#IsraeleDifendeLaPace – Il tempo senza razzi

razziUna semplice scritta che campeggia netta sullo schermo bianco: “Israel has been rocket free for…” (“Israele è stata libera dal lancio di razzi per…”) e i numeri che scorrono, giorni, ore, minuti, secondi. Uno strumento efficace per offrire la sensazione della minaccia cui lo Stato ebraico è sottoposto in maniera costante e che nelle ultime settimane ha raggiunto livelli mai visti, con oltre 1800 missili lanciati in meno di due settimane: è il sito israelhasbeenrocketfreefor.com, realizzato a tempo di record da due giovani esperti hi-tech, il ventinovenne Aaron Friedman, e il diciottenne Yehonatan Tsirolnik.
I due non si conoscevano affatto, ma Friedman, dopo aver lanciato l’idea di un orologio che si riaggiornasse automaticamente a ogni razzo, ha trovato chi la sviluppasse attraverso #MadeinJLM, una piattaforma nata a Gerusalemme per favorire il contatto fra i diversi attori del mondo dell’innovazione e delle start-up. Tsirolnik, che a ottobre inizierà il servizio di leva nell’esercito occupandosi proprio di informatica, ha realizzato il codice del sito in 48 ore. L’orologio è collegato direttamente con il Comando di Tzahal per ricevere le informazioni sul lancio di razzi.
“Volevo fare qualcosa che avesse impatto – ha spiegato al Times of Israel Friedman, che ha fatto l’aliyah da Chicago con la moglie e due bambini lo scorso anno – Volevo far capire alla gente cosa sta accadendo davvero”.
Già, perché cosa succederebbe se paesi come gli Stati Uniti, l’Italia, la Francia, fossero bersaglio di razzi? È una domanda che sono in molti a porre quando si tratta di spiegare in modo semplice ciò che Israele sta attraversando, la vita della popolazione civile che scorre scandita dal suono delle sirene, la necessità di raggiungere i rifugi in pochi secondi, più e più volte al giorno.
Così anche un orologio su internet può aiutare.

Rossella Tercatin
twitter @rtercatinmoked

(21 luglio 2014)