Israele – Gerusalemme, la Capitale d’oro

gerusalemme“Yerushalayim shel zahav”. Gerusalemme d’oro canta Naomi Shemer in quello che è da molti considerato l’inno non ufficiale d’Israele. Era il 15 maggio 1967 e il giorno dopo la Festa dell’Indipendenza era in programma l’Israeli Music Festival.
La canzone, fuori concorso e commissionata alla cantante da Teddy Kollek, sindaco di Gerusalemme dal 1965 al 1993, raccontava l’aspirazione e la nostalgia del popolo ebraico per il luogo da migliaia di anni nel suo cuore: impossibile avvicinarsi alla Città vecchia, occupata dai giordani nel 1948, con cecchini pronti a sparare a vista a chiunque si avvicinasse, e il Kotel Hamaravi, il Muro occidentale dell’antico Tempio abbandonato e deturpato, mentre gli ebrei che risiedevano nell’area, in molti casi da secoli, espulsi.
Esattamente tre settimane dopo scoppiò la Guerra dei Sei Giorni, la Giordania attaccò la parte ovest di Gerusalemme e Israele respinse l’attacco e riconquistò la città. La canzone accompagnò le truppe e il paese. E la versione finale del testo fu conclusa quando lo shofar, il corno d’ariete suonato nelle occasioni più solenni, risuonò al Kotel.
Proclamata Capitale d’Israele Da Ben Gurion nel 1949, a riconoscerla come tale è anche la Legge fondamentale del 1980. Lì si trovano la Knesset, i palazzi del governo, la residenza presidenziale. Già alla fine del giugno del 1967 Israele ha esteso la propria giurisdizione su Gerusalemme Est e le aree circostanti.
Oggi la città conta circa 800mila abitanti e una vita moderna e vibrante accanto alla dimensione sacra e spirituale che è impossibile non percepire già ai primi passi nella Città vecchia.
Tra i progetti che più l’hanno trasformata negli ultimi anni, la linea del tram che attraversa l’intera città dal Monte Herzl a Pisgat Ze’ev, passando per molti quartieri arabi. Operativo dal 2011, dopo quasi dieci anni di lavori, il tram è diventato presto un simbolo della convivenza tra le varie anime di Gerusalemme, ebrei e arabi, laici e religiosi, turisti e locali fianco a fianco nelle lunghe carrozze.
La linea è stata danneggiata gravemente durante le settimane di tensione seguite agli omicidi degli adolescenti israeliani Eyal, Gilad e Naftali e poi del sedicenne palestinese Muhammed, che viveva a Shuafat, uno dei quartieri attraversati dal tram. Già ripristinata la fermata, mentre in questi giorni di tensione, sono risuonate più volte le sirene per avvertire i suoi abitanti di mettersi in salvo dai missili lanciati da Gaza contro Israele: Hamas non ha risparmiato neppure Gerusalemme, città sacra per tutti.

(16 luglio 2014)