#IsraeleDifendeLaPace – Tregua, novità ma non dal Cairo

KerryNetanyahuUna graduale rimozione del blocco, a iniziare dai valichi di confine, e una possibile apertura del traffico marittimo. Sono alcune delle condizioni, riportate dal quotidiano israeliano ynet, del piano su cui stanno lavorando Israele e Stati Uniti. Mentre il cessate il fuoco con Hamas sta per finire (questa notte alle 24 il termine) e con i colloqui del Cairo apparentemente fermi, le autorità israeliane avrebbero infatti aperto un nuovo fronte di trattative, coinvolgendo gli alleati americani. A rivelarlo è una fonte da Gerusalemme di ynet, secondo cui i due paesi stanno definendo una bozza da proporre a Hamas per il raggiungimento di una tregua duratura. La cooperazione tra Israele e Stati Uniti sembra dunque la dimostrazione di una normalizzazione dei rapporti tra i due paesi, dopo le tensioni delle scorse settimane, in particolare tra il presidente americano Barack Obama e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Pochi giorni fa il Wall Street Journal aveva raccontato di una presunta telefonata, particolarmente accesa, tra i due. A segnare il riavvicinamento tra i due storici alleati, l’annuncio – non ancora ufficiale – dell’arrivo di John Kerry, segretario di Stato Usa, in Israele.
Tornando alla bozza di accordo, sembra che Israele non si opporrà al trasferimento degli stipendi ai dipendenti pubblici del governo di Hamas (si tratta di circa 40mila persone) e si impegnerà a garantire la ricostruzione della Striscia di Gaza attraverso l’assistenza internazionale. La questione della smilitarizzazione del territorio sotto il controllo di Hamas, richiesta da Israele, non sarà probabilmente inclusa nell’accordo di cui si discute al Cairo, anche se Washington sosterrà la richiesta di impedire che Hamas e altri gruppi terroristici possano riarmarsi.
Se i rapporti tra Israele e Stati Uniti sembrano aggiustarsi, Netanyahu, secondo indiscrezioni di Haaretz, ha dovuto affrontare nelle scorse ore una crisi interna. Stando a quanto riporta il giornale israeliano, ci sarebbe stato un duro confronto tra il premier e il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman. L’accusa del ministro al capo di governo, nascondere quanto sta accadendo al Cairo al suo gabinetto di sicurezza. Lieberman infatti non sarebbe stato al corrente della bozza di undici punti proposta dagli egiziani. Da qui uno scontro fra i due, almeno secondo quanto affermato da una fonte di Haaretz. Netanyahu avrebbe però chiarito che la proposta in mano a Lieberman sarebbe solo una delle tante uscite in questi giorni e che appena si arriverà una bozza accettabile per Israele, la sottoporrà al voto del gabinetto di sicurezza.

d.r.

(19 agosto 2014)