Jonathan Sacks, rabbino
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vivere la maggior parte dell'anno come se ciò che conta fosse il
successo, la fama, il potere o la ricchezza. Ma in questi giorni santi,
ci riuniamo in sinagoga per stare davanti a Dio e riconoscere due
verità più profonde: siamo il bene che facciamo nel mondo, e siamo
responsabili del male che abbiamo fatto o del bene che non abbiamo
fatto.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Si
fanno sempre dei buoni propositi nel passaggio all’anno nuovo. Non
vorrei sembrare troppo ottimista. Mi accontenterei di non peggiorare.
Shanà tovà umetuqà.
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La Svezia alle urne
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Si
tengono oggi le elezioni in Svezia, un’altra prova per il futuro
democratico dell’Europa. Nel Paese scandinavo i Socialdemocratici e i
moderati di centro-destra hanno perso terreno mentre, grazie a una
campagna elettorale dai toni xenofobi e antieuropeisti, il partito di
estrema destra dal passato neonazista Democratici Svedesi rischia di
fare un significativo salto in avanti: i sondaggi lo danno al 20 per
cento, 7 punti in più rispetto alle elezioni di quattro anni fa
(Corriere). “Le elezioni che si tengono oggi in Svezia chiudono un
periodo di 18 mesi che ha ridefinito le dinamiche elettorali in tutti i
Paesi che dal marzo 2017 (voto nei Paesi Bassi) hanno rinnovato i
Parlamenti nazionali”, sottolinea la firma de La Stampa Alberto Simoni.
“Dall’avanzata del Pvv olandese di Geert Wilders, alla crescita della
AfD tedesca, sino agli eredi di Haider al governo in Austria e alla
Lega di Salvini issato al Vuninale, l’onda sovranista si è ingrossata
andando a scardinare l’alternanza fra popolari e socialisti (con
l’inclusione talvolta dei liberali) che ha retto le democrazie europee
e la politica a Bruxelles per decenni”, spiega Simoni. L’equilibrio si
è dunque rotto e mette a rischio la tenuta della stessa Europa. E in
questo quadro, scrive Sergio Fabbrini nel suo editoriale in prima
pagina del Sole 24 Ore, preoccupa l’alleanza tra il ministro degli
Interni Matteo Salvini con Viktor Orban, che sta trasformando
l’Ungheria in un paese sempre più autoritario. “Gli elettori che hanno
dato il loro sostegno ai partiti di governo il 4 marzo scorso, volevano
davvero trasformare l’Italia in un’appendice meridionale di un blocco
(il V4) semi-autoritario e anti-europeo, perdi più avverso ai nostri
interessi nazionali?”, si chiede Fabbrini.
Germania, estremismi alla ribalta. Anche la Germania dopo i fatti di
Chemnitz – dove il 26 agosto, un cittadino tedesco è stato ucciso da
due profughi, un siriano e un iracheno – assiste a un’avanzata sempre
più preoccupante dell’estrema destra: “Non è solo questione che questa
crepa così inquietante si sia aperta proprio nella Germania di Angela
Merkel. – spiega la storica Anna Foa (Avvenire) – Il fatto è che
risulta sempre più chiaro che ci troviamo di fronte a un fenomeno
generale, che tocca tutti i Paesi a tradizione democratica, dagli Stati
Uniti all’Europa, e soprattutto di uno scenario in parte nuovo. Certo,
prese singolarmente le parole d’ordine non sono nuove: il razzismo
contro lo straniero e l’antisemitismo di cui i gruppi neonazisti si
fanno portavoce non sono certo fenomeni inediti. Anche la xenofobia di
Pegida ha molti elementi del passato, mescolati però ad altri assai più
recenti, come il rifiuto della legalità, la spinta a farsi giustizia al
di fuori della legge. Ma l’insieme di queste istanze è esplosivo”.
Preoccupata anche l’analisi di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano che
denuncia la retorica antimigranti: “la questione su cui si sta giocando
tutto, – spiega Colombo – e che gradatamente ha raggiunto livelli molto
alti di contrapposizione e di dissenso, è l’immigrazione. Da ‘non
possiamo accoglierli tutti’ si è arrivati a dire francamente ‘non ne
vogliamo nessuno’”.
Roma, prima delle Leggi razziste. Nelle pagine romane del Messaggero,
viene presentata la mostra Italiani di razza ebraica: le leggi
antisemite del 1938 e gli ebrei di Roma, che sarà inaugurata venerdì
prossimo al Museo ebraico della Capitale. “L’obiettivo – si legge – è
quello di raccontare gli aspetti che hanno preceduto e poi portato
all’emanazione delle leggi, controfirmate dal re Vittorio Emanuele III,
che determinarono l’esclusione degli ebrei da scuole, esercito,
partito, impieghi pubblici e professioni”.
La giustizia e l’apologia di fascismo. Secondo il Tribunale del riesame
di Ragusa esporre in un bar la foto di Mussolini corredata dalla frase
“Non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso amico che mi
abbraccia” non costituisce il reato di apologia del fascismo. Il
riferimento è a una vicenda legata a un bar di Modica dove il titolare
aveva appunto appeso la fotografia incriminata (La Stampa).
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la presidente ucei per rosh hashanah 5779
"Un anno di unità e impegno
nel segno dei valori ebraici"
Siamo
giunti all’anno 5779. La Festa di Rosh HaShanah è sempre vissuta con
grande attesa, sia per il suo significato ideale-religioso, sia per le
modalità che ne caratterizzano i preparativi e la celebrazione. Ricette
tramandate di generazione in generazione, cibi con simbologia speciale,
grano che decora le nostre tavole, abiti bianchi, machzorim antichi che
attendono di essere una volta ancora presi e con sacralità trasportati
e riletti.
Il suo carico maggiore in questi giorni che ci porteranno fino a Kippur
è il bilancio di quello che abbiamo realizzato o mancato, di quello che
abbiamo imparato o perso. Un bilancio che ciascuno di noi compie a
livello personale e anche come ente, riflettendo su quanto si è
realizzato in coerenza rispetto agli obiettivi istituzionali e con
equità rispetto al bisogno di supporto e assistenza espresso o
inespresso delle comunità e dei nostri correligionari.
Per l’Unione è stato un anno che ci ha visti riuniti per fare fronte ad
una emergenza e significativo calo nelle risorse disponibili. Una sfida
di riorganizzazione, razionalizzazione che ci ha anche imposto una
severa riflessione sulle priorità per l’agire istituzionale. Tutto quel
che è stato passato in rassegna è apparso fondamentale, utile e
necessario per preservare e per fare crescere l’ebraismo italiano con
la sua millenaria tradizione. Importante svolgere l’attività di
rappresentanza istituzionale ed esprimere la voce ebraica rispetto alle
emergenze di attualità; importante ed essenziale svolgere servizi in
ambito comunitario per le famiglie e i nostri giovani; importante e
faticoso realizzare attività che sono rivolte anche verso le
collettività esterne, donando il nostro sapere e saper fare,
condividendo la nostra cultura e i valori religiosi e sociali che ne
sono a fondamento. Abbiamo quindi varato un piano di riorganizzazione
cercando soluzioni che consentano di proseguire con un criterio di
sostenibilità. Non è facile ma sono convinta che con un lavoro che vede
la massima partecipazione e impegno di tutti – giunta, consiglieri,
direttori, dipendenti e consulenti – riusciremo a superare questa fase.
Non si risolvono problemi strutturali e demografici con un semplice
piano aziendale, ma certamente si possono e si devono rafforzare le
attività che raggiungono il singolo facendolo sentire parte di una
comunità ebraica e le comunità affinché possano – tutte e ciascuna con
le sue caratteristiche – sentirsi parte di un insieme che proprio da
questa unità trae la sua forza.
Nel nostro calendario il conteggio degli anni parte dalla creazione del
mondo – quindi dall’esistenza fisica del creato, culminata con la
creazione dell’uomo. Anni riferiti all’avvio della vita e i cicli della
natura nella quale si inseriscono i nostri ritmi. Anni, decenni, secoli
sui quali in questo giorno riflettiamo per capire dove ci collochiamo
rispetto alla Storia.
Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(Nell'immagine, le celebrazioni della festa di Rosh HaShanah disegnate da Emanuele Luzzati) Leggi
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rosh hashanah 5779
Rivlin: "Siamo un unico popolo,
rispettiamo le differenze interne"
Un
5779 in cui l'unità prevalga sulle divisioni. È quanto auspica il
Presidente d'Israele Reuven Rivlin nel suo messaggio agli ebrei di
tutto il mondo in occasione del nuovo anno ebraico. “I legami che ci
tengono insieme si estendono in tutto il mondo e in profondità nella
nostra storia comune. So che siamo in un momento in cui alcuni vedono
le cose che ci dividono più chiaramente rispetto a quelle che ci
uniscono – ha dichiarato Rivlin - Per alcuni, può essere difficile
vedere ciò che abbiamo in comune. So che ci sono momenti in cui non
siamo d'accordo tra di noi. So che ci sono momenti in cui non ci
sentiamo amici. Così, mentre ci avviciniamo a questo Rosh Hashanah,
l'invito è a riflettere su ciò che condividiamo, sui legami che ci
uniscono", ha proseguito il Presidente. Per Rivlin è necessario che gli
ebrei siano uniti nell'affrontare “la sfida dell'antisemitismo
crescente, del razzismo e dell'odio, in tutto il mondo. Ovunque
scegliamo di vivere, dobbiamo essere in grado di sentirci orgogliosi di
essere ebrei, e sicuri di identificarci come ebrei in qualsiasi modo
scegliamo di esserlo”. Leggi
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rosh hashanah 5779
Liliana Segre: "Ogni nuovo anno
ricordiamoci di scegliere la vita"
“Ho
sempre scelto la vita e continuo a sceglierla anche alla mia età. Il
mio augurio è che il nuovo anno porti nuove vite, nuovi bambini, nuovi
cittadini consapevoli in grado di costruire la pace nel mondo”. È un
messaggio di speranza quello della senatrice e Testimone della Shoah
Liliana Segre che, attraverso Pagine Ebraiche, ricorda – alla vigilia
del nuovo anno ebraico, il 5779 - l'importanza di scegliere la vita,
sempre. “Anche alla mia età”, rimarca Segre, nata il 10 settembre 1930,
e a cui vanno gli auguri del mondo ebraico italiano e della redazione
per l'imminente compleanno. "Come ebrei e come italiani non possiamo
che ammirare il tuo costante e inesauribile impegno per la Memoria e
per la difesa dei valori democratici. - il messaggio di auguri della
Presidente UCEI Noemi Di Segni - La tua storia e la tua voce sono una
bussola per la coscienza del nostro Paese. Abbiamo accolto con gioia e
con orgoglio la tua nomina a senatrice a vita da parte del Capo dello
Stato. Il tuo impegno nel contrasto all'odio e all'indifferenza come
Testimone e come parlamentare sono un esempio per le future generazioni
e rappresentano una sfida, in questo nuovo anno che ci attende, a cui
tutti noi partecipiamo".
(Nell'immagine, Liliana Segre ritratta da Giorgio Albertini) Leggi
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Bilancio sociale 4 / Servizi sociali
Tzedakah, il valore di agire
Uno
dei principi cardine dell'ebraismo è quello della Tzedakah, ovvero
della giustizia sociale che rappresenta un’idea di società nel suo
complesso, di solidarietà collettiva. Su questi cardini si innescano le
diverse iniziative di servizio sociale avviate in tutta Italia
dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, da singole Comunità così
come da associazioni di volontariato ispirate ai valori ebraici. Roma,
Milano, Torino, Firenze, da anni in tutta la Penisola sono stati
attivati servizi che vanno ad aiutare le fasce più deboli della nostra
società, fornendo diversi tipi di assistenza. Tra questi, lo sportello
territoriale UCEI, che copre tre aree nordovest, nord-est e centro sud.
“Abbiamo avuto degli avvicendamenti tra le assistenti sociali – spiega
Giorgio Mortara, vicepresidente UCEI che segue il progetto coordinato
da Olga Ceriani – Al fianco di Alice Gamba, da tempo referente per il
nord-ovest, ora lavorano Giada Maiolini e Giulia Tura. Tutte e tre
lavorano molto bene e sono impegnate a prestare la propria
professionalità a chi ne ha bisogno”. Leggi
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qui mantova - festivaletteratura
La metamorfosi del lampione
“Sono
una persona socievole, ma in carcere - almeno per leggere e per dormire
- preferivo star da solo” arriva così, un po’ a sorpresa, la
confessione autobiografica di Adriano Sofri a Mantova
Festivaletteratura durante il partecipassimo appuntamento del sabato
sera condotto dal giovane scrittore Giorgio Fontana. Si parla di Una
variazione di Kafka, sua più recente avventura letteraria, edita da
Sellerio nel 2018; “Pur di poter stare da solo avevo accettato una
cella minuscola e veramente disgustosa: diciamo che di scarafaggi me ne
intendo. Un giorno viene da me, un po’ imbarazzato, uno scassinatore di
quelli vecchio stile, un mio amico.. Mi dice - ma perché te ne stai qui
da solo sotto terra? Vieni su con noi al terzo piano: pensa che di
sera, se ti arrampichi alla finestra, puoi vedere persino le luci delle
automobili che si muovono!”.
Miriam Camerini Leggi
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Memoria del presente |
Ricorre
l’ottantesimo anniversario dell’ideazione, redazione, approvazione,
promulgazione, applicazione e condivisione delle leggi razziste del
1938. Ne abbiamo parlato, ne parliamo, ne parleremo ancora. Scandire
bene i termini, d’altro canto, serve per capirsi e capirci.
Probabilmente non per quanti leggono d’abitudine queste note.
Senz’altro a coloro che non le leggono né mai lo faranno. Tuttavia a
volte le cose si dicono anche in mancanza di interlocutori, poiché il
parlarne è parte di una strategia di sopravvivenza tra quanti, invece,
rimangono disposti ad ascoltare. Posto questo breve esergo, qualche
inciso si impone.
Claudio Vercelli
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I motivi della melagrana |
Siamo
abituati a trovarlo sul tavolo di Rosh Hashanah: un frutto dai
molteplici simbolismi (i più noti sono la fertilità e la fortuna) già
citato nei testi sacri e nel Cantico dei Cantici, dove l’amata è
paragonata a un giardino pieno di alberi di melograno, e l’amore potrà
essere consumato proprio quando saranno fioriti (i cattolici che non
accettano l’erotismo del Cantico vi leggono la prefigurazione della
predicazione del Cristo).
Ma il melograno ha anche molte altre qualità (le ho ricavate dal sito
NoCamels della Fondazione Asper, dedicato all’innovazione – ma non solo
– in Israele).
Viviana Kasam
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