Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui   16 Novembre 2021 - 12 Kislev 5782
L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE UCEI ALL'EXPO DI DUBAI

"Non c'è Dialogo senza responsabilità"

Quale è lo stato dell’arte del Dialogo interreligioso? Quali le conquiste destinate a restare? Quali invece i problemi ancora sul tavolo? Interrogativi che l’Expo in svolgimento a Dubai ha scelto di sollevare con una serie di iniziative dedicate nell’ambito della Giornata della tolleranza che si celebra oggi in tutto il mondo. Uno sforzo che vede l’Italia protagonista con ben tre eventi declinati nel segno di una sfida chiaramente esplicitata: “Connecting souls”. Principio sempre valido e ancora di più per un’edizione che vede alla ribalta uno dei Paesi artefici degli Accordi di Abramo.
“Quello che si sta costruendo qui è qualcosa di straordinario. E non mi riferisco soltanto a questioni di natura edilizia. È un qualcosa che ha a che fare, per l’appunto, con la sfera dell’anima”. Così Noemi Di Segni, Presidente UCEI, chiamata a rappresentare la prospettiva dell’ebraismo italiano nell’ambito di un incontro organizzato dalla Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna. Un evento in continuità con l’esperienza dell’Interfaith Forum dello scorso settembre, ha evidenziato lo storico Alberto Melloni aprendo i lavori.
Numerosi i contributi e stimoli di una giornata apertasi con le parole dello sceicco Nahyan bin Mubarak al Nahyan, ministro della Tolleranza degli Emirati Arabi Uniti, e proseguita con una pluralità di sfumature. Tra gli ospiti di parte ebraica i rabbini rav David Rosen e rav Elie Abadie. Mentre a portare la voce del governo italiano è stata la viceministra degli Esteri Marina Sereni.



Nel suo intervento la Presidente UCEI ha posto l’accento su alcuni temi critici, in particolare sulle dottrine “sostituzioniste” diffuse ancora oggi in una parte non irrilevante della Chiesa cattolica. “È fondamentale che il processo di accettazione e riconoscimento dell’Altro si completi. Altrimenti il rischio è di fomentare l’antigiudaismo” ha osservato Di Segni, rivolgendo in particolare un appello a chi ha ruoli pubblici e seguito nei mezzi di informazione. 

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L'EXPO VISTO DA ISRAELE

"Dubai-Gerusalemme, occasione storica"

Una mezuzah dal significato storico quella apposta ai primi di ottobre all’ingresso del Padiglione Israele all’Expo di Dubai. “Questa è la prima volta che Israele ha un padiglione nazionale in un evento di questa portata in uno stato arabo” le parole del ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid nel celebrare l’inaugurazione ufficiale del Padiglione. “Ci sarà un domani migliore se si sceglie di essere collaborativi e positivi” ha invece affermato ministro del Turismo Yoel Razvozov, presente al taglio del nastro. Voci istituzionali che riassumono un sentire comune. 
“Essere qui è incredibile. La sensazione è di fare la storia ogni giorno” il commento a Pagine Ebraiche del portavoce del Padiglione Menachem Gantz. “Non avremmo mai immaginato di essere ospiti di una manifestazione così importante in un paese arabo. E invece siamo qui a Dubai, accolti in maniera esemplare, con tutti gli onori e tutto lo spazio. E con un grandissimo interesse da parte del pubblico”.



 

Il ministero del Turismo di Gerusalemme prevede che in questi mesi negli Emirati saranno milioni le persone che visiteranno il padiglione israeliano, ispirato alla Tenda di Abramo. Come quest’ultima era aperta su tutti i lati in modo da permettere a chiunque di accedervi, da ogni latitudine e provenienza geografica, così lo è la struttura ideata dall’architetto David Knafo.
L’idea, evidenzia l’architetto israeliano, è di avere un luogo senza barriere, senza confini. Uno spazio il cui tema è presentato al pubblico in Aravrit, ovvero con una scritta in arabo ed ebraico: “Verso il domani”.

(Nelle immagini: il Padiglione israeliano; l'affissione della mezuzah al suo ingresso)

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L'INSEDIAMENTO DELL'AMBASCIATORE ISRAELIANO

"Un'amicizia da valorizzare"

“Sono molto fortunato ad essere il primo ambasciatore israeliano qui. Per me, il cielo è il limite per quanto riguarda il potenziale delle relazioni bilaterali”. Nella sua prima intervista ai media locali, Amir Hayek non nasconde l’orgoglio di essere il primo ambasciatore d’Israele negli Emirati Arabi Uniti. È stato il ministro degli Esteri Yair Lapid a sceglierlo per quella che sarà una posizione chiave per Gerusalemme. E tra i primi compiti di Hayek, oltre a visitare l’Expo di Dubai 2020, c’è il contribuire affinché i due paesi firmino l’Accordo di partenariato economico globale. Un’intesa diretta ad aprire nuove collaborazioni in diversi settori. “Per lavorare e migliorare le cifre del commercio bilaterale abbiamo bisogno di questo accordo” ha sottolineato l’ambasciatore, con alle spalle esperienze alla direzione di diverse aziende israeliane e ruoli governativi. Per Hayek “ci sono almeno 100 temi su cui possiamo cooperare” con gli Emirati. Aggiunge poi: “Vogliamo continuare a promuovere questa amicizia”.

(Nell’immagine la cerimonia di insediamento dell’ambasciatore Hayek, avvenuta nelle scorse ore)

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L'EVENTO A TORINO

Bianca Guidetti Serra, Primo Levi, Nuto Revelli:
scelta dell'amicizia, dovere della testimonianza 

Deriva da una poesia scritta da Primo Levi alla fine del 1986 il titolo del convegno dedicato ieri, a Torino al Polo del ’900, alla storia di un’amicizia straordinaria. “In ognuno la traccia di ognuno, Amici, legami nel tempo: Bianca Guidetti Serra, Primo Levi e Nuto Revelli” organizzato dai tre Comitati creati per celebrare i rispettivi centenari, è un frammento di quella parte di “Agli amici” che recita “Prima che s’indurisse la cera/ Quando ognuno era come un sigillo. /Di noi ciascuno reca l’impronta /Dell’amico incontrato per via;/ In ognuno la traccia di ognuno./Per il bene od il male /In saggezza o in follia /Ognuno stampato da ognuno”. Voleva essere “augurio sommesso” per un autunno “lungo e mite”, è stato ieri il filo conduttore di una giornata intensa, aperta da un intervento dedicato a quelle che sono state definite “amicizie resistenti”.
Bianca Guidetti Serra, nel volume autobiografico scritto con Santina Mobiglia e intitolato “Bianca la rossa”, annotava: “Ciascuna amicizia è un po’ speciale, ha una sua storia, dei ricordi e delle esperienze condivise. È una relazione basata sullo scambio e sulla scelta reciproca, cui riconosco un importante valore umano e sociale”. E proprio Santina Mobiglia, insieme a Domenico Scarpa, ha raccontato il rapporto tra Guidetti Serra e Levi, per poi dialogare con Marco Revelli sui valori e sull’impegno che hanno caratterizzato le figure di Bianca Guidetti Serra e Nuto Revelli. 
Le letture di Marina Bassani hanno esaltato durante il pomeriggio ideali e inquietudini, impegno ed esperienze di quelli che sono stati tre protagonisti straordinari del Novecento, accomunati dalla scelta della scrittura come mezzo per fissare i ricordi e per adempiere al dovere di testimoniare.

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LA CERIMONIA IN CAMPO DEL GHETTO

Guardia di Finanza, venti anni di servizio
Il grazie degli ebrei veneziani

Da vent’anni esatti la Guardia di Finanza svolge un servizio essenziale di presidio e sicurezza nell’area dell’antico Ghetto di Venezia proteggendo, con il supporto anche dell’esercito, istituzioni ebraiche, sinagoghe, spazi comunitari. Un ruolo fondamentale che la Comunità ebraica ha scelto di onorare attraverso una cerimonia pubblica svoltasi quest’oggi in Campo del Ghetto Novo e la consegna di una targa commemorativa. Ad essere evidenziate qualità che hanno segnato questo ventennale sforzo come “competenza, impegno e dedizione”.
Profonda la gratitudine del presidente della Comunità ebraica Dario Calimani, che al termine del suo intervento ha consegnato la targa nelle mani del generale Bruno Buratti.
Ad assistere alla cerimonia rappresentanti del Comune, della municipalità, dell’esercito, dei carabinieri, della polizia penitenziaria, dei vigili urbani, della capitaneria di porto e della questura.
Per la Comunità ebraica hanno partecipato entrambi i vicepresidenti, Paolo Navarro Dina e Sandra Levis, oltre al Consigliere Luigi Giraldo e all’ex presidente e attuale Consigliere UCEI Paolo Gnignati.

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L'INIZIATIVA ALLA SCUOLA EBRAICA DI MILANO 

Pronto soccorso, studenti e insegnanti protagonisti

Scuola ebraica di Milano protagonista di un percorso di formazione sul primo soccorso conclusosi quest’oggi con la consegna degli attestati di partecipazione. Una trentina gli studenti che hanno preso parte all’iniziativa, organizzata presso l’istituto da Amici di Magen David Adom Italia ETS insieme alla sezione locale dell’Associazione medica ebraica e con la collaborazione del comitato milanese di Croce Rossa Italia.
“Salvare una vita è una cosa da ragazzi” le parole d’ordine di un progetto rivolto principalmente ai ragazzi (tutti compresi nella fascia d’età 11-18 anni) ma di cui hanno beneficiato anche alcuni insegnanti. Quattro docenti hanno infatti appreso le principali manovre salvavita da applicare in caso di emergenza, sempre sotto la guida dalla formatrice Barbara Brasca.
“Un’esperienza estremamente positiva sia per l’entusiasmo mostrato dai ragazzi, sia perché tutti hanno ben compreso l’utilità di avere questo corso. Auspichiamo il prossimo anno di poterlo ampliare ad alunni e docenti” afferma Silvia Voghera, coordinatrice nazionale Magen David Adom.

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LO STATO EBRAICO OSPITE D'ONORE DELLA FIERA

Arte in Nuvola, nel segno di Israele

Israele protagonista della prima edizione di Roma Arte in Nuvola, la fiera di Arte moderna e Arte contemporanea in programma dal 18 al 21 novembre negli spazi della Nuvola di Fuksas. Lo Stato ebraico è infatti il Paese ospite, con un padiglione dedicato e un allestimento dal titolo “Israel Landscape” promosso dall’ambasciata israeliana e curato da Ermanno Tedeschi e Vera Pilpoul.
In evidenza le opere di 17 artisti tra scultori, pittori, fotografi e ricamatori.
Nello stand, si evidenzia, “saranno rappresentate le tante sfaccettature della realtà israeliana contemporanea attraverso la partecipazione di artisti appartenenti ai vari gruppi sociali ed etnici: dall’etiope Michal Mamit Worke alla drusa Fatma Shanan, passando per gli esponenti della comunità ortodossa Chana Goldberg e Avner Barhama”.

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PROFONDO CORDOGLIO TRA GLI EBREI ROMANI

Guido Di Veroli (1933-2021)

Sgomento nella Comunità ebraica di Roma per la notizia dell’improvvisa scomparsa di Guido Di Veroli. Proveniente da una famiglia radicata nell’ambiente ebraico, dopo essersi laureato in ingegneria da subito sì è distinto come brillante imprenditore nell’impresa edile di famiglia con all’attivo numerose costruzioni edificate prevalentemente nella regione laziale. Dopo aver militato nei movimenti giovanili, ha ricoperto ruoli importanti per quasi mezzo secolo ai vertici delle istituzioni ebraiche: spesso come membro dell’esecutivo della Comunità ebraica di Roma, con una parentesi brillante come presidente della sezione romana del Bene Berith, e Consigliere UCEI in diversi mandati. Erano decenni in cui Di Veroli, insieme a valenti professionisti, faceva parte della cerchia formatasi attorno all’allora rabbino capo Elio Toaff zz.l. per lo sviluppo di scelte strategiche che delinearono la trasformazione della Comunità.
Uomo pragmatico e instancabile in qualsiasi attività si cimentasse, guardava dritto all’obiettivo da raggiungere. Sempre assistito da una coscienza ebraica e sionista vitale e vibrante, era dotato di un temperamento determinato. Lascia quattro figli che vivono con le loro famiglie in Israele.
Sia il suo ricordo di benedizione.

(Nell'immagine: Guido Di Veroli durante una intervista per il progetto Memorie ebraiche)

Jonatan Della Rocca

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Un dolore da fare nostro
Mi è capitato per le mani, quasi per caso, il libro di Herbert Avraham Arbib, Cielo Nero (Salomone Belforte), che ripercorre vita e cacciata degli ebrei libici. Mi son chiesto perché da noi si sia parlato così poco degli ebrei cacciati dalla Libia – e dagli altri paesi arabi. Eravamo certamente troppo presi dalla ben più grande tragedia che avevamo subito in Europa, la Shoah. Ma le tragedie, come più volte ho pensato e scritto, non si contrappesano e non si elidono fra di loro.
Ripercorrere e condividere emotivamente il dramma di chi è stato costretto a lasciarsi alle spalle una vita di affetti e di tradizioni, la casa e gli oggetti della quotidianità, i luoghi e tempi di intere esistenze, e le stesse tombe dei propri familiari, lascia in chi legge un senso di strazio senza fine. 
Dario Calimani
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Il modello israeliano
Livia Saporito ha or ora pubblicato “Tendenze evolutive del modello israeliano – Lo Stato e la Sinagoga”, ESI, Napoli, 2021. Il diritto israeliano viene descritto con dovizia di dettagli, e la sua descrizione contiene un duplice contenuto: a fior d’acqua emerge il giure dello Stato ebraico, sotto il pelo dell’acqua, non meno trasparente, troviamo la visione italiana del fenomeno. Il tutto a riprova della soggettività che Hans Kelsen, già in rapporti scientifici stretti con Sigmund Freud, visto in filigrana, aveva sempre rilevato. L’autrice spiega con chiarezza le fonti del diritto israeliano così come il loro svolgimento nella travagliata realtà mediorientale.
 
Emanuele Calò
L'Europa e i migranti
Serie ma locali questioni di confini e migrazioni bastano talvolta a farci capire la gravità e l’inestricabilità di nodi mondiali. Al confine fra Bielorussia e Polonia si sta svolgendo un duro confronto. Masse di migranti provenienti dall’area mediorientale e alla ricerca di nuovi passaggi verso occidente sono l’oggetto di una contesa: da un lato il governo bielorusso, impiegando anche l’esercito, li spinge con decisione a uscire dal proprio territorio nazionale in direzione di quello polacco; dall’altro le autorità polacche impediscono in tutti modi l’ingresso in Polonia di questa folla, chiudendo ermeticamente la frontiera
David Sorani
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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