
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Grande
anno quello del 1977 (per molti motivi) quando Pino Daniele regalava al
mondo l’album “Terra Mia” ed il brano: “Parlanno ‘e libertà”. Grande
anno, grandi parole:”Chiove ‘ncoppa a ‘sti palazze scure. ‘Ncoppa ‘e
mure fracete d’a casa mia. Tutt’attuorno l’aria addora ‘e ‘nfuso. Chi
song’io. Ce cammine ‘mmiezo ‘a via. Parlanno ‘e libertà”. E questo
facciamo le sere di Pesach: ci chiediamo chi siamo davvero, mentre
parliamo di libertà, camminando per le nostre strade.
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore
Fondazione CDEC
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Il
recente scontro in seno al Labour inglese a proposito dell’incapacità
del partito di gestire in maniera trasparente le pulsioni antisemite
che convivono al suo interno (Tabletmag) riportano all’attenzione la
questione dell’ostilità antiebraica come strumento di propaganda
politica. L’Italia, come il resto dell’Europa, conosce bene questo
problema. È un dato strutturale, che attraversa trasversalmente gli
schieramenti politici. La Fondazione CDEC studia e monitora questo
fenomeno e produce report che mettono a disposizione del pubblico,
degli uffici di partito e degli organi di informazione statistiche e
dati che segnalano una preoccupante continuità che non accenna a
diminuire e che in alcuni momenti tende a conquistare gli onori della
cronaca. Le reazioni della società civile – va detto – sono pigre e
spesso tardive.
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Israele: “Azione USA
esempio per il mondo”
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“La
ferma azione intrapresa dagli Stati Uniti e dal suo presidente sono una
risposta alla brutalità e un esempio a tutto il mondo libero”. È quanto
scrive il presidente israeliano Reuven Rivlin sul proprio profilo
Twitter nelle ore in cui gli Stati Uniti hanno sferrato un attacco
missilistico sulla base da cui è partito il raid chimico degli scorsi
giorni. Dichiara in una nota il premier Benjamin Netanyahu: “Sia a
parole che nei fatti, il presidente Trump ha mandato un messaggio
chiaro e forte che l’uso e la diffusione di armi chimiche non saranno
tollerati”.
“Gerusalemme Ovest Capitale”. La sponda di Putin arriva inaspettata e
scavalca persino gli Stati Uniti, scrive La Stampa. A causare
l’accelerazione, si legge, l’attacco chimico in Siria degli scorsi
giorni e la ferma condanna di Israele (che ha indicato in Assad il
chiaro responsabile). “Un atteggiamento inusuale. Quando sa, Israele di
solito non dice. Ma la presa di posizione così netta ha avuto
conseguenze forse al di là di quanto aspettato. E non è un caso che,
dopo una discussione accesa fra Putin e Netanyahu, sia arrivato
l’annuncio su Gerusalemme” (La Stampa).
Poche righe sui giornali per l’ennesimo attentato palestinese, che ieri
mattina è costato la vita a un giovane soldato israeliano.
Mezza lira. “Erano pochi soldi, anche negli Anni 40, ma abbastanza per
beffarsi degli ebrei ai lavori forzati” scrive la Stampa, dove oggi si
parla del recente ritrovamento di un assegno emesso dalla Banca
Nazionale del Lavoro ad Anselmo Pavoncello come retribuzione per il
lavoro a cui il regime lo costringeva, sulle sponde del Tevere, durante
l’estate del 1942.
A ritrovare l’assegno Alberto Di Consiglio, il figlio di Pacifico
protagonista del libro Duello nel ghetto (ed. Rizzoli) di Maurizio
Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi.
Il Venerdì di Repubblica racconta la giornata di Manuel Zarfati, un
ebreo romano (urtista dal 1999) che vende souvenir all’ombra di San
Pietro. Dichiara Manuel: “Questo lavoro è parte integrante della storia
della mia famiglia, credo di averlo nel Dna, ma più passa il tempo più
sembra che le istituzioni si stiano impegnando al massimo per
scoraggiarci”.
Dopo quattro anni, la scia di cortei e parate organizzate
provocatoriamente dai gruppi di estrema destra Lealtà e Azione e
CasaPound al Campo 10 del cimitero Maggiore di Milano per il 25 Aprile
potrebbero subire uno stop.
La richiesta a prefetto e questore, riporta Repubblica, arriva dall’Anpi milanese e da una serie di associazioni antifasciste.
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il messaggio della presidente ucei
"Unesco, nuovo voto dell'odio
Italia sappia mantenere impegni"
Nelle
prossime settimane l'Assemblea dell'Unesco, l'Organizzazione delle
Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, sarà chiamata
a votare una nuova risoluzione ispirata alle richieste dell'Autorità
nazionale palestinese, fondata sul chiaro intento di attaccare e
delegittimare Israele. In occasione delle celebrazioni pasquali, che
quest’anno coincidono per ebrei e cristiani, la Presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha inviato un messaggio
al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al Ministro
degli Affari Esteri Angelino Alfano, all'Alta rappresentante
dell'Unione Europea per gli Affari Esteri Federica Mogherini, affinché
l'Italia e l'Unione Europea si schierino fermamente contro la
risoluzione e si facciano custodi dei valori democratici che Israele
rappresenta.
Nelle prossime settimane, in sede Unesco, l'Assemblea tornerà ad
esprimersi su una nuova risoluzione in cui, non solo si negherà la
radice ebraica di Gerusalemme, ma si chiederà addirittura allo Stato di
Israele, unica reale democrazia del Medio Oriente, di rinunciare al
controllo e alla sovranità sulla sua legittima città Capitale. Una
richiesta presentata da alcuni Paesi arabi a nome dell'Autorità
Nazionale Palestinese. Richiesta paradossale che si aggiunge
all’aberrante disconoscimento della storia di Gerusalemme.
L'auspicio degli ebrei italiani è che, in questa nuova e insidiosa
circostanza, l'Italia sappia agire con coscienza rispetto
all’imperativo storico e con conoscenza delle reali criticità e sfide
geopolitiche. Che sappia mantenere l'impegno assunto nell'ottobre
scorso e che questa volta non si limiti ad esprimere un voto di
astensione registrato dall’automatismo dicasteriale. Che davanti a
iniziative di questo tipo, l'Italia si schieri fermamente per il no.
Non lo chiedono solo gli ebrei italiani, lo chiedono tutti gli uomini
che desiderano vivere oggi in un mondo guidato dalla ragione e dalla
ragionevolezza. Una posizione ancor più doverosa oggi, alla luce
dell'ulteriore recrudescenza del terrorismo islamico e della scia di
sangue che lascia nelle nostre vite quotidiane che l’Italia deve saper
rappresentare e difendere anche nel contesto istituzionale europeo. È
fondamentale che l'Unione Europea, in difesa dei valori appena
riaffermati in occasione delle celebrazioni del sessantesimo
anniversario dei Trattati di Roma, vigili sulla credibilità dei Paesi
membri e che si attivi affinché le Organizzazioni Internazionali ed
Agenzie siano davvero autorevoli e rispondano pienamente al loro
mandato. A quanto abbiamo loro demandato.
Crediamo fermamente che l’Italia possa e debba prendere la guida di un
processo di re-integrazione e affermazione di una costituzione Europea,
partendo dai Paesi mediterranei e assieme ad altri proseguire il lungo
percorso avviato in questi importanti anni.
Gerusalemme celebrerà il suo cinquantesimo anniversario a fine maggio e
tale momento deve e dovrà essere, esattamente al contrario, dedicato ad
una condivisione di valori e di ulteriore sviluppo di una città che
trae la sua forza dal passato millenario e rivolge una luce verso un
futuro comune, di arte e di scienza, di religiosi silenzi e di
preghiere comuni, per l’oggi e il domani.
Vi invio questo messaggio alla vigilia delle celebrazioni pasquali, che
quest’anno coincidono per ebrei e cristiani. In questa festa di Pesach,
la Pasqua ebraica, ricordiamo la liberazione dalla schiavitù vissuta
per quattrocento anni, e il valore di una libertà acquisita attraverso
la formazione di una nazione e la condivisione della Torah – il
“Trattato” e la fonte primaria delle nostre religioni. È una giornata
della memoria che ci accompagna da generazioni e che narreremo ai
nostri figli, per ricordare loro che abbiamo attraversato un mare e un
deserto per integrarci in un territorio. Un messaggio quanto mai
attuale per tutti, anche per affrontare le complesse sfide del
presente. La serata centrale della festa si chiude con l’auspicio di
ritrovarci l’anno prossimo a Gerusalemme (Leshana Habaa Beyerushalaim),
e questo è quanto vorrei estendere quale augurio a Voi e a tutti coloro
che desiderano la pace – ritrovarsi in una Gerusalemme che unisce e che
irradia la sua luce.
Noemi Di Segni,
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Leggi
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La missione ebraica in Sicilia
"Dialogo, un segno importante"
Si
è conclusa la missione in Sicilia dei rappresentanti dell’ebraismo
italiano e internazionale coinvolti negli scorsi giorni in numerose
iniziative e appuntamenti rivolti al futuro.
L’ultima giornata, a Palermo, è stata tra gli altri caratterizzata
dall’incontro con l’arcivescovo Corrado Lorefice. “Un incontro
particolarmente significativo, in un luogo in cui si sta realizzando
qualcosa di storico come la nascita di una nuova sinagoga all’interno
di sale dedicate per molti anni al culto cattolico. Un segnale
importante nella strada del Dialogo” sottolinea il vicepresidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, tra i
protagonisti di quest’ultima giornata. Al suo fianco tra gli altri il
vicepresidente del World Jewish Congress Shai Hermesh e la referente
della neonata sezione ebraica palermitana Evelyne Aouate.
Una sfida che guarda al futuro e che, è stato sottolineato, non può
prescindere da un solido asse con le istituzioni. A tal proposito la
delegazione, composta da esponenti di UCEI, Comunità di Napoli, World
Jewish Congress e Shavei Israel – ha incontrato anche il sindaco di
Palermo Leoluca Orlando.
Un incontro, afferma Disegni, “cordiale e costruttivo”.
(Nell’immagine il vicepresidente UCEI Giulio Disegni e il rav Pierpaolo Pinhas Punturello con monsignor Lorefice). Leggi
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roma, La visita del ministro Minniti
“Ebrei protagonisti del futuro”
“La
Comunità ebraica è un pezzo di storia, ma è anche parte del nostro
futuro. Proteggendo questa Comunità, proteggiamo la democrazia nel suo
insieme”.
L’ha dichiarato il ministro dell’Interno Marco Minniti, in visita oggi
alla Comunità ebraica romana. Una visita che nasce nel quadro della
proficua e costante collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e
Comunità ebraiche. Ad accogliere il ministro Minniti la presidente
della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il rabbino capo Riccardo Di
Segni, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi
Di Segni.
Oltre un’ora di confronto sui temi della sicurezza, della lotta
all’odio, all’Islam radicale, al Bds, ma anche sui valori positivi da
difendere e condividere per un futuro di pace.
“Anche in questo momento così delicato, sentiamo le istituzioni al
nostro fianco. Ne siamo riconoscenti” ha dichiarato Dureghello durante
la visita in sinagoga, atto conclusivo dell’incontro. Sinagoga che, ha
sottolineato il rabbino capo, non è soltanto un museo “ma anche e
soprattutto un luogo vivo”. A rappresentare l’ebraismo italiano la
presidente Di Segni, che ha auspicato che la visita odierna sia
l’inizio di una serie di incontri con altre realtà locali.
Presenti in sinagoga diversi esponenti del Consiglio comunitario romano. Leggi
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l'iniziativa ucei
Pesach, a tavola con K.it
Per
la festività di Pesach l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha
messo a disposizione delle Comunità ebraiche italiane 500 cartoni low
cost. All’interno diversi prodotti: dal vino (Merlot e Cabernet con
certificazione Badatz Beit Yosef – Rabanut di Roma, Ischur Rabbanut
Rashit Yerushalaim) alle Matzot (il pane azzimo, certificato dalla
Rabbanut d'Israele), dal formaggio (un pezzo di Parmigiano colov Israel
certificato da rav Belinov) alla cioccolata (una confezione di
cioccolata noir extra da 100 gr certificata da rav Frankforter). Pacchi
inviati al prezzo calmierato di 20 euro ciascino. Un servizio, avviato
lo scorso anno, reso alla collettività ebraica italiana su impulso di
K.it, il marchio di certificazione nazionale promosso dall’Unione, e
con la collaborazione con l’Assemblea dei rabbini italiani (Ari). Come
aveva spiegato lo scorso anno l'assessore UCEI alla Casherut Jacqueline
Fellus, “l’iniziativa è segnata dalla volontà di andare incontro a chi
è in difficoltà economica. Una aiuto concreto, nel solco dei valori che
ispirano la sfida di K.it”.
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I quattro genitori |
Un
intero pomeriggio di ricevimento genitori pochi giorni prima di Pesach
produce strani cortocircuiti mentali: presa tra la frenesia delle
pulizie e l’ansia di finire tutti i cibi presenti nel frigorifero anche
a costo di abbinamenti azzardati (per esempio cuscus alla senape),
mentre mi preparavo spiritualmente agli incontri ripercorrendo
mentalmente le esperienze dei miei venticinque anni di insegnamento, ho
scoperto che anche i genitori dei nostri allievi, come i figli di cui
leggeremo lunedì sera nell’Haggadah, possono essere suddivisi in
quattro categorie.
Anna Segre, insegnante
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Antisemitismo islamico |
Le
giovani generazioni d’Europa, come abbiamo letto di recente su queste
pagine, sono sempre più attratte dai partiti populisti e xenofobi, e
contemporaneamente, molti giovani immigrati di religione musulmana sono
affascinati dall’integralismo islamico. In entrambi questi due fronti
emerge come punto d’incontro la solita retorica antisemita, la quale si
rivela dunque sia autoctona che d’importazione, come se non ce ne fosse
già abbastanza. Il pregiudizio antiebraico in seno alla società
islamica come sostiene Georges Bensoussan è ben vivo e non dovrebbe
diventare un tabù, ma il terreno fertile per questo in Europa non è mai
mancato.
Francesco Moises Bassano
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Diario del soldato - I quattro figli |
Lo Zaddik, il Rasha, il Tam, il Sheeino Yodea Lishol: quattro soggetti, tre categorie.
Lo Zaddik appartiene all’élite, è l’eterno eroe Disney, l’uomo dal
curriculum immacolato, il fautore di valorose azioni, l’incarnazione di
nobili virtù.
Anche il Rasha cattura la nostra attenzione. Irreversibile malvagio,
acuto provocatore, abile cospiratore. Spavaldo, non teme nessuno; si
alimenta di paure ed incertezze, semina odio ed incute terrore.
David Zebuloni
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Pesach, il tempo per noi
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A
Pesach non c’era tempo per far lievitare il pane. Eppure c’era il tempo
per aspettare chi era lontano. Bastava aggiungere un Secondo pesach, a
distanza di un mese. Evidentemente il tempo non è dato alle cose, ma a
noi, alle nostre azioni e intenzioni.
Ilana Bahbout
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