#IsraeleDifendeLaPace Ancora una vittima del conflitto
Per cinque settimane il ventenne Schachar Shalev (nella foto) ha lottato per la sua vita. Era rimasto gravemente ferito a Gaza, mentre con la sua unità, specializzata in demolizioni, perquisiva un edificio a nord della Striscia. Il compito della squadra era trovare gli ingressi dei tunnel del terrore. L’ultima casa in cui erano entrati si era rivelata una trappola: dopo averla imbottita di esplosivo, gli uomini di Hamas l’avevano fatta saltare, aprendo poi il fuoco su Shalev e compagni. Tre soldati avevano perso la vita nell’agguato dei terroristi; Shalev era stato ricoverato d’urgenza al Rambam Hospital Center di Haifa. Cinque settimane di cure, di tentativi per salvargli la vita, che avevano portato all’amputazione di entrambe le gambe del ragazzo, originario del nord di Israele (Alonei Habashan). Nulla è risultato efficace e il giovane soldato di Tsahal questa mattina è diventato la 72esima vittima israeliana, caduta nel corso dell’operazione Margine Difensivo a Gaza. Un’azione costata cara a Israele ma che il premier Benjamin Netanyahu ha definito oggi come una vittoria contro Hamas. “L’esercito e lo Shin Bet (servizi di intelligence israeliani) hanno eliminato oltre mille terroristi, abbiamo contrastato il lancio di missili da parte di Hamas, distrutto tunnel ed edifici del terrore. Sono colpi senza precedenti per Hamas”, ha dichiarato il primo ministro nel corso della riunione di gabinetto di oggi, tenutasi nel sud di Israele, a Hof Ashkelon. “Allo stesso tempo Hamas ha ritirato tutte le richieste fatte per il ottenere il cessate il fuoco”, ha proseguito Netanyahu. Cessate il fuoco in vigore da martedì scorso e previsto per 30 giorni.
(31 agosto 2014)