#EyalGiladNaftali – Una preghiera oltre le barriere

preghieraEyal, Gilad e Naftali sono stati portati via da una settimana e le ricerche in Cisgiordania proseguono senza sosta. L’esercito ha annunciato l’arresto di altri trenta militanti del gruppo terroristico di Hamas. Nello stesso tempo Israele si interroga su eventuali errori compiuti nella vicenda: sotto accusa in particolare la polizia che aveva ricevuto una telefonata dai ragazzi che provavano a denunciare il rapimento già la sera di giovedì, ma ha ignorato la cosa per diverse ore ritenendola uno scherzo. La registrazione è stata fatta ascoltare ai genitori dei tre giovanissimi studenti di yeshivah, che continuano a dar prova di fermezza e fiducia. E se l’immagino dell’abbraccio delle tre madri ha fatto il giro del mondo, se in ogni luogo proseguono le iniziative mediatiche e i momenti di recitazione dei Salmi per chiedere la liberazione dei ragazzi, una riunione speciale è stata organizzata sul luogo del rapimento dall’associazione per il dialogo Tag Meir Forum, con una preghiera per Eyal, Gilad e Naftali che riunisse ebrei e musulmani (nell’immagine).
“I nostri cuori sono feriti in questo momento, e il mio va alle madri di quei bambini” ha dichiarato Sheikh Ibrahim Al-Hawa di Gerusalemme.
I tempi per ritrovarli, fanno trapelare le autorità israeliane, potrebbero essere lunghi. Ma la promessa è certa: fino a che Eyal, Gilad e Naftali non riabbracceranno le proprie madri, Israele non si darà tregua e con lei non si daranno tregua tutti coloro che pregano, sperano e pensano, nell’abbraccio ideale di un’intera comunità.

(19 giugno 2014)