Israele – Tutelare i civili al primo punto
La preoccupazione per Israele, nuovamente minacciato dalla violenza di Hamas. Il desiderio di comprendere il quadro più ampio di un conflitto che ormai si trascina da decenni. Le sensazioni di chi, di Israele, è un illustre cittadino e ne conosce a fondo le dinamiche. Applauditi e apprezzati, gli interventi di Sergio Della Pergola e Sergio Minerbi hanno dato, nel corso dell’ultimo Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, una preziosa analisi e testimonianza dell’ultimo conflitto tra l’esercito israeliano e il gruppo terroristico di Hamas. Momenti di tensione che tutta l’Italia ebraica vive con grande partecipazione; una escalation di violenza iniziata dal lancio di razzi dalla Striscia di Gaza. “Israele è rimasta tre giorni senza reagire e poi ha deciso di intervenire – sottolinea Sergio Minerbi diplomatico, già ambasciatore d’Israele presso la Comunità europea – quindi non dice il vero chi racconta che questo conflitto è iniziato per volontà israeliana”. Una consecutio temporum importante per capire i fatti “dell’ennesimo round di un incontro ormai abbondantemente finito a oltranza – la metafora pugilistica del demografo Sergio Della Pergola, docente dell’Università ebraica di Gerusalemme – nei round precedenti l’esercito israeliano non è riuscito a debellare definitivamente le forze di Hamas e una conclusione si potrà avere solo con un conflitto molto lungo”. C’è però una grande differenza morale tra le due parti in gioco ed entrambi i relatori, esponenti di primo piano della comunità degli italkim (gli italiani di Israele) lo ribadiscono con forza. “Tzhal (l’esercito israeliano) telefona ai civili palestinesi prima dei raid perché si mettano in salvo. Hamas non si è mai sognata di farlo”, afferma Minerbi mentre Della Pergola ricorda che “per parte israeliana c’è un grande impegno a limitare i danni collaterali. Cosa praticamente impossibile vista la tattica di Hamas di mettere le sue postazioni di lancio vicino alle case dei civili, agli ospedali, alle scuole”. Non solo, agli annunci di Tzahal alla popolazione di Gaza di evacuare le abitazioni per non essere coinvolta negli attacchi aerei, Hamas pubblica avvisi contrari cosicché il conto delle vittime civili cresca, spiega il demografo, ad uso di una cinica propaganda. Di contro, Israele ha investito tempo e fondi per proteggere i suoi civili con la creazione del sistema di difesa antimissile Iron Dome, sottolineano Della Pergola e Minerbi. Tante le domande dei consiglieri UCEI sui possibili scenari futuri, con i due relatori scettici di fronte a una possibile risoluzione nel breve termine del conflitto.
d.r.
(14 luglio 2014)