Israele – Le sirene scuotono il paese

Schermata 2014-07-09 alle 14.39.28Secondo giorno dell’operazione Roccaforte (dall’ebraico Zuk Eitan), l’azione militare israeliana iniziata ieri nella Striscia di Gaza per fermare l’incessante lancio di razzi da parte di Hamas. L’organizzazione terroristica ha, infatti, iniziato un’offensiva contro Israele, lanciando dalla Striscia oltre 200 razzi. In tutto il paese, da Sderot e Beersheva a Tel Aviv e Gerusalemme fino a Hadera, è risuonato l’allarme delle sirene che avvisavano degli imminenti attacchi, in parte sventati dal sistema di difesa Iron Dome, utilizzato per intercettare i missili. Missili che continuano in queste ore a piovere su Israele: alle 14.30 israeliane almeno due razzi sono caduti nell’area di Zikhron Ya’akov, che dista 120 chilometri dalla Striscia di Gaza. Alle violenze provenienti da Gaza, Israele ha risposto colpendo in queste ore, con un’offensiva aerea, oltre 160 obiettivi nella zona sotto controllo di Hamas. Secondo i quotidiani israeliani, il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe disposto all’esercito di aumentare l’intensità dell’operazione Roccaforte, nota come Protective Edge. L’Idf continuerà ad attaccare i punti operativi di Hamas, le sue infrastrutture e i tunnel (finora ne sono stati distrutti dieci, stando alle informazioni diffuse dal portavoce dell’Idf) e colpire le zone di lancio dei missili. Un ufficiale, parlando con il Times of Israel, avrebbe dichiarato che Netanyahu si sta muovendo per preparare la popolazione israeliana ad affrontare una lunga campagna militare. I termini rimangono indefiniti e rimane ancora il punto interrogativo su una possibile azione militare a Gaza via terra. “La campagna contro Hamas verrà potenziata nei prossimi giorni e il prezzo che l’organizzazione pagherà sarà caro”, ha affermato questa mattina il ministro della Difesa Moshe Yaalon, riprendendo un concetto già espresso da Netanyahu ieri.
Le preoccupazioni di Israele riguardano la potenza di fuoco a disposizione di Hamas e delle frange estremiste che lo fiancheggiano. In riferimento al missile – un M-302 – che ieri ha raggiunto Hadera, Peter Lerner, portavoce dell’esercito israeliano, ha dichiarato che ve ne sono decine nelle mani dei palestinesi. In marzo Israele aveva intercettato una nave nel sud del Mar Rosso che conteneva una spedizione di M-302, con un raggio d’azione di oltre 100 chilometri. Secondo le autorità israeliane il carico di armamenti proveniva dall’Iran, considerato tra i primi finanziatori dell’organizzazione terroristica di Hamas. Gruppo verso cui il vicino Egitto, dopo la caduta di Morsi e dei Fratelli Musulmani, non ha grande simpatia. Dopo salita al potere del presidente Al-Sisi, i tunnel che collegavano l’Egitto alla Striscia di Gaza sono stati chiusi e la nuova guida egiziana sembrava orientata a troncare ogni rapporto con Hamas. Nelle prime ore del mattino sembra invece che il governo del Cairo abbia deciso di aprire il valico di Rafah per far transitare un numero limitato di feriti. Non è ancora chiaro se Al-Sisi voglia intervenire per via diplomatica nel conflitto in corso tra Israele e Hamas.
Secondo Ynet, intanto, almeno ventisette persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza nel corso dell’operazione Protective Edge.

Daniel Reichel

(9 luglio 2014)