Qui Roma – Insieme nel nome di Sereni

accordo pavoncello - tagliataIl nome dell’agronomo Emilio Sereni è stato il punto di partenza per un progetto sulla Memoria, che ha portato in Israele 30 allievi dell’istituto tecnico agrario romano a lui intestato. Dopo il percorso di approfondimento tecnico scientifico nelle università israeliane – dal Negev a Tel Aviv – la scuola ha poi avviato una collaborazione con il liceo Levi della Comunità di Roma, che già nell’anno scolastico che si avvia alla fine ha visto un gruppo di ragazzi diversamente abili del liceo Levi inseriti in un progetto sperimentale per l’avviamento al mondo della floricoltura. Secondo l’accordo firmato ieri dai presidi delle due scuole, e portato avanti con l’appoggio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Roma, le due scuole “convengono sulla necessità di sviluppare forme di collaborazione per ampliare le rispettive formazioni specialistiche degli studenti”, esempio di collaborazione fattiva fra pubblico e privato.
Patrizia Marini, preside dell’istituto Sereni, ha anche spiegato: “Tutta questa esperienza diventerà poi un libro, che sarà pronto in tempo per l’Expo 2015. I ragazzi della nostra scuola sono entusiasti, interessati e coinvolti. Anche se noi ci occupiamo di biologico, il programma prevede lo sviluppo nei nostri studenti di conoscenze tecniche, giuridiche e amministrative, oltre che professionali. Oltre all’approfondimento culturale porteremo i ragazzi a conoscere la filiera della coltivazione, produzione e commercializzazione dei prodotti kasher”. Lo sviluppo del marchio nazionale di kasherut, presentato a Cibus questa settimana, poi, secondo la preside Marini ha grande attinenza anche con le specificità della scuola: “Biologico e Kosher hanno principi etici comuni e una forte affinità: entrambi portano a rispettare e preservare sia l’ambiente che i cittadini”.
Per Daniela Pavoncello, coordinatrice della commissione Scuola, Educazione e Giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, “Il progetto promosso e finanziato dall’UCEI rappresenta un’importante apripista per il raccordo tra scuole pubbliche e scuole paritarie ebraiche che consentirà anche in altre realtà di sviluppare progetti analoghi con il riconoscimento di competenze acquisite in entrambe le strutture educative. Inoltre il progetto ha una duplice valenza educativa in quanto consente agli studenti con difficoltà di vario genere di svolgere un percorso di formazione al lavoro personalizzato e finalizzato all’inserimento lavorativo nel settore agrario, dall’altro, grazie allo scambio degli studenti, di confrontarsi sulle norme relative alla casherut promuovendo altresì il dialogo e l’integrazione interculturale”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(9 maggio 2014)