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 19 Maggio 2017 - 22 Iyar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Mia moglie הי”ו è stata via per qualche giorno ed ovviamente io sono rimasto a casa con i ragazzi הי”ו. Fin qui nulla di speciale, tranne che giovedì avevo un appuntamento presso un bet din e durante una conversazione con uno dei dayanim ho detto che mia moglie era fuori da Israele ed io ero a casa con i nostri figli.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
La balena blu, il fantomatico "gioco" virtuale che avrebbe spinto al suicidio decine di ragazzini, è l'esempio perfetto di quel meccanismo del complotto segreto che ha attraversato buona parte della storia dell'Occidente fra Ottocento e Novecento. Un nemico invisibile ma ramificato, un meccanismo incomprensibile e nuovo, un progetto di epurazione e di dominio globale.
 
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La festa per Gerusalemme
“Se ne parla per la cronaca, per il conflitto arabo israeliano sul riconoscimento dei luoghi sacri, quasi mai per raccontare la convivenza tra religioni ed etnie diverse. È per questo – spiega sul Messaggero Francesca Nunberg – che l’Unione delle Comunità ebraiche italiane e la Comunità di Roma insieme con l’Ambasciata d’Israele in Italia e con l’associazione Chevrat Yehudei Italia hanno messo in piedi un ricco programma nell’anniversario della liberazione di Gerusalemme, avvenuta con la Guerra dei sei giorni nel giugno ’67”. Un calendario ricco di iniziative – che si apre martedì 23 maggio a Roma e prosegue i giorni seguenti – è stato infatti realizzato per celebrare il 50esimo anniversario della riunificazione di Gerusalemme. Ad aprire gli appuntamenti, la serata “Yom Yerushalaim, suoni e luci di Gerusalemme sotto il cielo di Roma”. Il programma, coordinato da Eyal Lerner, inizia alle 21 con la proiezione del cortometraggio “Jerusalem” di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini, seguita da uno spazio musicale con il Coro Nizzanim dei bambini degli Asili israelitici Rav Elio Toaff e il Coro Ha-Kol, e dalla danza col maestro Mario Piazza e lo spettacolo Yerushalaim Golden Roots degli studenti dell’Accademia Nazionale. In chiusura performance live di Ilana Yahav.

Trump in Medio Oriente. Inizia oggi il viaggio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Medio Oriente. Prima tappa, l’Arabia Saudita per incontrare i leader regionali e consolidare la coalizione in funzione anti-Isis ma anche anti-Iran (Paese che oggi andrà al voto e dovrà scegliere “tra il presidente uscente, il riformista Hassan Rohani, e il conservatore Ebrahim Raisi”, spiega il Sole 24 Ore). Seconda tappa, come racconta La Stampa, saranno Israele e territori dell’Autorità nazionale “per rendere omaggio alla religione ebraica e favorire la ripresa del negoziato di pace, attraverso gli incontri col premier Netanyahu e il leader dell’Autorità palestinese Abu Mazen. Quindi – ricorda il quotidiano – toccherà Roma, per l’udienza da papa Francesco in cui sottolineare gli interessi comuni della Santa Sede e gli Usa, e per l’incontro col presidente Mattarella volto a rafforzare l’amicizia con l’Italia”. A chiudere il primo viaggio internazionale di Trump, il G7 di Taormina. Il presidente Usa con questa prima missione internazionele, si lascia per il momento alle spalle le polemiche nazionali legate all’inchiesta riguardo i rapporti tra la sua campagna elettorale e la Russia: la Casa Bianca ha nominato Robert S. Mueller III, un ex direttore dell’FBI (Corriere della Sera) molto stimato sia dai Democratici che dai Repubblicani, come procuratore speciale per seguire il caso.
 
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  davar
gli eventi per yom yerushalaim
Gerusalemme, la città è unita
La festa per celebrarla

Una celebrazione che renda omaggio alla città tutta, alla sua storia millenaria, ai luoghi sacri, allo sviluppo dei suoi quartieri, abitanti e popolazione, al suo essere centro di pensiero, sviluppo, cultura e innovazione e quello che la città rappresenta oggi per se stessa, per Israele e per il mondo intero. Perché per quanto nota, Gerusalemme (specialmente in Italia) è in realtà ai molti sconosciuta. Al di là della cronaca politica, incentrata sul conflitto arabo-israeliano e sul riconoscimento dei luoghi sacri, c’è infatti una Gerusalemme vibrante che sfida e dimostra che la convivenza tra religioni ed etnie pur complessa e difficile è possibile.
Risponde a questa esigenza il programma di iniziative pensato da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Roma, Ambasciata d’Israele in Italia e Chevrat Yehudei Italia per festeggiare il cinquantesimo anniversario della riunificazione di Gerusalemme, presentato ieri in occasione di una conferenza stampa convocata al Centro Bibliografico UCEI con la partecipazione della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni, della Presidente della Comunità ebraica capitolina Ruth Dureghello e dell’ambasciatore israeliano Ofer Sachs.
Al centro delle iniziative per il Cinquantenario una grande serata, martedì 23 maggio, ai Mercati di Traiano: “Suoni e luci di Gerusalemme sotto il cielo di Roma”. Il simbolico incontro, nel segno della musica, delle parole e della luce, tra due città che hanno fatto la Storia e che insieme vogliono costruire un futuro di pace, libertà, progresso. Ma in calendario anche altri eventi, tra cui una densa giornata di approfondimento (domenica 28) che spazierà dall’arte alla letteratura, dalle nuove tecnologie al cinema.
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pagine ebraiche al salone di torino
Cosa ci insegna Primo Levi
Tra i protagonisti della trentesima edizione del Salone del Libro di Torino, uno scrittore che tanto ha dato al panorama culturale internazionale, scomparso proprio trent'anni fa: Primo Levi. A lui sono dedicate numerose iniziative all'interno del programma della rassegna tra cui l'importante incontro promosso dalla Comunità ebraica di Torino - all'interno del programma di Salone Off - e tenutosi ieri nelle sale comunitarie di piazzetta Primo Levi: al centro, non tanto le opere dell’autore, quanto tre realtà associative che gravitano, in modi articolati e differenti, attorno alla sua figura. Si tratta del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, il Centro Primo Levi di New York e infine il Centre Primo Levi di Parigi, riuniti proprio nel contesto del Salone in un stand per creare un’occasione di dialogo e approfondimento attorno a una delle figure più emblematiche e inafferrabili del Novecento. “Nel nome di Primo Levi” quindi il titolo scelto per la serata a cui hanno partecipato i rappresentanti dei diversi centri, Fabio Levi per Torino, Alessandro Cassin per New York e due esponenti per il centro di Parigi. A introdurre gli ospiti Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino.
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pagine ebraiche al salone di torino
Ogni fine ha sempre un inizio,
storia di una diaspora famigliare

“Un torrente tumultuoso che trascina, coinvolge, travolge, porta con sé gesti, balli, volti, fotografie, materiale sempre cangiante, esprimendo un dinamismo che è raro in una storia di questo tipo e di questa lunghezza”. Al Salone Internazionale del Libro di Torino, lo storico Giovanni De Luna introduce così il film Diaspora. Ogni fine è un inizio, in cui la produttrice Marina Piperno racconta la vicenda complessa e tormentata, privata e al contempo universale, della propria famiglia, ricostruendone lungo più di un secolo e in tre continenti le pieghe più intime, tra scelte, strappi e ramificazioni.
Il regista Luigi Monardo Faccini ha seguito i rivoli, i brandelli e i percorsi di questa saga componendo un’opera monumentale – dura quattro ore e quaranta minuti –, che inizia all’alba delle leggi razziali promulgate dal regime fascista nel 1938 e giunge fino ad oggi, quando i cugini americani, israeliani ed europei che Marina rintraccia sono ormai di terza generazione.
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le iniziative del centro bibliografico ucei
Tradizione, un viaggio tra i testi
Si è inaugurato mercoledì 17 maggio, presso il Centro Bibliografico dell’UCEI, un nuovo ciclo di seminari: “Il popolo dei libri. Un viaggio attraverso i testi della tradizione ebraica”. L’obiettivo è di introdurre ai testi fondamentali della tradizione ebraica e fornire strumenti metodologici e chiavi di orientamento in questa vasta letteratura. L’idea – frutto della collaborazione tra il Centro Bibliografico e l’Area Formazione e Cultura – nasce dall’intento di valorizzare la sede stessa che ospita questo ciclo di seminari: il Centro Bibliografico, con la sua preziosa Biblioteca, nella quale son confluite la Biblioteca Storica del Collegio Rabbinico e molteplici Cinquentine e Secentine provenienti da varie Comunità Ebraiche. Per ogni tema trattato verranno dunque selezionati, mostrati e spiegati alcuni volumi della Biblioteca.
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qui milano 
La Carta della responsabilità
“La fase che viviamo interroga tutti noi, come individui, chiamando in causa il nostro senso di responsabilità. Di fronte alle sfide della nostra era, questa Carta può essere un punto di riferimento prezioso. Una mappa in grado di indicarci la direzione da seguire per essere protagonisti di un cambiamento positivo all’interno delle nostre società”, così il Primo ministro Paolo Gentiloni nel suo messaggio di adesione alla Carta delle responsabilità 2017, nata dalla riflessione proposta dall'associazione Gariwo con il ciclo La crisi dell’Europa e i Giusti del nostro tempo, organizzato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e con il patrocinio della Fondazione Corriere della Sera e dell’Università degli Studi di Milano. Proprio al Parenti è stata presentata la Carta e a spiegarne il significato, il presidente di Gariwo Gabriele Nissim assieme alla direttrice del teatro Andrée Ruth Shammah. “Con questo documento ispirato all’esperienza di Charta ’77 – le parole di Nissim - vogliamo riaffermare il valore della pluralità e della non violenza in contrapposizione alla cultura dell’odio e del nemico, il primo passo di un lungo cammino”. Tante le adesioni importanti alla Carta, tra cui, oltre a quella citata del Premier Gentiloni, quelle del sindaco di Milano Giuseppe Sala - primo firmatario-, di Milena Santerini, presidente Alleanza parlamentare contro l'intolleranza e il razzismo del Consiglio d’Europa, della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e della presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
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qui roma
La solitudine dell’uomo di fede
Chi è l’uomo di fede? Quali sono le sue prerogative e i suoi ambiti di azione? Che significato ha il suo destino solitario? Che ne è di un simile essere umano nella società contemporanea? È destinato a ritrarsi da essa oppure a svolgere un ruolo insostituibile, anche se arduo e spesso incompreso, nel mondo degli uomini? Domande cui il rabbino e pensatore di origine lituana Joseph Dov Beer Soloveitchik si è lungamente interrogato e che sono al centro del suo celebre La solitudine dell’uomo di fede, di cui Salomone Belforte ha mandato in stampa una nuova edizione curata da Vittorio Robiati Bendaud. 
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pilpul
Tragedie
Dopo quattro ore di Orestea al Teatro Carignano mi trovo due mattine dopo a raccontare agli allievi di quarta ginnasio le leggende relative alla fondazione di Roma (con la variante riferita da Tito Livio secondo cui Romolo viene ucciso dai senatori che poi fanno sparire il corpo portandosi via pezzetti di re nascosti sotto la toga). Mi ritrovo a domandarmi se siano più truculenti i miti dei Greci o quelli dei Romani, ma è davvero difficile dire chi sia il vincitore in questa gara di orrori.
È curioso come nella Torah vicende apparentemente simili abbiano un’evoluzione del tutto diversa: gli odi tra fratelli ci sono, ma prima o poi arriva la riconciliazione; le rivalità producono al massimo allontanamenti e separazioni; l’incesto tra Lot e le figlie non proietta una maledizione eterna sulla stirpe, anzi, proprio da Rut la moabita discenderà il Messia. 


Anna Segre, insegnante
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La vittima
Di fronte a una vittima non è sempre facile stabilire chi sia veramente il colpevole. Nelle sue lettere al presidente Clinton, rabbi Genack mostra come in fondo la Torah ce lo insegni fin dall’inizio: di chi è veramente vittima Abele? Se cerchiamo un colpevole, Abele è vittima di suo fratello Caino che lo ha ucciso?

Ilana Bahbout
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