#EyalGiladNaftali – “Stringiamoci nella preghiera”
“Nel doloroso protrarsi della prigionia di Ghil’ad Shaar, Naftalì Frenkel e Eyal Ifrach, i tre ragazzi rapiti di cui mancano notizie ormai da oltre una settimana, l’Assemblea dei Rabbini d’Italia, nella condivisione dell’angoscia delle famiglie e del senso di partecipazione di tutto il popolo ebraico, ricorda a tutte le Comunità ebraiche e ad ogni singolo ebreo in Italia, l’importanza di proseguire nella lettura dei Tehillim, i Salmi, quale espressione corale delle invocazioni e dei sentimenti che ci uniscono tutti in questo momento. Segnaliamo in particolare i capitoli 120-134, chiamati con il titolo di ‘Shir Hama’alot’, nonché i capitoli 20,27, 70”. È Quanto comunica, attraverso una nota scritta, il Consiglio dell’Assemblea Rabbinica Italiana.
“Laddove vengono fatte preghiere pubbliche è bene parteciparvi: ricordiamo a questo proposito – si legge ancora -che a Roma si terrà lunedì sera una tefillà presso il tempio maggiore, dopo un collegamento con le famiglie dei tre ragazzi; quando non è possibile svolgere o partecipare a preghiere pubbliche, ogni ebreo può dedicare anche, in forma privata, alcuni momenti di preghiera attraverso la lettura di questi testi dei Salmi. Allo stato attuale – prosegue la nota – non sono stati indetti in Israele giornate di digiuno, pertanto al momento non si ritiene di proporre questo tipo di manifestazione religiosa. È invece raccomandabile in generale in questa circostanza rafforzare l’adempimento delle mizvot nella vita quotidiana e intensificare le opere di zedakà e ghemilut chasadim.”
Il messaggio si conclude con un auspicio: “Si possa realizzare al più presto quanto affermato dal testo biblico: ‘Torneranno i liberati dal Signore, verranno a Zion con giubilo, letizia eterna sul loro capo, avranno gioia e allegria, si allontaneranno sospiro e lamento’ (Isaia 51,11)”.