Israele – Peres, Abu Mazen e il Vaticano

Peres - Bergoglio in IsraeleL’8 giugno il presidente di Israele Shimon Peres e il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si incontreranno in Vaticano. Entrambi hanno infatti accettato l’invito di papa Jorge Bergoglio (nell’immagine con il presidente Peres durante la recente visita del pontefice in Israele) a partecipare a una preghiera per la pace in Medio Oriente. Una pace che sembra ancora lontana, a giudicare da quanto accaduto a poche ore dalla conferma dei due presidenti della loro presenza vaticana. Nelle prime ore di venerdì infatti la polizia israeliana è riuscita a sventare un attentato terroristico, fermando nel nord della Cisgiordania (presso il collegamento Tapuach) un uomo con il busto coperto di esplosivi. La cintura dell’attentatore, residente a Nablus, è stata fatta detonare dagli artificieri e la zona è stata messa in sicurezza. Ad attirare immediatamente l’attenzione degli uomini del battaglione Alon, il fatto che il sospetto vestisse un cappotto in una giornata molto calda. L’uomo ha confessato le sue intenzioni ma, stando a quanto riportano i media israeliani, non è chiaro quale fosse il suo piano. Era da un anno, ha dichiarato il colonnello dell’Idf Peter Lerner, che non veniva arrestato un attentatore suicida.
Sale così la tensione in Israele, con il governo di Gerusalemme che guarda con sempre più diffidenza la controparte palestinese guidata da Abu Mazen. La mossa del leader dell’Anp di creare un governo di unità nazionale con Hamas, l’organizzazione terroristica che controlla Gaza, ha gelato i rapporti con le autorità israeliane. Sono dunque in molti a guardare con interesse l’appuntamento dell’8 giugno, previsto per il pomeriggio, quando Abu Mazen incontrerà il presidente Peres in una delle sue ultime apparizioni alla guida dello Stato di Israele (il 27 luglio prossimo scadrà il suo mandato).  “Sarà un incontro di preghiera – aveva voluto precisare Bergoglio ai giornalisti durante il di ritorno dal viaggio in Medio Oriente – non sarà per fare una mediazione o cercare soluzioni, no. Ci riuniremo a pregare, soltanto”. Sarà comunque un passaggio interessante da seguire, viste il gelo degli ultimi tempi tra israeliani e palestinesi.

d.r.

(30 maggio 2014)