Bilancio sociale 4 / Servizi sociali
Tzedakah, il valore di agire

Screen Shot 2018-09-07 at 11.38.04Uno dei principi cardine dell’ebraismo è quello della Tzedakah, ovvero della giustizia sociale che rappresenta un’idea di società nel suo complesso, di solidarietà collettiva. Su questi cardini si innescano le diverse iniziative di servizio sociale avviate in tutta Italia dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, da singole Comunità così come da associazioni di volontariato ispirate ai valori ebraici. Roma, Milano, Torino, Firenze, da anni in tutta la Penisola sono stati attivati servizi che vanno ad aiutare le fasce più deboli della nostra società, fornendo diversi tipi di assistenza. Tra questi, lo sportello territoriale UCEI, che copre tre aree nordovest, nord-est e centro sud. “Abbiamo avuto degli avvicendamenti tra le assistenti sociali – spiega Giorgio Mortara, vicepresidente UCEI che segue il progetto coordinato da Olga Ceriani – Al fianco di Alice Gamba, da tempo referente per il nord-ovest, ora lavorano Giada Maiolini e Giulia Tura. Tutte e tre lavorano molto bene e sono impegnate a prestare la propria professionalità a chi ne ha bisogno”. A partire dal gennaio 2014 è stato avviato dall’UCEI un servizio sociale territoriale di supporto dedicato in particolare alle Comunità ebraiche sparse per il paese (ad eccezione di quelle già dotate di un servizio sociale autonomo), che nel giro di pochi mesi si è dimostrato estremamente utile sia nelle Comunità in cui un’attività di supporto sociale era fino a quel momento quasi inesistente, sia in appoggio alle iniziative e alle figure professionali già previste in alcune realtà. Questo servizio si integra con il lavoro dei servizi sociali territoriali e apre lo spazio a diverse collaborazioni. Ne è un esempio Torino, dove la Comunità nel 2015 ha avviato con il coordinamento di Alice Gamba un progetto di housing sociale in collaborazione con la Compagnia di San Paolo, per dare un contributo a risolvere la forte emergenza abitativa presente nel capoluogo piemontese come in molte altre città italiane. Al centro del progetto, degli appartamenti della Comunità torinese sfitti da molto tempo, offerti per ospitare temporaneamente persone che si trovano in difficoltà, in particolare famiglie con minori. Legato alle abitazioni, un’altra iniziativa di solidarietà era stata portata avanti dalla Comunità ebraica di Firenze, che aveva messo a disposizione un appartamento riservato ai profughi dall’Africa di passaggio in Toscana in uno dei momenti più complessi rispetto agli sbarchi in Italia. Tornando all’assistenza sociale, tra le realtà più importanti sicuramente quella della Deputazione ebraica di Roma: dal supporto psicologico all’aiuto nel reinserimento al lavoro, passando per l’assistenza agli anziani e quella per l’ottenimento del contributo per i perseguitati razziali, l’ente – il cui impegno sociale risale a oltre un secolo fa, in una comunità ebraica capitolina da poco uscita dalla morsa del ghetto – fornisce una pluralità di servizi a cui è possibile accedere entrando in contatto con l’assistente sociale della deputazione stessa. Tra i progetti sostenuti dall’Otto per mille e avviati da tempo dalla Deputazione – guidata dal presidente Piero Bonfiglioli – c’è Radici: un programma di assistenza domiciliare per anziani e giovani invalidi, che si propone di prevenire l’istituzionalizzazione e i ricoveri impropri e di potenziare le possibilità d’autonomia residue. A Roma poi, altro progetto frutto della collaborazione tra mondo ebraico e istituzioni territoriali è quello diretto al contrasto dell’usura e estorsioni: l’associazione Dror (costituitasi nell’ambito delle attività di assistenza sociale della Comunità ebraica di Roma, in collaborazione con la Deputazione Ebraica e un gruppo di soci volontari) è impegnata in prima fila su questo fronte attraverso lo Sportello per la prevenzione dell’usura di Roma Centro. Altra città dove sono operativi diversi servizi a tutela degli anziani e delle fasce più a rischio è Milano: la Comunità ha una propria struttura ben rodata di servizi sociali, a cui si affiancano iniziative come quella del Volontariato Federica Sharon Biazzi, onlus nata all’interno della Comunità stessa e che da 18 anni svolge attività di assistenza sociale nella città. Un modello di cooperazione e sinergia tra realtà religiose e culturali diverse che si è già distinto per la sua efficacia, è poi quello tra la Comunità di Sant’Egidio e la cucina sociale del Merkos, il ramo educativo del movimento Chabad Lubavitch, che da tempo fornisce pasti caldi da consegnare ai senzatetto milanesi. Anche per l’emergenza migranti che ha segnato il capoluogo lombardo, le due organizzazioni hanno unito le forze per dare il loro contributo e fornire pasti completi (oltre che prodotti per l’igiene personale) ai profughi accolti per la notte presso al Memoriale della Shoah.

Pagine Ebraiche Settembre 2018