Israele – Le opportunità svizzere

Tutte le strade portano in Svizzera. Quanto meno in questi giorni, quando tra Ginevra e Davos i leader del mondo si ritroveranno per parlare di politica internazionale ed economia. Oggi, infatti, ha inizio la Conferenza internazionale di pace sulla Siria per trovare una soluzione a un conflitto che conta decine di migliaia di vittime. Improbabile, secondo molti, che da Ginevra arrivino risposte positive. A qualche centinaio di chilometri intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu assieme al presidente Shimon Peres e il ministro della Giustizia Tzipi Livni parteciperanno domani al tradizionale appuntamento del World economic forum. Un’opportunità per stringere nuove intese economiche ma anche per confrontarsi con una parte del mondo arabo, in particolare con quei paesi che con l’Iran non coltivano ottimi rapporti. Teheran, in ogni caso ci sarà; non solo il presidente Hassan Rouhani parlerà, ma il suo intervento precederà di qualche ora quello di Netanyahu. Orari diversi e nessuna volontà di incrociarsi. “Voi vi incontrereste con chi chiede la vostra eliminazione?”, domandava il premier israeliano a giornalisti che ipotizzavano un incontro.
Come già nel discorso tenuto a Roma durante il vertice intergovernativo tra Italia e Israele, Netanyahu punterà sul ruolo delle innovazioni come cerniera fra l’economia israeliana e le altre realtà del mondo. “Dobbiamo sviluppare la nostra presenza in nuovi mercati e trovare nuovi partner – il primo ministro – La mia intenzione è di parlare con le compagnie leader nel hightech, nel campo tecnologico, in modo da farle investire in Israele e creare posti di lavoro nel nostro paese”. Nella sua agenda sono previsti tra gli altri incontri con il Ceo di Yahoo! Marissa Mayer e con alti dirigenti di Google.

(22 gennaio 2014)