanto scrive il presidente israeliano Reuven Rivlin sul proprio profilo Twitter nelle ore in cui gli Stati Uniti hanno sferrato un attacco missilistico sulla base da cui è partito il raid chimico degli scorsi giorni. Dichiara in una nota il premier Benjamin Netanyahu: “Sia a parole che nei fatti, il presidente Trump ha mandato un messaggio chiaro e forte che l’uso e la diffusione di armi chimiche non saranno tollerati”.

“Gerusalemme Ovest Capitale”. La sponda di Putin arriva inaspettata e scavalca persino gli Stati Uniti, scrive La Stampa. A causare l’accelerazione, si legge, l’attacco chimico in Siria degli scorsi giorni e la ferma condanna di Israele (che ha indicato in Assad il chiaro responsabile). “Un atteggiamento inusuale. Quando sa, Israele di solito non dice. Ma la presa di posizione così netta ha avuto conseguenze forse al di là di quanto aspettato. E non è un caso che, dopo una discussione accesa fra Putin e Netanyahu, sia arrivato l’annuncio su Gerusalemme” (La Stampa).
Poche righe sui giornali per l’ennesimo attentato palestinese, che ieri mattina è costato la vita a un giovane soldato israeliano.

Mezza lira. “Erano pochi soldi, anche negli Anni 40, ma abbastanza per beffarsi degli ebrei ai lavori forzati” scrive la Stampa, dove oggi si parla del recente ritrovamento di un assegno emesso dalla Banca Nazionale del Lavoro ad Anselmo Pavoncello come retribuzione per il lavoro a cui il regime lo costringeva, sulle sponde del Tevere, durante l’estate del 1942.
A ritrovare l’assegno Alberto Di Consiglio, il figlio di Pacifico protagonista del libro Duello nel ghetto (ed. Rizzoli) di Maurizio Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi.

Il Venerdì di Repubblica racconta la giornata di Manuel Zarfati, un ebreo romano (urtista dal 1999) che vende souvenir all’ombra di San Pietro. Dichiara Manuel: “Questo lavoro è parte integrante della storia della mia famiglia, credo di averlo nel Dna, ma più passa il tempo più sembra che le istituzioni si stiano impegnando al massimo per scoraggiarci”.

Dopo quattro anni, la scia di cortei e parate organizzate provocatoriamente dai gruppi di estrema destra Lealtà e Azione e CasaPound al Campo 10 del cimitero Maggiore di Milano per il 25 Aprile potrebbero subire uno stop.
La richiesta a prefetto e questore, riporta Repubblica, arriva dall’Anpi milanese e da una serie di associazioni antifasciste.
 
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  davar
il sostegno israeliano alla decisione di trump
"Giusto l'attacco Usa in Siria,
un monito anche per l'Iran"

La leadership politica d'Israele si è schierata al fianco del presidente Usa Donald Trump e della azione militare americana compiuta in Siria nelle scorse ore. “Sia a parole che nei fatti, il presidente Trump ha mandato un messaggio chiaro e forte che l'uso e la diffusione di armi chimiche non saranno tollerati”, ha dichiarato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, in una nota in riferimento al bombardamento chimico di martedì su Khan Shaykhun, una città siriana a una settantina di chilometri a sud di Idlib, in cui sono morti decine di civili. "Israele – ha aggiunto il premier - supporta a pieno la decisione del presidente Trump e spera che questa determinazione nei confronti delle terrificanti azioni del regime di Assad risuoni non solo a Damasco ma anche a Teheran, Pyongyang e ovunque”.
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il messaggio della presidente ucei
"Unesco, nuovo voto dell'odio
Italia sappia mantenere impegni"

Nelle prossime settimane l'Assemblea dell'Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, sarà chiamata a votare una nuova risoluzione ispirata alle richieste dell'Autorità nazionale palestinese, fondata sul chiaro intento di attaccare e delegittimare Israele. In occasione delle celebrazioni pasquali, che quest’anno coincidono per ebrei e cristiani, la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha inviato un messaggio al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al Ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano, all'Alta rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri Federica Mogherini, affinché l'Italia e l'Unione Europea si schierino fermamente contro la risoluzione e si facciano custodi dei valori democratici che Israele rappresenta.

Nelle prossime settimane, in sede Unesco, l'Assemblea tornerà ad esprimersi su una nuova risoluzione in cui, non solo si negherà la radice ebraica di Gerusalemme, ma si chiederà addirittura allo Stato di Israele, unica reale democrazia del Medio Oriente, di rinunciare al controllo e alla sovranità sulla sua legittima città Capitale. Una richiesta presentata da alcuni Paesi arabi a nome dell'Autorità Nazionale Palestinese. Richiesta paradossale che si aggiunge all’aberrante disconoscimento della storia di Gerusalemme.
L'auspicio degli ebrei italiani è che, in questa nuova e insidiosa circostanza, l'Italia sappia agire con coscienza rispetto all’imperativo storico e con conoscenza delle reali criticità e sfide geopolitiche. Che sappia mantenere l'impegno assunto nell'ottobre scorso e che questa volta non si limiti ad esprimere un voto di astensione registrato dall’automatismo dicasteriale. Che davanti a iniziative di questo tipo, l'Italia si schieri fermamente per il no. Non lo chiedono solo gli ebrei italiani, lo chiedono tutti gli uomini che desiderano vivere oggi in un mondo guidato dalla ragione e dalla ragionevolezza. Una posizione ancor più doverosa oggi, alla luce dell'ulteriore recrudescenza del terrorismo islamico e della scia di sangue che lascia nelle nostre vite quotidiane che l’Italia deve saper rappresentare e difendere anche nel contesto istituzionale europeo. È fondamentale che l'Unione Europea, in difesa dei valori appena riaffermati in occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, vigili sulla credibilità dei Paesi membri e che si attivi affinché le Organizzazioni Internazionali ed Agenzie siano davvero autorevoli e rispondano pienamente al loro mandato. A quanto abbiamo loro demandato.
Crediamo fermamente che l’Italia possa e debba prendere la guida di un processo di re-integrazione e affermazione di una costituzione Europea, partendo dai Paesi mediterranei e assieme ad altri proseguire il lungo percorso avviato in questi importanti anni.
Gerusalemme celebrerà il suo cinquantesimo anniversario a fine maggio e tale momento deve e dovrà essere, esattamente al contrario, dedicato ad una condivisione di valori e di ulteriore sviluppo di una città che trae la sua forza dal passato millenario e rivolge una luce verso un futuro comune, di arte e di scienza, di religiosi silenzi e di preghiere comuni, per l’oggi e il domani.
Vi invio questo messaggio alla vigilia delle celebrazioni pasquali, che quest’anno coincidono per ebrei e cristiani. In questa festa di Pesach, la Pasqua ebraica, ricordiamo la liberazione dalla schiavitù vissuta per quattrocento anni, e il valore di una libertà acquisita attraverso la formazione di una nazione e la condivisione della Torah – il “Trattato” e la fonte primaria delle nostre religioni. È una giornata della memoria che ci accompagna da generazioni e che narreremo ai nostri figli, per ricordare loro che abbiamo attraversato un mare e un deserto per integrarci in un territorio. Un messaggio quanto mai attuale per tutti, anche per affrontare le complesse sfide del presente. La serata centrale della festa si chiude con l’auspicio di ritrovarci l’anno prossimo a Gerusalemme (Leshana Habaa Beyerushalaim), e questo è quanto vorrei estendere quale augurio a Voi e a tutti coloro che desiderano la pace – ritrovarsi in una Gerusalemme che unisce e che irradia la sua luce.

Noemi Di Segni,
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
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La missione ebraica in Sicilia
"Dialogo, un segno importante"
Si è conclusa la missione in Sicilia dei rappresentanti dell’ebraismo italiano e internazionale coinvolti negli scorsi giorni in numerose iniziative e appuntamenti rivolti al futuro.
L’ultima giornata, a Palermo, è stata tra gli altri caratterizzata dall’incontro con l’arcivescovo Corrado Lorefice. “Un incontro particolarmente significativo, in un luogo in cui si sta realizzando qualcosa di storico come la nascita di una nuova sinagoga all’interno di sale dedicate per molti anni al culto cattolico. Un segnale importante nella strada del Dialogo” sottolinea il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, tra i protagonisti di quest’ultima giornata. Al suo fianco tra gli altri il vicepresidente del World Jewish Congress Shai Hermesh e la referente della neonata sezione ebraica palermitana Evelyne Aouate.
Una sfida che guarda al futuro e che, è stato sottolineato, non può prescindere da un solido asse con le istituzioni. A tal proposito la delegazione, composta da esponenti di UCEI, Comunità di Napoli, World Jewish Congress e Shavei Israel – ha incontrato anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Un incontro, afferma Disegni, “cordiale e costruttivo”.

(Nell’immagine il vicepresidente UCEI Giulio Disegni e il rav Pierpaolo Pinhas Punturello con monsignor Lorefice).
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roma, La visita del ministro Minniti 
“Ebrei protagonisti del futuro”
“La Comunità ebraica è un pezzo di storia, ma è anche parte del nostro futuro. Proteggendo questa Comunità, proteggiamo la democrazia nel suo insieme”.
L’ha dichiarato il ministro dell’Interno Marco Minniti, in visita oggi alla Comunità ebraica romana. Una visita che nasce nel quadro della proficua e costante collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e Comunità ebraiche. Ad accogliere il ministro Minniti la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il rabbino capo Riccardo Di Segni, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
Oltre un’ora di confronto sui temi della sicurezza, della lotta all’odio, all’Islam radicale, al Bds, ma anche sui valori positivi da difendere e condividere per un futuro di pace.
“Anche in questo momento così delicato, sentiamo le istituzioni al nostro fianco. Ne siamo riconoscenti” ha dichiarato Dureghello durante la visita in sinagoga, atto conclusivo dell’incontro. Sinagoga che, ha sottolineato il rabbino capo, non è soltanto un museo “ma anche e soprattutto un luogo vivo”. A rappresentare l’ebraismo italiano la presidente Di Segni, che ha auspicato che la visita odierna sia l’inizio di una serie di incontri con altre realtà locali.
Presenti in sinagoga diversi esponenti del Consiglio comunitario romano.
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l'iniziativa ucei
Pesach, a tavola con K.it
Per la festività di Pesach l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha messo a disposizione delle Comunità ebraiche italiane 500 cartoni low cost. All’interno diversi prodotti: dal vino (Merlot e Cabernet con certificazione Badatz Beit Yosef – Rabanut di Roma, Ischur Rabbanut Rashit Yerushalaim) alle Matzot (il pane azzimo, certificato dalla Rabbanut d'Israele), dal formaggio (un pezzo di Parmigiano colov Israel certificato da rav Belinov) alla cioccolata (una confezione di cioccolata noir extra da 100 gr certificata da rav Frankforter). Pacchi inviati al prezzo calmierato di 20 euro ciascino. Un servizio, avviato lo scorso anno, reso alla collettività ebraica italiana su impulso di K.it, il marchio di certificazione nazionale promosso dall’Unione, e con la collaborazione con l’Assemblea dei rabbini italiani (Ari). Come aveva spiegato lo scorso anno l'assessore UCEI alla Casherut Jacqueline Fellus, “l’iniziativa è segnata dalla volontà di andare incontro a chi è in difficoltà economica. Una aiuto concreto, nel solco dei valori che ispirano la sfida di K.it”.
 

qui roma 
Ebrei di Libia, Memoria ritrovata
Una pagina di storia poco conosciuta, riscoperta e approfondita con tanti spunti inediti. Si presenta così l’ampio elaborato sulla deportazione degli ebrei di Libia con cui Giordana Terracina ha concluso il proprio percorso di studi al Master Internazionale di II livello in didattica della Shoah dell’Università Roma Tre.
Grande la soddisfazione di David Meghnagi, direttore del Master e assessore alla Cultura UCEI, che ha introdotto la sessione di diploma svoltasi ieri presso la sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma alla Casina dei Vallati insieme allo storico Marcello Pezzetti (i due sono rispettivamente relatore e correlatore). Ad aprire la sessione i saluti del presidente della Fondazione Mario Venezia e della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello.
Prezioso ai fini della ricostruzione delle vicende, ha sottolineato Terracina, l’apporto di una autentica memoria storica della comunità tripolina come Sion Burbea.
Presente in sala tra gli altri l’ambasciatore Sandro De Bernardin, a capo della delegazione italiana all’IHRA.
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qui roma 
Il popolo del libro e del sogno
Parole e arte per raccontare l’imminente festività ebraica di Pesach, ma non solo. Serata ricca di spunti al Centro Bibliografico UCEI, con al centro il volume di recente pubblicazione “Il popolo del sogno. 50 incisioni sulla Bibbia ebraica” (ed. Lantana) di Vittorio Pavoncello.
Coordinata da Raffaella Di Castro, la serata ha offerto diversi contributi. A prendere la parola, per un inquadramento dell’opera ma anche per tracciare ulteriori orizzonti di riflessione, anche la filosofa Fiorella Bassan, il sociologo Giorgio Pacifici, il rav Amedeo Spagnoletto, l’architetta Laura Supino.
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pilpul
I quattro genitori
Un intero pomeriggio di ricevimento genitori pochi giorni prima di Pesach produce strani cortocircuiti mentali: presa tra la frenesia delle pulizie e l’ansia di finire tutti i cibi presenti nel frigorifero anche a costo di abbinamenti azzardati (per esempio cuscus alla senape), mentre mi preparavo spiritualmente agli incontri ripercorrendo mentalmente le esperienze dei miei venticinque anni di insegnamento, ho scoperto che anche i genitori dei nostri allievi, come i figli di cui leggeremo lunedì sera nell’Haggadah, possono essere suddivisi in quattro categorie. 

Anna Segre, insegnante
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Antisemitismo islamico
Le giovani generazioni d’Europa, come abbiamo letto di recente su queste pagine, sono sempre più attratte dai partiti populisti e xenofobi, e contemporaneamente, molti giovani immigrati di religione musulmana sono affascinati dall’integralismo islamico. In entrambi questi due fronti emerge come punto d’incontro la solita retorica antisemita, la quale si rivela dunque sia autoctona che d’importazione, come se non ce ne fosse già abbastanza. Il pregiudizio antiebraico in seno alla società islamica come sostiene Georges Bensoussan è ben vivo e non dovrebbe diventare un tabù, ma il terreno fertile per questo in Europa non è mai mancato.

Francesco Moises Bassano
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Diario del soldato - I quattro figli
Lo Zaddik, il Rasha, il Tam, il Sheeino Yodea Lishol: quattro soggetti, tre categorie.
Lo Zaddik appartiene all’élite, è l’eterno eroe Disney, l’uomo dal curriculum immacolato, il fautore di valorose azioni, l’incarnazione di nobili virtù.
Anche il Rasha cattura la nostra attenzione. Irreversibile malvagio, acuto provocatore, abile cospiratore. Spavaldo, non teme nessuno; si alimenta di paure ed incertezze, semina odio ed incute terrore.


David Zebuloni
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Pesach, il tempo per noi
A Pesach non c’era tempo per far lievitare il pane. Eppure c’era il tempo per aspettare chi era lontano. Bastava aggiungere un Secondo pesach, a distanza di un mese. Evidentemente il tempo non è dato alle cose, ma a noi, alle nostre azioni e intenzioni. 

Ilana Bahbout
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