Rav Cassuto, una pietra per la Memoria

“Sono molto orgogliosa di questa iniziativa a cui come Comunità stavamo lavorando da molti anni, durante i quali abbiamo visto in molte città della Toscana comparire pietre d’inciampo in memoria di chi non è più tornato dai campi di sterminio nazisti. Per Firenze, da dove sono partite più di 300 persone che non hanno mai più fatto ritorno a casa, era un diritto-dovere fare altrettanto”.
L’arrivo delle stolpersteine a Firenze era una delle cose per cui più si era spesa Daniela Misul, l’indimenticabile presidentessa degli ebrei fiorentini scomparsa nell’estate del 2019. Pochi mesi prima di vedere quel traguardo raggiunto andare a frutto, con le prime cerimonie di apposizione in vari quartieri del capoluogo.
Un progetto andato avanti con successo nonostante l’emergenza sanitaria e le tante complicazioni organizzative che ne sono derivate. Il 5 maggio scorso uno dei momenti più toccanti: la messa a dimora di 24 pietre in ricordo di altrettanti ospiti dell’ospizio israelitico Settimio Saadun catturati dalle SS nel corso di una retata da cui nessuno fece ritorno. Si inserisce in questa linea di Memoria il prossimo appuntamento in agenda, domenica mattina, in concomitanza con la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Il giorno scelto per fare testimonianza su una grande figura della Firenze ebraica: il rabbino Nathan Cassuto, Maestro di ebraismo e punto di riferimento della rete di assistenza clandestina che operò per salvare il maggior numero possibile di perseguitati. Nella circostanza, nel giardino della sinagoga, sarà svelata la pietra a lui dedicata di prossima collocazione in via de’ Pucci 2 dove nel novembre del ’43 fu arrestato in seguito a delazione (al momento è allestito un cantiere, che ha reso impossibile la collocazione sul posto).
Una giornata molto attesa che la Comunità ebraica fiorentina vivrà accanto alle istituzioni locali e in compagnia del figlio David in arrivo da Israele. Parteciperanno alla cerimonia di svelamento il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink e l’assessore comunale Alessandro Martini. Il giorno successivo sono in programma un convegno storico con interventi dello stesso Cassuto, di rav Riccardo Di Segni e Michele Sarfatti e una successiva conferenza di Lionella Viterbo, Caterina del Vivo e Marta Baiardi sul libro, di cui Viterbo è autrice, “Rifugi precari. Ricordi degli anni 1943-44”.

(Nell’immagine rav Nathan Cassuto mentre officia un matrimonio e più in basso David Cassuto)

(6 ottobre 2021)