Rilanciare il sogno di Israele tra i giovani
Giovani, sionismo, Israele e tutto quanto vi è in mezzo , questo il tema intorno al quale si è costruita tutta l’agenda dei lavori del Consiglio Generale sionista. Avraham Duvdevani presidente dell’esecutivo e Helena Glaser presidente del Zionist General Council nelle loro relazioni di apertura hanno parlato della necessità di porre le politiche giovanili al centro delle attività della Federazione sionistica mondiale.
Presenti in sala moltissimi giovani rappresentanti delle organizzazioni giovanili ebraiche che hanno portato la loro voce e la loro visione per il futuro. Ricordato e festeggiato lo storico centenario dell’Hashomer Hatzair da una colorata delegazione di giovanissimi (tra i quali di Milano e Roma). Educazione ebraica e lingua ebraica restano i pilastri irrinunciabili per la costruzione di una identità consapevole, ma non solo. Il panorama culturale mondiale mostra una profonda crisi di valori che non ha risparmiato la realtà ebraica giovanile. Non è una novità affermare che l’idealismo è una delle caratteristiche dell’età giovanile come pure un profondo bisogno di spiritualità.
“Lavoriamo col cuore – dice una giovane – i valori di solidarietà e giustizia sociale che sono alla base del movimento sionistico parlano al nostro cuore e noi lo possiamo trasmettere. La ricerca della Pace è un nostro valore e su questa strada vogliamo costruire il nostro futuro”. Maggior coinvolgimento, anche nei processi decisionali, questa è la richiesta più pressante dei giovani che non desiderano una partecipazione solo di facciata. L’occasione di esprimersi in questi giorni non è mancata ed è stata colta dai leader dei movimenti giovanili. Molto interesse ha riscosso la relazione di Chaya Pomerantz presidente della World Union of Jewish Students che ha toccato temi importanti come la crisi economica in Europa e la preoccupante escalation dell’antisemitismo
Ma aldilà delle diverse ideologie a volte contrastanti, prevale tra i giovani la convinzione che il futuro dello Stato di Israele dipende dalla sua capacità di offrire loro e ai giovani della diaspora la possibilità di integrare i valori con i quali sono stati educati con la nuove frontiere della tecnologia e integrarli al più presto nella vita pubblica e nella leadership del Paese. Il Consiglio sionistico riunisce in sé la rappresentanza di tutte le anime che costituiscono il variegato panorama politico e associativo israeliano e diasporico.
Le posizioni sono spesso contrastanti ma su temi di vitale importanza si assiste al superamento delle posizioni ideologiche a favore del bene comune. Le risoluzioni più significative mostrano di accogliere le istanze e le idee delle nuove generazioni: programmi per sviluppo di una leadership giovanile, sostegno all’Aliyah e stanziamento di risorse: in particolare una risoluzione impegna il consiglio generale a supportare presso il governo la proposta Sharansky in merito alla libertà di preghiera per tutte le correnti dell’Ebraismo al Muro occidentale. Importanti anche le risoluzioni che riguardano la richiesta di riconoscimento legale delle diverse correnti religiose dell’ebraismo, per il riconoscimento di ogni forma di matrimonio religioso e civile sul modello di tutte le altre democrazie.
Ester Silvana Israel, presidente dell’Adei-Wizo
(10 novembre 2013)