Israele – Aspettando la tregua
Ancora razzi, ancora disordini. Non si placa la tensione in Israele, che continua a vedere missili sparati da Gaza verso il sud del paese e assiste agli scontri nella parte est di Gerusalemme in un’atmosfera incandescente nel primo venerdì di preghiera durante la ricorrenza del Ramadan.
Secondo quanto riportato dalla stampa israeliana, nelle scorse ore lo Stato ebraico avrebbe inviato un ultimatum al gruppo terrorista di Hamas che governa la Striscia attraverso la mediazione dell’Egitto: cessare gli attacchi contro Israele oppure affrontare una massiccia risposta di Tsahal. Tempo per accettare 48 ore, ma nel frattempo ancora nel corso di tutta la giornata razzi e colpi di mortaio hanno raggiunto Israele costringendo gli abitanti delle aree al confine nei rifugi: solo 15 secondi per raggiungerli dopo il suono delle sirene, hanno ricordato le autorità israeliane, con le batterie di Iron Dome, il sistema di difesa antimissile, che lavorano a pieno ritmo. Sderot, Ofakim, Netivot, Sdot Negev, la regione di Eshkol, lungo l’elenco delle località coinvolte, mentre il paese resta in attesa, dopo aver mobilitato truppe di terra nell’area. “Vogliamo riportare la situazione alla calma” aveva però assicurato il portavoce dell’esercito, colonnello Peter Lerner, sottolineando ancora una volta come un’escalation non sia ciò che Israele sta perseguendo.
Ad acuire la tensione a Gerusalemme, il funerale di Mohammed, il diciassettenne palestinese ucciso due giorni fa: le indagini delle autorità israeliane sono in corso per fare luce sull’accaduto che ha causato un’ondata di indignazione. Certo è che gli scontri tra polizia e popolazione araba sono di un’intensità come non si vedeva da tempo, sul Monte del Tempio e nei quartieri a Est. Scontri si registrano anche in alcune zone della Cisgiordania.
Mentre rispetto all’ipotesi della tregua il Times of Israel riporta fonti disponibili a parlare solo in condizione di anonimato, secondo cui “Alla calma si risponderà con la calma, ora la palla è nelle mani di Hamas”.
(4 luglio 2014)