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22 novembre 2018 - 14 Kislev 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Alberto Moshe
Somekh,
rabbino
“Non detestare l’Egiziano, perché ospite sei stato nella sua terra” (Devarim 23,8). Sono trascorsi 80 anni? Non dobbiamo dimenticare. Ma domandiamoci se noi più giovani esercitiamo la Memoria per sacro rispetto dei martiri del nostro popolo o se invece lo facciamo pensando alla nostra visibilità. In tal caso sarebbe più onesto voltare pagina. Il nostro futuro poggia su altre basi. Con il declino dei superstiti occorre rinforzare l’immunità? Ricordiamoci che l’antisemitismo è come il virus dell’influenza: ti vaccini contro un ceppo e l’altro ti aggredisce!
 
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Giorgio Berruto
“Come tanti suoi pari negli ex Paesi della Corona austroungarica, era semplicemente uno dei più nobili e più puri tipi di austriaco, e cioè un cosmopolita e, dunque, un nobile autentico. Se per esempio gli avessero chiesto – ma a chi sarebbe venuta in mente una domanda tanto insensata? – a quale ‘nazione’ o a quale popolo si sentisse di appartenere, il conte sarebbe rimasto alquanto confuso, addirittura stupefatto, davanti all’interrogante, e probabilmente anche infastidito e un poco indignato.
 
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“L’Europa a un bivio”
“L’Ue è di fronte a uno dei bivi della storia dell’integrazione europea: deve ritrovare lo spirito collaborativo e solidale, rivedere parti della sua architettura complessiva. Va ricomposta l’unità dell’arcipelago. Ad esempio, è grave che manchi una vera politica comune sulle migrazioni: l’Europa dovrebbe fare molto di più sebbene a piccoli passi ci siano progressi”. È quanto afferma il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in una intervista con il Corriere. Sempre il Corriere ospita una intervista al Commissario europeo Pierre Moscovici, che afferma: “Quando ho parlato di ‘piccoli Mussolini’ mi stavo riferendo a una procedura lanciata dall’Europarlamento su un altro Paese. Ma stranamente in Italia c’è chi ha creduto di riconoscersi, non so perché. Invece nella mia funzione di commissario rispetto il ruolo istituzionale di Salvini e Di Maio e sono amichevole verso l’Italia, sostenitore della flessibilità, nemico delle sanzioni e fra i più moderati”.

Repubblica torna su un argomento già trattato nelle scorse settimane – le surreali vicende di vittime della persecuzione antiebraica, costrette dallo Stato a dover provare l’accanimento subito per mano fascista per ottenere un assegno di benemerenza – con una nuova storia. Dice al quotidiano il signor Memo M.: “Non sapevamo nemmeno di aver diritto, insieme ai perseguitati politici di quegli anni, a questo assegno. Ne facemmo richiesta solo quattro anni fa. Per noi non era e non è una questione di soldi. Ma di riconoscimento di una chiara responsabilità e di una verità storica”.

La Stampa segnala una intensificazione dei rapporti tra Italia e Israele, soprattutto sul piano degli scambi militari. Sul tavolo, tra le varie iniziative, mentre si annuncia la prossima visita del ministro Salvini nello Stato ebraico, “la volontà di accelerare su un progetto rimasto arenato a lungo, che riguarda la costruzione in Italia di un simulatore aereo, dotato di tecnologia proveniente da Gerusalemme, che verrà messo a disposizione dell’aeronautica israeliana”.
 
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  davar
la rivelazione dello shin bet
Israele sventa i piani di Hamas
"Volevano colpire ovunque"

L'agenzia di sicurezza interna israeliana, lo Shin Bet, ha annunciato nelle scorse ore di aver sventato un piano dei terroristi di Hamas che prevedeva attacchi ampia scala in tutto Israele. Una cellula terroristica di Hamas in Cisgiordania stava preparando ordigni esplosivi per colpire aree urbane in tutto il Paese. Secondo lo Shin Bet, il livello della minaccia per la popolazione civile israeliana di questo piano è diverso rispetto ai precedenti sforzi del gruppo terroristico.
Nelle scorse settimane, i servizi di sicurezza avevano rivelato di aver sventato 480 attacchi terroristici palestinesi durante l'anno precedente: “un fattore importante nel mantenere una fragile calma tra Israele e i palestinesi”, aveva sottolineato il direttore dell'agenzia Nadav Argaman (nell'immagine). Parlando alla Knesset, Argaman aveva anche fatto riferimento a 590 potenziali attacchi di lupi solitari sventati, e all'arresto di 219 cellule di Hamas in Cisgiordania.
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israele e vaticano, la commissione bilaterale
Dialogo sulla dignità dell'uomo
“La società nel suo complesso, ma in particolare i genitori, gli insegnanti e le guide religiose, hanno una speciale responsabilità nella maturazione morale e spirituale dei bambini. Nelle loro considerazioni riguardo ai diritti dei bambini all’autonomia e alla libertà, i membri della Commissione bilaterale hanno messo in luce la tensione tra l’impegno a garantire la massima libertà di scelta, e quello ad assicurare protezione e guida prudente. Tutto ciò esige di astenersi da qualsivoglia strumentalizzazione dell’altra persona, la cui dignità dovrebbe sempre essere considerata come un fine in sé e per sé”. Così uno dei punti del comunicato diramato in occasione della XVI Riunione della Commissione bilaterale tra il Gran Rabbinato d’Israele e la Commissione della S. Sede per i rapporti religiosi con l’Ebraismo. Un confronto, tenutosi negli scorsi giorni, che ha avuto come tema centrale “La dignità dell’essere umano: insegnamenti dell’Ebraismo e del Cattolicesimo riguardo ai bambini”. .
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il corso del diploma triennale ucei
Storia della nascita d'Israele
Due settimane intensive per approfondire la storia del Sionismo, dai primi passi del proto-sionismo fino alla creazione e allo sviluppo dello Stato d'Israele. Si concludono oggi gli otto incontri con il professor Cyril Aslanov, visiting professor al Diploma Universitario in Studi Ebraici dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Un ciclo di lezioni aperto anche ai non iscritti al diploma, seguito da circa quindici studenti tra frequentatori de visu e via web.
Il professor Aslanov è professore di linguistica alla Aix-Marseille Université. Membro dell’Institut Universitaire de France e visiting professor all’Università Statale di San Pietroburgo, dal 2006 è membro dell’Accademia della Lingua Ebraica di Gerusalemme. Quella di Aslanov presso il Diploma Universitario in Studi Ebraici dell’UCEI è un’esperienza giunta ormai al terzo anno, molto apprezzata per la qualità dei contenuti.
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l'evento a gerusalemme di Tsad Kadima
Una serata per la solidarietà
Tsad Kadima, l'associazione israeliana che si occupa di organizzare e aiutare il percorso formativo dei bambini e ragazzi che soffrono di lesione cerebrale, ha recentemente organizzato la sua tradizionale serata di Gala al Teatro di Gerusalemme. Al centro della serata l'avvincente racconto musicale dei fratelli Soarez, di origine libica, che ha toccato tutti gli aspetti della tradizione sefardita, proponendo una serie di pyutim e cantilene in ladino affiancati ai racconti famigliari. A presentare la serata, Jonathan Cohen, cerebroleso dalla nascita, e uno dei giovani che hanno preso parte al progetto Tsad Kadima. Jonathan è stato il primo cerebroleso a ricevere i gradi di ufficiale dell'esercito e, dopo un lungo periodo di servizio, si appresta ora ad iniziare la carriera diplomatica nel quadro della scuola speciale del ministero degli Esteri israeliano.
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il test per le università israeliane
Psicometrico in italiano,
aperte le iscrizioni

Ritorna, grazie all’iniziativa introdotta nel 2014 dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la possibilità di sostenere lo psicometrico, il temibile esame necessario per accedere alle università israeliane, in lingua italiana. Una straordinaria opportunità di fronte alla grande sfida di ogni studente che decide di avere nel proprio percorso formativo la tappa Israele. La quota di iscrizione al test – che sarà organizzato a Roma e Milano il 17 o 18 aprile nel caso si raggiunga il numero minimo di 130 studenti – è di 200 euro ma i primi 80 iscritti godranno di una agevolazione UCEI che prevede il pagamento di solo metà della quota (100 euro).
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jciak
Un amore a Tel Aviv
Lui si è diplomato al conservatorio di Amsterdam e cerca una band in cui suonare la tuba. Intanto, entra ed esce dall’ospedale psichiatrico perché soffre di psicosi. Lei nasconde il corpo prosciugato dall’anoressia in abiti troppo larghi e sogna di fuggire dalla clinica per disturbi alimentari dove l’ha ricoverata la famiglia per diventare una modella.
S’incontrano per caso nella notte di Tel Aviv, si riconoscono nello stesso solitario smarrimento e imboccano la via della fuga. A raccontarci la loro storia, fra tenerezza, humor e disperazione, è l’ultimo lavoro dell’israeliano Ram Nehari, Non dimenticarmi, trionfatore un anno fa al Torino Film Festival, da una settimana nelle sale.
Giocato in chiave di “commedia nera, distorta e romantica” – secondo la definizione dello stesso regista – il film ci porta per una giornata lungo le strade di una Tel Aviv anonima, sconosciuta ai turisti, costeggiando i centri di recupero dove finisce chi non può, non vuole o non sa, conformarsi alla regola sociale.
Nei personaggi dei due giovani protagonisti s’incarnano le fragilità disperate di una generazione che ha perso la certezza identitaria di quella precedente e stenta a fare i conti con una realtà economica e sociale sempre più difficile.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - L’olio identitario
Chanukkah si avvicina. Festa di luce e in qualche modo di passaggio. La luce simboleggia l’anima, e anche Dio stesso. Il miracolo – meglio sarebbe dire il segno – ovvero la quantità di succo di oliva purissimo necessario per ardere a malapena un giorno e durato invece otto giorni affinché si potesse produrne scorte sufficienti per l’inaugurazione del Tempio ricostruito, ci interroga sul libero arbitrio. Il Signore infatti non regala luce eterna, soltanto quella necessaria. Può e soprattutto vuole aiutarci se siamo materialmente impossibilitati a mantenere fede ai nostri imperativi morali, non può e non vuole sostituirsi a noi, alle nostre scelte.

Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Oceani
Oceani. Di musica e di emozioni. Di applausi e di sguardi.
“Oceani”, sinfonia di Ezio Bosso per violoncello e orchestra, è andata in scena sabato 17 sul palco del Teatro Regio di Torino. Inutile dire che i biglietti sono andati a ruba subito, ma altre 1500 persone, tra cui la sottoscritta, hanno avuto la splendida opportunità di assistere alla prova aperta la mattina.
Ezio Bosso è arrivato sul palco con un gran sorriso e tanta voglia di incontrare il pubblico: “Sono tornato!”, ha sussurrato al microfono. Applausi scroscianti. Qualcuno asciuga le lacrime, altri si alzano in piedi. È palpabile il desiderio di tutti di avvolgere quell’uomo così forte e coraggioso, segnato da una terribile malattia eppure carico di energia e di voglia di fare musica secondo certi principi. “Dovete cercare la bellezza. Cercatela, se no esce solo una carineria”, dice ai musicisti sul palco.


Maria Teresa Milano
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Amore e responsabilità
Secondo il targum aramaico di Shir HaShirim, dieci sono i canti intonati dall'uomo al Signore sin dalla creazione, nono dei quali appunto il Cantico dei Cantici, ‘ispirato da spirito profetico davanti al Signore del Mondo, HaShem', intonato da re Salomone nel momento in cui collocò l’Aron nel Kodesh HaKodashim del Bet HaMikdash, il luogo più sacro ed intimo del Tempio. Il re, in ottemperanza a quanto indicato in Tehillim 149,1 (‘cantate all’Eterno un cantico nuovo’), agì dunque ispirato da amore puro e profondo per il Signore. Primo delle cinque meghillot, il Cantico dei Cantici è, insieme agli altri quattro testi, una meghillà appunto, un rotolo, e non un sefer (libro), ad indicare che ha insieme agli altri quattro delle caratteristiche specifiche comuni, come ha sottolineato Amos Luzzatto (Una lettura ebraica del Cantico dei Cantici, Giuntina 1997, p. 15).

Sara Valentina Di Palma
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L’Italia racconta Israele
L’idea di raccontare la storia di un Paese assumendo un punto di vista esterno non è nuovissima ma è sicuramente efficace. Mario Toscano, che ha curato il volume L’Italia racconta Israele 1948-2018, Viella editore, ha adottato una soluzione originale ma che si è rivelata opportuna: ha affidato a sette storici l’analisi di come Israele era stato “letto” (ma forse sarebbe stato più giusto dire “giudicato”, perché di giudizi quasi sempre si tratta, molto spesso malevoli e prevenuti) nell’anno nel quale cadeva il decennale della fondazione dello Stato, riservando a se stesso quella relativa all’anno di nascita e ad Alberto Cavaglion il compito di riflettere su quali caratteristiche ha avuto quest’anno, in occasione del 70° anniversario, la lettura pubblica di Israele.

Valentino Baldacci
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