Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    6 Ottobre 2021 - 30 Tishri 5782

IL PROGETTO DI UCEI E MINISTERO DELL'ISTRUZIONE PER LE SCUOLE 

“Memoria, i giovani protagonisti”

La Memoria non é né potrà mai essere “un pezzo di carta o un atto dimostrativo”, ma un elemento fondamentale di “costruzione della libertà”. Spazio in questo senso ai giovani, al loro protagonismo, alla “loro capacità di incidere nella società attraverso la conoscenza”.
Parole chiare quelle pronunciate dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso dell’odierna presentazione della mostra digitale “I giovani ricordano la Shoah”, frutto della collaborazione ventennale tra ministero e UCEI e del contributo alla riflessione offerto in questo significativo arco di tempo dagli studenti italiani coinvolti nell’omonimo concorso annuale. Lo spazio web illustrato quest’oggi raccoglie infatti un gran numero di elaborati che hanno contraddistinto le passate edizioni del concorso, oltre a proporre percorsi di approfondimento su vari temi e questioni.
“Studentesse e studenti – ha affermato il ministro – si sono confrontati con superstiti, familiari delle vittime, esperti, approfondendo pagine tragiche della nostra Storia. Sono andati a fondo per far sì che la memoria di quei terribili eventi fungesse da antidoto alla violenza e alla discriminazione ancora oggi, nel nostro presente. Non dobbiamo smettere mai di ricordare e promuovere occasioni di consapevolezza”. La nuova area digitale, ha poi aggiunto, “racconta il percorso fatto in tutti questi anni dalle nostre scuole, in collaborazione con l’UCEI, per contribuire al pieno sviluppo di ogni bambino e ragazzo per costruire comunità più inclusive e giuste”.
Collegare passato e presente: questa, ha ricordato la presidente UCEI Noemi Di Segni nel suo intervento, la sfida della Memoria. “Non come generico monito morale ma come vissuto quotidiano in cui siamo immersi. Occorre coraggio – le sue parole – per dare giusto nome e identificazione ai fenomeni che viviamo: odio razziale, antisemitismo, fascismo e neofascismo”. La presidente dell’Unione ha fatto poi riferimento al documento di strategia per contrastare l’antisemitismo presentato ieri dalla Commissione Europea. Con un appello rivolto sia al ministro Bianchi che al presidente del Consiglio Draghi: procedere al più presto “all’adozione del piano strategico italiano voluto dal governo stesso e pronto per il varo grazie al lavoro promosso dalla coordinatrice, la professoressa Santerini”. Un’istanza subito raccolta dal ministro, che ha annunciato l’intenzione di portare il tema all’attenzione del prossimo Consiglio dei ministri.
Livia Ottolenghi, assessore a Scuola, Formazione e Giovani UCEI, ha parlato di “progetto sempre nuovo e attuale, soprattutto per via della recrudescenza dei discorsi di odio e antisemiti”. Illuminante, ha proseguito, quel che diceva al riguardo un grande Maestro come rav Jonathan Sacks: l’odio antisemita come minaccia non solo per gli ebrei ma per tutte quelle libertà condivise che l’Europa ha conquistato con fatica nel corso dei secoli. Necessario quindi uno sforzo di “educazione civica a tutto tondo” come quello compiuto in questo ambito per valorizzare “ogni sensibilità, ogni età, ogni provenienza”. Il portale, ha detto Ottolenghi, consentirà “la fruizione di ciò che è stato prodotto, ma anche di avere memoria del lavoro di 200mila studenti”.
A ripercorrere la “proficua collaborazione” tra Unione e ministero era stata in precedenza Sira Fatucci, responsabile UCEI per Antisemitismo e Memoria della Shoah. Una impostazione dinamica che, la sua valutazione, “ha posto le basi per insegnare e ricordare, nel segno di una presenza capillare nelle scuole, adeguandosi alle sensibilità degli studenti”.
Ad illustrare il sito e le sue specificità sono stati poi Manuele Gianfrancesco, Michelle Nahum Sembira e Alberto Parisi. Mentre in conclusione il ministro Bianchi ha ricordato un concetto quanto mai attuale, rivolgendosi anche agli studenti di vari istituti collegati a distanza: “L’antisemitismo è una spia che ci ricorda quando le nostre libertà sono a rischio”.

L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE UCEI

"Collegare passato e presente, la nostra sfida"

questo è un progetto che presuppone visione di medio lungo termine – non solo per la durata e la maturazione in questi numerosi anni di collaborazione. Non è un progetto spot e non è oggi uno spot. È un impegno per le radici e l’identità profonda di ogni cittadino italiano e ogni ragazzo – anche i piccini – che frequenta la scuola.
Questo è un cantiere in cui si continua ad investire e si va avanti con la forza di volontà di persone che ci credono da sempre – un team di moltissime maestranze e competenze che ringrazio.
La sfida della Memoria e della conoscenza della Shoah – in tutte le sue dimensioni e interdisciplinarità (oggi la scuola ci insegna: la nostra vita non è sezionata in geografia, storia, scienza) è quella di collegare passato e presente. Non come generico monito morale ma come vissuto quotidiano in cui siamo immersi. E occorre coraggio per dare giusto nome e identificazione ai fenomeni che viviamo. Odio razziale; antisemitismo; fascismo/neo fascismo.
Ieri la Commissione Europea ha pubblicato – per la prima volta nella storia europea – un documento di strategia per contrastare l’antisemitismo.
Lotta ai fenomeni di odio antisemita nelle diverse espressioni anche moderne e contorte (Israele), sostegno alla vita ebraica (libertà di culto) e studio e conoscenza della Shoah. Tre pilastri di strategia per i prossimi dieci anni. Il mio appello al ministro Bianchi e al presidente Draghi è di procedere all’adozione del piano strategico italiano voluto dal governo stesso e pronto per il varo grazie al lavoro promosso dalla coordinatrice, la professoressa Santerini. È di ieri l’annuncio europeo, deve essere di oggi quello italiano.
Celebreremo la Giornata Europea della Cultura Ebraica tra pochi giorni – il 10 ottobre in tutta Italia in oltre 100 località e 17 regioni che partecipano a questo momento di condivisione culturale. L’ebraismo è parte della società italiana da millenni. Non è solo Shoah e persecuzione. È parte integrante di infinito sapere e saper fare italiano – scienza, arte, politica, educazione.
Il punto di partenza per iniettare anticorpi che durano per sempre è la cultura e la conoscenza spontanea e spensierata dell’altro. Abbiamo scelto come tema il dialogo. La scuola è il luogo primario di dialogo – ascolto, trasferimento di conoscenza, crescita. Un dialogo che si basa su regole perché la scuola non è un campeggio e tutti – credo anche gli studenti – condividono i benefici di frequentare fisicamente un luogo di dialogo.
Un grazie al ministero e al governo per quanto fatto in questi anni nel sostegno al progetto promosso della fondazione Isaia Ascoli, alla traduzione del Talmud, e a questo progetto che oggi condividiamo.
Di supporto alla conoscenza culturale lanciamo in questi giorni un nuovo portale – Zeraim, semi – contenitore dinamico di materiali per la didattica e la conoscenza della cultura e lingua ebraica.

Noemi Di Segni, presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

(Nell’immagine la presidente UCEI Noemi Di Segni e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi)

lL 17 OTTOBRE IL VOTO PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO

Elezioni UCEI: Liste, candidati, programmi

Domenica 17 ottobre sono in programma le elezioni per il nuovo Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Ad esprimersi nell’urna gli iscritti delle due Comunità più grandi del Paese, Roma e Milano, che eleggeranno rispettivamente 20 e 10 Consiglieri. Completeranno l’organismo i rappresentanti (uno per ciascuna) delle altre 19 Comunità italiane e i tre membri di spettanza dell’Assemblea Rabbinica Italiana.
Cinque liste, per un totale di 88 candidati, a Roma.
“Per Israele” schiera Ruth Dureghello, Johanna Arbib Perugia, Milly Barda Arbib, David Debach, Daria Del Monte, Ruben Della Rocca, Antonella Di Castro, Elvira Di Cave, Franca Formiggini Anav, David Hannuna, David Korn, Massimo Misano, Claudio Moscati, Pacifico Moscato, Joram Orvieto, Raffaele Pace, Riccardo Pacifici, Angelo Sed, Raffaella Spizzichino e Alex Zarfati.
“Binah” si presenta con Noemi Di Segni, Gloria Arbib, Joseph Astrologo, Sabrina Coen, Claudia Di Cave, Jacqueline Fellus, Fabrizio Fiano, Linda Gean, Hamos Guetta, Davide Jona Falco, Giuseppe Kalowski, Roberto Lehmann, Saul Meghnagi, Giacomo Moscati, Eva Ruth Palmieri, Alessandro Piperno, Matteo Roccas, Sandro Sermoneta, Giuditta Servi e Claudia Tedeschi.
In corsa con “Ebrei di Roma per l’Unione” Manuela Di Porto, Sara Di Segni, Dalia Di Veroli, Sara Terracina, Roberto Spizzichino, Daniel Terracina, Viola Sonnino e Loredana Di Castro.
“Menorah” propone Ariel Arbib, Aldo Astrologo, Ilan David Barda, Marco Bassan, Massimiliano Boni, Marco Morselli, Guido Coen, Roberto Coen, Federica Di Segni, Giorgio Fano, Alessia Gabbianelli, Deborah Guetta, Cesare Roger Hannuna, Aviram Levy, Victor Magiar, Livia Ottolenghi, Emanuele Pace, Eliana Pavoncello, Joel Terracina e Tamara Tagliacozzo.
“Dor va dor” è in lizza con Daniela Guetta, Ester Buaron, Daniel Raccah, Ilan Gabriele Raccah, Elisabeth Cetorelli, Huani Mimum, Dario Bedussa, Raffaele Rubin, Joseph Taché Almaleh, Settimio Moscati, Amy Hayon, Janet Di Nepi, Alessandro Luzon, Settimio Caviglia, Deborah Sabatello, Giordana Guetta, Haim Vittorio Mantin, Benedetto Alessandro Sermoneta, Gabriele Levi e Davide Tesciuba.
Ogni elettore romano avrà diritto ad esprimere il voto per la lista prescelta, apponendo un massimo di sette preferenze.
Cinque liste anche a Milano, per 17 candidati complessivi. Due liste hanno sette candidati, tre sono invece uninominali.
La lista “Italia Ebraica” è composta da Milo Hasbani, Claudio Gabbai, Roberto Jarach, Simone Mortara, Gadi Schoenheit, Claudia Terracina e Paolo Zevi.
L’altra lista che presenta sette candidati è “Tradizione e Futuro per Israele”, con Walker Meghnagi, Luciano Bassani, Michele Boccia, Ilan Boni, Sara Modena, David Nassimiha e Afshin Kaboli.
Le tre uninominali sono “Gesher” di George Dees, “Rinnovamento” di Cobi Benatoff e “Unione per il Pluralismo” di Joyce Bigio.
Ogni elettore milanese potrà accordare fino a cinque scelte sulla lista di propria preferenza. È prevista la possibilità di esercitare il diritto al voto non solo nei seggi allestiti in varie sedi ma anche in modalità elettronica, attraverso una procedura pensata per garantire privacy, riservatezza e anonimato.
A Milano si vota anche per il Consiglio comunitario. Due le liste in corsa. “Beyahad – Insieme”, con candidato presidente Walker Meghnagi, vede schierati anche Silvio Tedeschi, Roberta Vital, Leonardo Wolkowiez, Caroline Ades, Luciano Bassani, Raffaele Besso, Abramo (Rami) Galante, Monique Sasson, David Philip, Ruben Pescara, David Nassimiha, Sara Modena, Liliana Khalifa, Dalia Gubbay, Gianemilio Stern e Ilan Boni.
“Milano Ebraica”, guidata da Milo Hasbani, vede in corsa Rosanna Bauer Biazzi, Pia Masnini Jarach, Edith Ovadia Windwehr, Timna Colombo, Manuela Sara Sorani, Davide Blei, Roberto Jarach, Rosana Rosatti, Mara Della Pergola, Daniele Lodovico Misrachi, Massimiliano Tedeschi, Ariel Nissim Colombo, Gadi Schoenheit, Rony Hamaui, Antonella Musatti e Maurizio Turiel.
Per quanto concerne le altre 19 Comunità, i rappresentanti designati dal Consiglio o presentatisi senza sfidanti al voto, saranno resi noti solo a urne chiuse. Solo una Comunità farà eccezione: Livorno. Nell’occasione sarà infatti comunicato il nome del candidato cui gli iscritti hanno accordato il maggior numero di consensi durante una consultazione svoltasi in concomitanza con il voto per il Consiglio comunitario della scorsa primavera. I tre candidati sono Claudia Damari, Vittorio Mosseri e Silvia Ottolenghi.

(Nell'immagine, un momento ai seggi a Milano per le elezioni UCEI del 2016)

A DIECI ANNI DALLA LIBERAZIONE DI SHALIT, LA TESTIMONIANZA DEL PADRE

“Gilad pensa a cosa sarà, non a cosa è stato”

Il 18 ottobre 2011 per Noam e Aviva Shalit rappresenta la seconda nascita del loro figlio Gilad. “Quando ne parliamo in casa, quando ne parliamo con lui diciamo che il 18 ottobre, il giorno della sua liberazione, è il suo secondo compleanno”, il racconto del padre Noam davanti alle telecamere dell’emittente israeliana N12. A distanza di dieci anni dalla liberazione del caporale Gilad Shalit – prigioniero dei terroristi di Hamas per oltre cinque anni e scambiato con 1.027 detenuti palestinesi – Israele torna ad analizzare una vicenda che ha profondamente segnato il paese. Lo fa attraverso le parole del padre, in un’intervista in esclusiva rilasciata mentre il figlio Gilad era ancora in luna di miele. “Cerco di non tornare indietro e ricordare il periodo in cui Gilad era in prigionia, ma a volte riemerge”, il suo primo commento. Davanti, diversi raccoglitori in cui la moglie Aviva ha raccolto decine, centinaia di articoli di giornale, manifesti, appelli. Una cronostoria in carta di cinque anni e mezzo passati ad attendere la liberazione del figlio, rapito da un commando di Hamas il 25 giugno 2006. Un passato, spiega Noam, che Gilad preferisce lasciare alle spalle, cercando di rimanere concentrato sul futuro e lontano dall’attenzione mediatica. “È meno interessato a ciò che era, più concentrato su cosa sarà”. Della prigionia ha sempre parlato poco. “Noi come genitori non abbiamo voluto forzare”. E comunque, anche durante la lunghissima detenzione nelle mani dei terroristi “sapevamo che (Gilad) non si sarebbe spezzato facilmente”.

IL NUOVO SITO UCEI

Zeraim, semi di conoscenza

“Un luogo di raccordo unitario, dinamico e interattivo, tra i vari protagonisti della vita e della cultura ebraica in Italia. Non un archivio chiuso e statico, ma piuttosto un laboratorio continuo di creazione e rielaborazione di informazioni, materiali e relazioni”.
Rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Cultura e Formazione UCEI, presenta così la sfida di www.zeraim.it, sito web online da qualche ora e che sarà lanciato ufficialmente in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 10 ottobre.
Primo obiettivo dell’educazione ebraica, si ricorda all’interno di quest’area digitale dedicata a insegnanti, studenti, responsabili delle comunità e cultori della materia, “è aiutare ognuno a diventare se stesso”. Educazione quindi “rivolta a tutti senza limiti o distinzioni”.
Zeraim (termine ebraico che significa “semi”) propone in questo senso “percorsi educativi per giovani e adulti che vogliano accrescere le proprie conoscenze in ambito culturale ebraico, secondo le proprie attitudini, interessi e competenze”, oltre ad offrire materiali utile “a educatori, insegnanti e tutti gli appassionati e cultori di educazione ebraica che potranno aggiornare le loro competenze attraverso percorsi specifici”.
Clicca qui per accedere a Zeraim

QUI FIRENZE

Rav Cassuto, una pietra per la Memoria

“Sono molto orgogliosa di questa iniziativa a cui come Comunità stavamo lavorando da molti anni, durante i quali abbiamo visto in molte città della Toscana comparire pietre d’inciampo in memoria di chi non è più tornato dai campi di sterminio nazisti. Per Firenze, da dove sono partite più di 300 persone che non hanno mai più fatto ritorno a casa, era un diritto-dovere fare altrettanto”.
L’arrivo delle stolpersteine a Firenze era una delle cose per cui più si era spesa Daniela Misul, l’indimenticabile presidentessa degli ebrei fiorentini scomparsa nell’estate del 2019. Pochi mesi prima di vedere quel traguardo raggiunto andare a frutto, con le prime cerimonie di apposizione in vari quartieri del capoluogo.
Un progetto andato avanti con successo nonostante l’emergenza sanitaria e le tante complicazioni organizzative che ne sono derivate. Il 5 maggio scorso uno dei momenti più toccanti: la messa a dimora di 24 pietre in ricordo di altrettanti ospiti dell’ospizio israelitico Settimio Saadun catturati dalle SS nel corso di una retata da cui nessuno fece ritorno. Si inserisce in questa linea di Memoria il prossimo appuntamento in agenda, domenica mattina, in concomitanza con la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Il giorno scelto per fare testimonianza su una grande figura della Firenze ebraica: il rabbino Nathan Cassuto, Maestro di ebraismo e punto di riferimento della rete di assistenza clandestina che operò per salvare il maggior numero possibile di perseguitati. Nella circostanza, nel giardino della sinagoga, sarà svelata la pietra a lui dedicata di prossima collocazione in via de’ Pucci 2 dove nel novembre del ’43 fu arrestato in seguito a delazione (al momento è allestito un cantiere, che ha reso impossibile la collocazione sul posto).

DIALOGHI / 1

Italia-Israele: una relazione positiva

Quest’ultimo anno è stato un anno di grandi dialoghi per Israele. Dialoghi di proporzioni storiche che si sono materializzati davanti ai nostri occhi e hanno cambiato i vecchi paradigmi e avviato nuovi scenari.
La cultura ebraica ha una lunga tradizione di dialogo come parte integrante della Mishnah, della Gemarah e di altre fonti ebraiche. Questo confronto di opinioni e idee è continuato nello Stato ebraico d‘Israele, che fin dalla sua nascita ha aspirato a rafforzare la coesione interna tra la varie parti della sua società, e parimenti ha cercato di creare un colloquio con i propri vicini arabi.
Questa ricerca è un obiettivo costante ed è riflessa nelle aspirazioni della dichiarazione d’indipendenza d’Israele e risulta essere di vitale importanza proprio in questi giorni.
Un intenso confronto politico interno ha impegnato Israele negli ultimi due anni, determinando quattro campagne elettorali e l’insediamento di un nuovo governo.
Questo nuovo governo è fondato su un confronto impegnativo tra otto diversi partiti della Knesset, con diverse affiliazioni politiche e idee, tra cui un partito arabo musulmano che si unisce per la prima volta alla coalizione e che sottolinea la vibrante natura democratica di Israele.
Ultimamente lo Stato d’Israele ha celebrato il primo anniversario della firma degli Accordi di Abramo, con gli Emirati Arabi Uniti (UAE), Bahrain, Sudan, e presto lo celebrerà con il Marocco, determinando un nuovo scenario di pace e normalizzazione della regione mediorientale.

Uri Zirinski

DIALOGHI / 2

Scrutare l’altro con il cuore aperto

Nel settembre del 2001, al ritorno dal viaggio organizzato dall’OSE per cinquanta ragazzi colpiti dal terrorismo a Caletta di Castiglioncello, avvolti ancora nella spirale lacerante della seconda Intifada, è germogliato definitivamente lo scopo della nostra vita: il dialogo tra diversi. Dialogo in famiglia, nella coppia, tra vicini, tra culture, lingue, mentalità, sessi o generazioni diverse. L’aspirazione profonda è avvicinare, insegnare a scrutare l’altro con occhi benevoli, con il cuore aperto, puro, immune ai pregiudizi, al fanatismo e al rifiuto e pronto a recepire l’altro con le sue peculiarità, i suoi colori – a volte spenti – e a superare la paura dell’incognito. Il percorso insieme a Yehuda, mio compagno di viaggio, è iniziato molti anni prima, quando io a Roma e lui nel Kibbutz Sasa, in Israele, abbiamo iniziato a far parte dell’Hashomer Hatzair impregnandoci di ideali di accoglienza, solidarietà, umanità e rispetto per l’altro. La prima tappa del viaggio è stata la creazione di un teatro multiculturale dove adolescenti che vivono in un’area di pochi chilometri, in insediamenti diversi in Galilea – che non si sarebbero mai incontrati – attraverso un percorso pedagogico basato sulle arti da palcoscenico – musica, danza, teatro – sono divenuti amici per sempre trascinando le loro famiglie e cambiando il corso della propria vita.

Edna Angelica Calò Livne

DIALOGHI / 3

Pescara, confronto a più voci

Nel solco delle iniziative per la Giornata Europea della Cultura Ebraica 2021, il Comune di Pescara ha organizzato per il 7 ottobre un evento in webinar dedicato al tema di quest'anno, Dialoghi. Ad aprire l'incontro, a cui prenderanno parte delle classi locali, i saluti istituzionali (9.30) del sindaco di Pescara Carlo Masci, del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, e del presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli. Tra i relatori del primo incontro, la produttrice Marina Piperno, il regista Luigi Faccini. A intervenire inoltre, tra gli altri Lisa Palmieri Billig, rappresentante italiana di American Jewish Committee, il presidente Federazione Amicizie Ebraico-Cristiane in Italia Marco Cassuto Morselli, Luigi De Salvia, presidente Religions for Peace Italia Onlus, e la giornalista Amy K. Rosenthal.

Ticketless - Per Klaus, in memoriam
In un ospedale di Berlino, il 20 settembre scorso è mancato Klaus Voigt, questo portale ha il dovere di ricordarlo. Si tratta dello storico tedesco che meglio di ogni altro ha studiato l’esilio italiano di tanti profughi ebrei in fuga dalla Germania hitleriana, lo scopritore della straordinaria vicenda dei ragazzi di Villa Emma, l’apprezzato critico d’arte autore di saggi importanti su figure di pittori ebrei attratti come lui dal sole d’Italia e dalle bellezze del nostro paesaggio. Era a ben guardare il discendente diretto di quegli intellettuali in fuga. Rimane per me fisso nella memoria il ricordo di questo uomo buono, alto, possente, con il viso di un ragazzo che non invecchiava mai.
Alberto Cavaglion
Leggi
Il treno dei desideri
Quello che vediamo non è un normale set di percussioni. 
La membrana della grancassa, normalmente ricavata da pelle animale (oggi da materiale sintetico), era fatta da un Sefer Torà; dopo la Guerra, ignari musicisti sostituirono la membrana animale con la pergamena di un Rotolo prelevato da una sinagoga abbandonata e ne fecero strumento musicale. I Sefarim venivano prevalentemente accatastati dalla Wehrmacht e dati fuoco ma non di rado accadeva che l’ufficiale tedesco, attratto dalla bellezza della custodia di un Rotolo, se ne appropriasse; idem per violini, viole, pianoforti e strumenti musicali di vario genere. 
Francesco Lotoro
Leggi
Periscopio - Geografia dantesca
Abbiamo trattato, nelle scorse puntate di questa ricognizione su Dante e gli ebrei, della rappresentazione, nella Commedia, della distruzione di Gerusalemme e del conseguente esilio come una punizione divina del popolo ebraico. Abbiamo detto che la visione dantesca non rappresenta una novità teologica, ma pare, anzi, interpretare una concezione meno drastica di tale punizione, giacché la “vendetta de la vendetta del peccato antico” si realizza solo sul piano storico e, nel 70 E.V., trova il suo definitivo compimento.
Francesco Lucrezi
Leggi
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
Twitter
Facebook
Website