#EyalGiladNaftali – L’abbraccio di Shimon

shimon“L’intera nazione è unita ed è al fianco delle famiglie, riunita con loro in preghiera per il ritorno dei ragazzi sani e salvi. Le forze di sicurezza stanno lavorando giorno e notte in ogni strada e in ogni vicolo di Hebron, rivoltando ogni singola pietra per trovarli. Faranno di tutto per riportarli a casa”. Questo il messaggio che il presidente d’Israele Shimon Peres ha rivolto alle famiglie di Gilad Shaar (16 anni), Naftali Frankel (16 anni), ed Eyal Yifrach (19 anni), incontrandoli nella sua Residenza: abbraccio e la fiducia che i tre giovanissimi studenti di yeshivah rapiti lo scorso giovedì notte possano presto tornare a casa.
L’operazione di ricerca, denominata “My brother’s keeper” (“il custode di mio fratello”) prosegue e proseguono gli arresti di esponenti del gruppo terroristico di Hamas. I tempi per ritrovare i ragazzi potrebbero essere lunghi, come sottolinea il ministro della Scienza ed ex capo dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) Yaakov Peri, che ha commentato anche il razzo sparato da Gaza contro il sud di Israele. “Non devi certo essere un esperto analista per capire che Hamas e le organizzazioni che lavorano con il gruppo stanno cercando di surriscaldare la situazione”.
Il comandante centrale dell’esercito Nitzan Alon sottolinea che la strategia di Hamas
per ottenere il rilascio di detenuti palestinesi si sta rivelando controproducente, considerando non soltanto l’alto numero di arrestati, ma pure il fatto che tra essi ci sono 50 membri del gruppo che furono rilasciati nell’ambito dell’accordo per la restituzione di Gilad Shalit, il giovane caporale rapito nel 2006 e rilasciato nel 2011 dietro la liberazione di 1027 detenuti palestinesi.
Nelle scorse ore il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sottolineato che alcuni progressi nella ricerca sono stati compiuti. “Oggi sappiamo più di quanto sapessimo alcuni giorni fa, ma c’è ancora molto da fare” ha dichiarato.

(20 giugno 2014)