Reuven Feuerstein (1921-2014)

reuven-feuersteinIl professor Reuven Feuerstein z”l è deceduto il 29 aprile 2014. Per noi è stato un maestro di vita che ha cambiato profondamente il nostro modo di pensare e il nostro approccio educativo. Per tante persone ha rappresentato la possibilità di rimettersi in gioco e/o di non arrendersi anche davanti alle disabilità più severe. La sua grandezza in campo educativo è stata enorme tant’è che durante la cerimonia funebre il professor Pnina Klein dell’Università di Bar Ilan lo ha definito “l’Einstein dell’educazione”.
È conosciuto in tutto il mondo per le sue teorie innovative e lungimiranti sulla Modificabilità Cognitiva Strutturale e sull’Esperienza di Apprendimento Mediato (utilizzate attualmente in più di 90 paesi) attraverso le quali ha dimostrato che l’intelligenza non è un dato fisso ma è modificabile durante tutto l’arco della vita grazie all’intervento umano. Per il mondo ebraico, il fascino e l’importanza delle sue teorie risiede anche nelle radici Bibliche e Talmudiche che sono alla base dell’Esperienza di Apprendimento Mediato e nel riconoscimento della trasmissione culturale delle proprie tradizioni, della propria storia come uno dei pilastri su cui si fonda l’educazione.
La sua carriera di educatore è cominciata alla fine degli anni ‘20 a Botosan, in Romania, quando insegnò a leggere a un ragazzo considerato irrecuperabile. Il padre del ragazzo aveva chiesto a Reuven di insegnare a suo figlio a leggere l’ebraico perché era preoccupato che non sarebbe stato in grado di recitare il Kaddish per lui. Ebbe successo e il ragazzo imparò a leggere la Tefilah e la Torah.
Arrivato nella Palestina mandataria nel 1944, il professor Feuerstein iniziò a lavorare con i bambini scampati alla Shoà non dandosi mai per vinto davanti alle difficoltà e seguendo un approccio psico-educativo e una modalità inclusiva. Feuerstein racconta che portava loro pane e marmellata di patate, l’unica disponibile, ma portava anche loro dei dischi perché mentre mangiavano potessero ascoltare anche la musica. Proprio lavorando con questi bambini nasce l’idea che le strutture mentali possono cambiare, possono essere modificate. “I cromosoni non hanno l’ultima parola” una frase che spesso ripeteva, devono essere soltanto un punto di partenza e non una condanna. Un bambino per Feuerstein non è autistico o dislessico ma piuttosto si trova in una condizione di autismo o di dislessia che può essere quindi cambiata.
Negli anni cinquanta e sessanta, Feuerstein fu nominato direttore del servizio psicologico della Youth Aliyah dove fu responsabile della valutazione dei giovani immigrati al fine di inserirli nei vari programmi educativi. Nel ‘65 aprì il suo centro Hadassa Wizo Canada – I.C.E.L.P. in cui poté mettere a punto e applicare il suo Metodo per aiutare bambini ed adulti con difficoltà di apprendimento o disabilità a superare le loro difficoltà.
Una madre racconta in un articolo del Jerusalem Post che molti sono stati aiutati e che per tutti Feuerstein aveva una parola di incoraggiamento: “I problemi per i quali i bambini erano venuti al centro erano diversi, ma Feuerstein e i suoi terapisti hanno cercato i migliori approcci per aiutare tutti. Tutti i bambini e le famiglie che aspettavano nella sala di attesa mostravano negli anni miglioramenti nelle loro prestazioni cognitive e comportamentali. Feuerstein e i suoi terapisti non hanno soltanto insegnato ai nostri bambini ad imparare. Ci hanno insegnato come aiutare i nostri figli ad imparare e, in questo processo, ci hanno rafforzati e ci hanno dato una nuova speranza”.
Negli anni il Metodo è stato utilizzato in contesti diversi: per la riqualificazione del personale, per supportare il Long Life Learning in ambito aziendale, per prevenire la decadenza delle funzioni cognitive nelle persone di età avanzata.
È proprio la versatilità e la ricchezza del Metodo che ci permetterà di proseguire nel cammino che Feuerstein ha indicato.

Ambra Tedeschi, Gabriella Zippel

(4 maggio 2014)