Israele – Ore di tensione

Più di una dozzina di razzi lanciati da Gaza contro Israele, una fabbrica di vernici distrutta a Sderot e quattro feriti. È il bilancio di un fine settimana di tensione, mentre prosegue in Cisgiordania l’operazione per ritrovare Eyal, Gilad e Naftali, i tre giovani studenti rapiti nell’area di Gush Etzion lo scorso 12 giugno, dopo che negli scorsi giorni Tzahal ha rilasciato i nomi dei presunti rapitori Amer Abu Aysha e Marwan Kawasme, entrambi affiliati al gruppo terroristico di Hamas e scomparsi proprio nelle ore del rapimento.
E di fronte all’impennata del lancio di missili dalla Striscia (oltre 60 nell’ultimo mese), le autorità israeliane sono pronte a intensificare la risposta (nelle scorse ore sono stati colpiti numerosi siti terroristici a Gaza), come ha sottolineato il primo ministro Benjamin Netanyahu durante la settimanale riunione di governo. “Voglio ricordare il fatto che, nel momento in cui ha stabilito un governo di unità nazionale con Hamas, l’Autorità nazionale palestinese si è essenzialmente assunta la responsabilità di prevenire il lancio di razzi contro il nostro territorio” ha aggiunto il premier, invitando il presidente dell’Anp Abu Mazen a rompere il patto con Hamas.
Nel frattempo in Cisgiordania l’esercito studia nuove misure di sicurezza per impedire ulteriori rapimenti: dal dotare di telecamere e migliore illuminazione le formate degli autobus a una maggiore presenza di pattuglie di controllo.

(29 giugno 2014)