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 9 Settembre 2018 - 29 Elul 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Possiamo vivere la maggior parte dell'anno come se ciò che conta fosse il successo, la fama, il potere o la ricchezza. Ma in questi giorni santi, ci riuniamo in sinagoga per stare davanti a Dio e riconoscere due verità più profonde: siamo il bene che facciamo nel mondo, e siamo responsabili del male che abbiamo fatto o del bene che non abbiamo fatto.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Si fanno sempre dei buoni propositi nel passaggio all’anno nuovo. Non vorrei sembrare troppo ottimista. Mi accontenterei di non peggiorare. Shanà tovà umetuqà.
 
La Svezia alle urne
Si tengono oggi le elezioni in Svezia, un’altra prova per il futuro democratico dell’Europa. Nel Paese scandinavo i Socialdemocratici e i moderati di centro-destra hanno perso terreno mentre, grazie a una campagna elettorale dai toni xenofobi e antieuropeisti, il partito di estrema destra dal passato neonazista Democratici Svedesi rischia di fare un significativo salto in avanti: i sondaggi lo danno al 20 per cento, 7 punti in più rispetto alle elezioni di quattro anni fa (Corriere). “Le elezioni che si tengono oggi in Svezia chiudono un periodo di 18 mesi che ha ridefinito le dinamiche elettorali in tutti i Paesi che dal marzo 2017 (voto nei Paesi Bassi) hanno rinnovato i Parlamenti nazionali”, sottolinea la firma de La Stampa Alberto Simoni. “Dall’avanzata del Pvv olandese di Geert Wilders, alla crescita della AfD tedesca, sino agli eredi di Haider al governo in Austria e alla Lega di Salvini issato al Vuninale, l’onda sovranista si è ingrossata andando a scardinare l’alternanza fra popolari e socialisti (con l’inclusione talvolta dei liberali) che ha retto le democrazie europee e la politica a Bruxelles per decenni”, spiega Simoni. L’equilibrio si è dunque rotto e mette a rischio la tenuta della stessa Europa. E in questo quadro, scrive Sergio Fabbrini nel suo editoriale in prima pagina del Sole 24 Ore, preoccupa l’alleanza tra il ministro degli Interni Matteo Salvini con Viktor Orban, che sta trasformando l’Ungheria in un paese sempre più autoritario. “Gli elettori che hanno dato il loro sostegno ai partiti di governo il 4 marzo scorso, volevano davvero trasformare l’Italia in un’appendice meridionale di un blocco (il V4) semi-autoritario e anti-europeo, perdi più avverso ai nostri interessi nazionali?”, si chiede Fabbrini.

Germania, estremismi alla ribalta. Anche la Germania dopo i fatti di Chemnitz – dove il 26 agosto, un cittadino tedesco è stato ucciso da due profughi, un siriano e un iracheno – assiste a un’avanzata sempre più preoccupante dell’estrema destra: “Non è solo questione che questa crepa così inquietante si sia aperta proprio nella Germania di Angela Merkel. – spiega la storica Anna Foa (Avvenire) – Il fatto è che risulta sempre più chiaro che ci troviamo di fronte a un fenomeno generale, che tocca tutti i Paesi a tradizione democratica, dagli Stati Uniti all’Europa, e soprattutto di uno scenario in parte nuovo. Certo, prese singolarmente le parole d’ordine non sono nuove: il razzismo contro lo straniero e l’antisemitismo di cui i gruppi neonazisti si fanno portavoce non sono certo fenomeni inediti. Anche la xenofobia di Pegida ha molti elementi del passato, mescolati però ad altri assai più recenti, come il rifiuto della legalità, la spinta a farsi giustizia al di fuori della legge. Ma l’insieme di queste istanze è esplosivo”. Preoccupata anche l’analisi di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano che denuncia la retorica antimigranti: “la questione su cui si sta giocando tutto, – spiega Colombo – e che gradatamente ha raggiunto livelli molto alti di contrapposizione e di dissenso, è l’immigrazione. Da ‘non possiamo accoglierli tutti’ si è arrivati a dire francamente ‘non ne vogliamo nessuno’”.

Roma, prima delle Leggi razziste. Nelle pagine romane del Messaggero, viene presentata la mostra Italiani di razza ebraica: le leggi antisemite del 1938 e gli ebrei di Roma, che sarà inaugurata venerdì prossimo al Museo ebraico della Capitale. “L’obiettivo – si legge – è quello di raccontare gli aspetti che hanno preceduto e poi portato all’emanazione delle leggi, controfirmate dal re Vittorio Emanuele III, che determinarono l’esclusione degli ebrei da scuole, esercito, partito, impieghi pubblici e professioni”.

La giustizia e l’apologia di fascismo. Secondo il Tribunale del riesame di Ragusa esporre in un bar la foto di Mussolini corredata dalla frase “Non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso amico che mi abbraccia” non costituisce il reato di apologia del fascismo. Il riferimento è a una vicenda legata a un bar di Modica dove il titolare aveva appunto appeso la fotografia incriminata (La Stampa).
 
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  davar
la presidente ucei per rosh hashanah 5779
"Un anno di unità e impegno
nel segno dei valori ebraici"

Siamo giunti all’anno 5779. La Festa di Rosh HaShanah è sempre vissuta con grande attesa, sia per il suo significato ideale-religioso, sia per le modalità che ne caratterizzano i preparativi e la celebrazione. Ricette tramandate di generazione in generazione, cibi con simbologia speciale, grano che decora le nostre tavole, abiti bianchi, machzorim antichi che attendono di essere una volta ancora presi e con sacralità trasportati e riletti.
Il suo carico maggiore in questi giorni che ci porteranno fino a Kippur è il bilancio di quello che abbiamo realizzato o mancato, di quello che abbiamo imparato o perso. Un bilancio che ciascuno di noi compie a livello personale e anche come ente, riflettendo su quanto si è realizzato in coerenza rispetto agli obiettivi istituzionali e con equità rispetto al bisogno di supporto e assistenza espresso o inespresso delle comunità e dei nostri correligionari.
Per l’Unione è stato un anno che ci ha visti riuniti per fare fronte ad una emergenza e significativo calo nelle risorse disponibili. Una sfida di riorganizzazione, razionalizzazione che ci ha anche imposto una severa riflessione sulle priorità per l’agire istituzionale. Tutto quel che è stato passato in rassegna è apparso fondamentale, utile e necessario per preservare e per fare crescere l’ebraismo italiano con la sua millenaria tradizione. Importante svolgere l’attività di rappresentanza istituzionale ed esprimere la voce ebraica rispetto alle emergenze di attualità; importante ed essenziale svolgere servizi in ambito comunitario per le famiglie e i nostri giovani; importante e faticoso realizzare attività che sono rivolte anche verso le collettività esterne, donando il nostro sapere e saper fare, condividendo la nostra cultura e i valori religiosi e sociali che ne sono a fondamento. Abbiamo quindi varato un piano di riorganizzazione cercando soluzioni che consentano di proseguire con un criterio di sostenibilità. Non è facile ma sono convinta che con un lavoro che vede la massima partecipazione e impegno di tutti – giunta, consiglieri, direttori, dipendenti e consulenti – riusciremo a superare questa fase. Non si risolvono problemi strutturali e demografici con un semplice piano aziendale, ma certamente si possono e si devono rafforzare le attività che raggiungono il singolo facendolo sentire parte di una comunità ebraica e le comunità affinché possano – tutte e ciascuna con le sue caratteristiche – sentirsi parte di un insieme che proprio da questa unità trae la sua forza.
Nel nostro calendario il conteggio degli anni parte dalla creazione del mondo – quindi dall’esistenza fisica del creato, culminata con la creazione dell’uomo. Anni riferiti all’avvio della vita e i cicli della natura nella quale si inseriscono i nostri ritmi. Anni, decenni, secoli sui quali in questo giorno riflettiamo per capire dove ci collochiamo rispetto alla Storia.

Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

(Nell'immagine, le celebrazioni della festa di Rosh HaShanah  disegnate da Emanuele Luzzati)
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rosh hashanah 5779
Rivlin: "Siamo un unico popolo,
rispettiamo le differenze interne"

Un 5779 in cui l'unità prevalga sulle divisioni. È quanto auspica il Presidente d'Israele Reuven Rivlin nel suo messaggio agli ebrei di tutto il mondo in occasione del nuovo anno ebraico. “I legami che ci tengono insieme si estendono in tutto il mondo e in profondità nella nostra storia comune. So che siamo in un momento in cui alcuni vedono le cose che ci dividono più chiaramente rispetto a quelle che ci uniscono – ha dichiarato Rivlin - Per alcuni, può essere difficile vedere ciò che abbiamo in comune. So che ci sono momenti in cui non siamo d'accordo tra di noi. So che ci sono momenti in cui non ci sentiamo amici. Così, mentre ci avviciniamo a questo Rosh Hashanah, l'invito è a riflettere su ciò che condividiamo, sui legami che ci uniscono", ha proseguito il Presidente. Per Rivlin è necessario che gli ebrei siano uniti nell'affrontare “la sfida dell'antisemitismo crescente, del razzismo e dell'odio, in tutto il mondo. Ovunque scegliamo di vivere, dobbiamo essere in grado di sentirci orgogliosi di essere ebrei, e sicuri di identificarci come ebrei in qualsiasi modo scegliamo di esserlo”.
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rosh hashanah 5779
Liliana Segre: "Ogni nuovo anno
ricordiamoci di scegliere la vita"

“Ho sempre scelto la vita e continuo a sceglierla anche alla mia età. Il mio augurio è che il nuovo anno porti nuove vite, nuovi bambini, nuovi cittadini consapevoli in grado di costruire la pace nel mondo”. È un messaggio di speranza quello della senatrice e Testimone della Shoah Liliana Segre che, attraverso Pagine Ebraiche, ricorda – alla vigilia del nuovo anno ebraico, il 5779 - l'importanza di scegliere la vita, sempre. “Anche alla mia età”, rimarca Segre, nata il 10 settembre 1930, e a cui vanno gli auguri del mondo ebraico italiano e della redazione per l'imminente compleanno. "Come ebrei e come italiani non possiamo che ammirare il tuo costante e inesauribile impegno per la Memoria e per la difesa dei valori democratici. - il messaggio di auguri della Presidente UCEI Noemi Di Segni - La tua storia e la tua voce sono una bussola per la coscienza del nostro Paese. Abbiamo accolto con gioia e con orgoglio la tua nomina a senatrice a vita da parte del Capo dello Stato. Il tuo impegno nel contrasto all'odio e all'indifferenza come Testimone e come parlamentare sono un esempio per le future generazioni e rappresentano una sfida, in questo nuovo anno che ci attende, a cui tutti noi partecipiamo".

(Nell'immagine, Liliana Segre ritratta da Giorgio Albertini)
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Bilancio sociale 4 / Servizi sociali
Tzedakah, il valore di agire
Uno dei principi cardine dell'ebraismo è quello della Tzedakah, ovvero della giustizia sociale che rappresenta un’idea di società nel suo complesso, di solidarietà collettiva. Su questi cardini si innescano le diverse iniziative di servizio sociale avviate in tutta Italia dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, da singole Comunità così come da associazioni di volontariato ispirate ai valori ebraici. Roma, Milano, Torino, Firenze, da anni in tutta la Penisola sono stati attivati servizi che vanno ad aiutare le fasce più deboli della nostra società, fornendo diversi tipi di assistenza. Tra questi, lo sportello territoriale UCEI, che copre tre aree nordovest, nord-est e centro sud. “Abbiamo avuto degli avvicendamenti tra le assistenti sociali – spiega Giorgio Mortara, vicepresidente UCEI che segue il progetto coordinato da Olga Ceriani – Al fianco di Alice Gamba, da tempo referente per il nord-ovest, ora lavorano Giada Maiolini e Giulia Tura. Tutte e tre lavorano molto bene e sono impegnate a prestare la propria professionalità a chi ne ha bisogno”.
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qui mantova - festivaletteratura 
La metamorfosi del lampione
“Sono una persona socievole, ma in carcere - almeno per leggere e per dormire - preferivo star da solo” arriva così, un po’ a sorpresa, la confessione autobiografica di Adriano Sofri a Mantova Festivaletteratura durante il partecipassimo appuntamento del sabato sera condotto dal giovane scrittore Giorgio Fontana. Si parla di Una variazione di Kafka, sua più recente avventura letteraria, edita da Sellerio nel 2018; “Pur di poter stare da solo avevo accettato una cella minuscola e veramente disgustosa: diciamo che di scarafaggi me ne intendo. Un giorno viene da me, un po’ imbarazzato, uno scassinatore di quelli vecchio stile, un mio amico.. Mi dice - ma perché te ne stai qui da solo sotto terra? Vieni su con noi al terzo piano: pensa che di sera, se ti arrampichi alla finestra, puoi vedere persino le luci delle automobili che si muovono!”.

Miriam Camerini
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rosh hashanah 5779
Un capodanno di ricette
“Le donne della Adei Wizo Roma sostengono tanti progetti a favore di mamme e bambini in Israele, ma si adoperano anche per la trasmissione delle tradizioni ebraiche di madre in figlia”. Così apre il ricettario curato dall'associazione Adei Wizo di Roma in cui è possibile trovare le diverse pietanze della tradizione ebraica e incentrate sulla festa di Rosh HaShanah. Un breve manuale che unisce la cultura della cucina a quella ebraica. “Sono ricette nelle quali troverete spesso tra gli ingredienti frutta di rosh hashanà , in particolare la mela e la melagrana, e soprattutto il miele anche in piatti salati”, spiegano. La descrizione di ogni pietanza è inoltra accompagnata dalle illustrazioni ad acquarello realizzate da Giovanna Ben Amozegh.
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pilpul

Memoria del presente
Ricorre l’ottantesimo anniversario dell’ideazione, redazione, approvazione, promulgazione, applicazione e condivisione delle leggi razziste del 1938. Ne abbiamo parlato, ne parliamo, ne parleremo ancora. Scandire bene i termini, d’altro canto, serve per capirsi e capirci. Probabilmente non per quanti leggono d’abitudine queste note. Senz’altro a coloro che non le leggono né mai lo faranno. Tuttavia a volte le cose si dicono anche in mancanza di interlocutori, poiché il parlarne è parte di una strategia di sopravvivenza tra quanti, invece, rimangono disposti ad ascoltare. Posto questo breve esergo, qualche inciso si impone.

Claudio Vercelli
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I motivi della melagrana
Siamo abituati a trovarlo sul tavolo di Rosh Hashanah: un frutto dai molteplici simbolismi (i più noti sono la fertilità e la fortuna) già citato nei testi sacri e nel Cantico dei Cantici, dove l’amata è paragonata a un giardino pieno di alberi di melograno, e l’amore potrà essere consumato proprio quando saranno fioriti (i cattolici che non accettano l’erotismo del Cantico vi leggono la prefigurazione della predicazione del Cristo).
Ma il melograno ha anche molte altre qualità (le ho ricavate dal sito NoCamels della Fondazione Asper, dedicato all’innovazione – ma non solo – in Israele).


Viviana Kasam 
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