Jonathan Sacks, rabbino | La verità emerge dal disaccordo e dal dibattito. Tolleranza significa fare spazio alla differenza
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Torna
dopo 70 anni in libreria Moniti all’Europa, la raccolta degli scritti
di Thomas Mann, con cui lo scrittore tedesco inaugura la linea
culturale di tutti gli esuli contro i sovranisti al potere:
riappropriarsi della propria lingua per non farsi espropriare della
propria storia dagli autoritarismi e dai nazionalismi di casa propria.
La coda lunga del nostro presente inquieto.
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Strage nel Sinai, i jihadisti
che minacciano l’Egitto
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Non
c’è stata ancora una rivendicazione ufficiale dell’attentato alla
moschea al Rawda di Bir al Abed, città nel nord del Sinai, in cui sono
state uccise oltre 300 persone. Ma tutti i sospetti cadono sui gruppi
legati all’Isis nella penisola. Bersaglio dell’attentato – come
raccontano Corriere e Sole 24 Ore – la minoranza sufi, corrente
dell’Islam che i jihadisti dell’Isis così come quelli di Al Qaeda
(presente nella zona e quindi altra possibile responsabile
dell’attacco) considerano eretica. Il generale egiziano Al-Sisi, nel
discorso tv nella tarda serata di venerdì dopo l’eccidio, ha dichiarato
che “le forze armate vendicheranno i nostri martiri e ristabiliranno la
sicurezza con forza implacabile”. Affermazioni a cui sono seguiti
subito diversi raid aerei in cui sono stati uccisi alcuni terroristi e
numerosi “depositi di armi” e mezzi sono stati distrutti. Ma, scrive La
Stampa, “il raiss egiziano punta a un’operazione molto più ampia e in
profondità. Ci sono stati contatti con il governo e le forze armate
israeliane per ottenere nuove deroghe agli accordi di Camp David, che
regolano la presenza militare egiziana nel Sinai, per poter inviare
migliaia di uomini in più. In realtà l’area grigia dove opera l’Isis
nella penisola si estende per circa 6 mila chilometri quadrati”.
Gerusalemme-Riad, convergenze strategiche. Se la cooperazione tra
Israele e Egitto avviene oramai alla luce del sole, quello che accade
tra israeliani e sauditi rimane ancora sottotraccia: nelle ultime
settimane la convergenza di interessi dei due paesi è stata esplicitata
dal Capo di Stato Maggiore israeliano Gadi Eisenkot. “Un avvicinamento
senza precedenti, – afferma in un’intervista alla Lettura del Corriere
il giornalista Ian Black, esperto di Medio Oriente e autore insieme a
Benny Morris di un libro sul Mossad – che illumina quanto forte sia la
nuova convergenza di interessi tra israeliani e sauditi nel tentativo
di frenare la crescita della potenza iraniana, che dall’invasione
americana dell’Iraq nel 2003 non ha fatto che consolidarsi”. “Trovo
straordinario – spiega Black – che in una intervista il capo di stato
maggiore Israeliano abbia offerto di lavorare assieme contro l’Iran. Ma
finché resterà vivo il conflitto arabo-israeliano, un’alleanza
ufficiale con Riad sarà impossibile”.
Le accuse di Mahmoud Abbas. Tutta colpa di Israele, non ho nessun
rammarico. È la sintesi dell’intervista pubblicata da Repubblica oggi e
rilasciata dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud
Abbas, che sostiene che i palestinesi “sono pronti alla pace, se Trump
ci aiuta”. Abbas accusa il governo Netanyahu di non credere “più nella
soluzione dei due Stati” e poi sostiene di non avere nulla di cui
rammaricarsi rispetto quanto fatto fino ad ora in rappresentanza dei
palestinesi. Nell’intervista, nessuna domanda scomoda o contestazione
alle affermazioni del leader palestinese, che prima arriva ad accusare
Israele di applicare l’apartheid e poi sostiene di essere un
sostenitore dei processi democratici quando lui stesso è rimasto alla
presidenza dell’Anp nonostante il suo mandato sia scaduto da anni.
Fakenews, i siti che aiutano Lega e Cinque Stelle. Un sito web che
sostiene in modo ufficiale il leader della Lega Matteo Salvini
risultava condividere i codici analytics di Google e l’Id di Google
adsense (con cui viene monetizzata la pubblicità online) con siti pro
M5S, e siti pro Putin, racconta Jacopo Iacoboni su La Stampa.
“L’analisi, resa nota dal New York Times, è in un report della società
dell’informatico Andrea Stroppa, consulente tra gli altri di Matteo
Renzi, che La Stampa ha potuto consultare, – racconta Iacoboni – e
aggiunge importanti dettagli sull’esistenza nei social italiani di
sovrapposizioni de facto tra aree politiche diverse in Italia,
all’insegna di un nemico comune: il governo, le élite liberal, il Pd,
Renzi, la Boschi, la Boldrini, ma anche Monti, Napolitano, la Bonino,
Gentiloni, gli immigrati, la società multietnica, gli Stati Uniti,
l’euro, l’Europa. Una propaganda spesso xenofoba, sempre anticasta,
centrata sull’idea che i politici siano tutti corrotti tranne grillini
e leghisti, o sull’esaltazione di Putin”.
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i lavori sotto la sorveglianza del rabbinato
Bologna, l'antico cimitero
torna sotto la legge ebraica
Nella
parashà di Chajé Sarà, che abbiamo letto due settimane fa, assistiamo
ad un lungo discorso fra Abramo ed Efron re dei Chittiti per aver un
pezzo di terra, dove seppellire Sara, sua moglie.
La condizione era quella che Sara, fosse sepolta in un luogo separato da chi non fosse appartenuto alla tradizione abramitica.
Per questo Abramo è disposto a pagare una somma ingente di danaro.
Questa mattina 26 novembre 2017 - 8 Kislev 5778, si è completata la
sepoltura di 300 corpi (circa) di ebrei sepolti nell'antico cimitero di
Bologna rinvenuto e dopo accurati accertamenti reputato l"orto ebraico".
Il
campo fu acquistato da un appartenente ad una famiglia ebraica
bolognese, ad uso di cimitero per gli ebrei, verso la seconda metà del
1300, ma poi, dopo la bolla papale del 1569, con cui si cacciavano gli
ebrei da Bologna, anche i corpi sepolti in quel luogo, dovevano essere
portati via, pena la loro distruzione e cancellazione di ogni traccia
di esso.
Oggi, con la conclusione della loro sepoltura, possiamo essere
tranquilli che questi poveri resti di ebrei abbiano trovato un riposo
eterno.
Iavò alehem shalom ve ianuchu al mishkevotam - giunga su di essi la pace e riposino nei loro sepolcri.
Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna Leggi
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il messaggio della presidenza ucei
"Attentato nel Sinai, un dolore
che deve svegliare le coscienze"
"L'attentato
alla moschea di Bir al-Abed, nel Sinai, lascia senza fiato e genera
quel grido di dolore con il quale si spera di svegliare le coscienze di
chi sostiene il terrore anche con l'indifferenza o con l'illusione che
riguardi solo il lontano deserto".
Dinanzi alle centinaia di innocenti, tra cui molti bambini, uccisi nel
nome di un'ideologia devastante e per ciascuno di loro l'eco del nostro
grido di dolore deve arrivare lontano e desidero per questo esprimervi
la più sentita vicinanza. A voi che rappresentate l'Islam in Italia e
al corpo diplomatico egiziano. A voi che con quotidiane fatiche,
partecipazione, dialogo e valori coltivate nella nostra società
italiana la fiducia in un Islam che fa fiorire il deserto
dell'ignoranza e della crudeltà". A dichiararlo in una nota alle
Associazioni musulmane è la Presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
Sottolinea ancora la Presidente UCEI: "L'ennesima violazione di un
luogo di preghiera, consacrato alla vita è invece devastato dal
terrorismo e dalla sua potenza distruttrice e questa grave violazione
deve imporci una riflessione e un concreto agire. Dobbiamo rafforzare
la collaborazione tra le diverse religioni, unite da una prospettiva di
pace, fede della vita e rispetto reciproco. L'Islam moderato,
largamente maggioritario nel nostro paese e nel mondo, deve saperci
guidare con ancora più determinazione in questa direzione". Leggi
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qui roma - Oratorio Panzieri-Fatucci, 80 anni
“Identità viva nell’ora più buia”
Nella
Roma sotto occupazione nazista, con il pericolo nascosto dietro ogni
angolo, fu l’unica sinagoga in funzione clandestinamente. Una luce
accesa di identità, a pochi metri in linea d’aria dal Portico d’Ottavia
teatro della drammatica razzia del 16 ottobre.
Nato come oratorio per anziani e malati nel 1937, e poi rinato come
Tempio dei Giovani in tempi più recenti, l’oratorio Panzieri-Fatucci
festeggia 80 anni di vita. E lo fa con diverse iniziative dedicate a
due rabbini protagonisti di quella eroica resistenza al male: rav
Davide Panzieri, che condusse le funzioni religiose fino alla
Liberazione di Roma, e rav Amadio Fatucci, che fu invece catturato e
trucidato alle Fosse Ardeatine.
“Durante l’occupazione nazista l’oratorio è stato il Ner Tamid, il lume
sempre acceso della comunità, l’unica sede da cui si levava verso
l’Alto una pur minima preghiera collettiva. Poi, in un momento di
stagnazione delle strutture ufficiali, impassibili alla richiesta di
rivitalizzare servizi liturgici avvertiti come freddi e pomposi, il
Tempio ha raccolto e indirizzato una protesta sana e costruttiva,
offrendo un modello di calore umano, partecipazione sentita, momenti
conviviali e studio di Torà, una scuola per molti di chazanut, una
palestra di addestramento per maestri e comunicatori, una rete di
amicizia e solidarietà, un luogo di accoglienza di turisti e
visitatori” riconosce il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. Leggi
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qui roma
“La prevenzione fa la differenza”
Prevenire
è meglio che curare, insegnano i saggi. E questo a maggior ragione vale
per le carie, la patologia che maggiormente incide in termini di costi
diretti per lo Stato e le famiglie. Per questo la Giornata della
prevenzione dentale organizzata dalla sezione romana dell’Associazione
Medica Ebraica al Centro Pitigliani ha costituito uno spazio di
confronto ideale per interrogare gli esperti, porre quesiti e ricevere
risposte all’altezza.
Dopo i saluti di Jacopo Castelnuovo e Fabio Gaj, l’approfondimento è
andato in due direzioni: una sessione (con interventi di Livia
Ottolenghi, Cesare Perugia e Burcin Sonmez) è stata dedicata ai
bambini, mentre la seconda agli adulti e alla terza età (ad intervenire
Simone Verardi). A concludere l’evento un confronto con diversi
dentisti che fanno parte dell’Ame. “Professionisti di gran livello,
impegnati in numerosi casi anche nelle nostre istituzioni. A partire
dall’Ospedale israelitico” sottolinea Ottolenghi. Attenzione generale
agli stili di vita, all’alimentazione, ai danni provocati dal fumo.
Tanti i temi toccati nel corso della mattinata, nel corso della quale è
emerso come siano ancora diversi milioni gli italiani che si
disinteressano alla prevenzione. Con conseguenze, in molti casi,
facilmente immaginabili. Leggi
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sorgente di vita
Omaggio a Lele Luzzati Si
apre con un servizio su Emanuele Luzzati, a dieci anni dalla scomparsa,
la puntata di Sorgente di Vita in onda domenica 26 novembre. Genova ha
reso omaggio al grande illustratore, disegnatore, scenografo e
costumista, con una mostra al Museo ebraico visitabile fino al 20
dicembre. Dalle vetrate della sinagoga agli oggetti rituali, dalle
illustrazioni alle ceramiche, dai manifesti ai costumi di scena, la
curatrice Danièle Sulewicz, collaboratrice di Luzzati per oltre 50
anni, ha voluto raccontare il maestro a trecentosessanta gradi. Leggi
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La lamentocrazia |
La
non notizia è che una giovane signora inglese, tale Sarah Hall, madre
di due bambini in età scolare, ha chiesto di rimuovere dal programma
didattico, o comunque dall’uso da parte dell’istituto d’istruzione che
suo figlio frequenta, la fiaba della «bella addormentata», uno dei temi
più diffusi nella cultura popolare. Per le cronache, i motivi
dell’amore tormentato e sofferto, come anche e soprattutto
dell’evoluzione e delle trasformazioni del corpo, entrambi racchiusi
nella parabola favolistica, furono raccolti in un’unica trama
dall’italiano Giambattista Basile già nel XVII secolo e poi ripresi, in
molteplici versioni, dai fratelli Grimm, da Charles Perrault, da Walt
Disney, da Italo Calvino e da tanti altri ancora. Il grande
psicoanalista e studioso Bruno Bettelheim, nel suo «The Uses of
Enchantment: The Meaning and Importance of Fairy Tale», pubblicato più
di quarant’anni fa, identificava il significato del testo, in tutte le
sue molteplici versioni, nel tentativo di rendere conto ai bambini del
percorso della vita come di un processo di discontinuità, dove il
mutamento fisico è un fattore fondamentale nella costruzione della
propria identità soggettiva.
Claudio Vercelli
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