Oltremare – Il negoziato e i sacchetti
Alla fine dell’estate, un gruppetto di arditi nuotatori è arrivato da Cipro a forza di braccia, sfidando le onde e i sacchetti di plastica. Sì, il leader del guppo, appena arrivato a terra, ha detto che la cosa più pericolosa è stato l’incontro con i sacchetti che fluttuano intorno alle nostre coste, in numero sempre maggiore fino all’arrivo. Ora non facciamo i sionisti organici: lo sappiamo benissimo che le coste israeliane – con o senza bandiere blu – sono circondate da un cordone di schifezza prodotto da noi, proprio da noi, gli impeccabili israeliani, anche quelli che tutta la plastica la buttano nelle apposite gabbie agli angoli delle strade. Basta fare il bagno a Tel Aviv e se ne ha prova.
Quello che potremmo non sapere, è che le scelte politiche di Nethanyahu (leggi: la sua ostinata volontà di non tornare al tavolo delle trattative con i palestinesi) potrebbero impedire o almeno rallentare il necessario quanto tardo processo di eliminazione dei sacchetti di plastica dai nostri supermercati. Negoziati e plastica, altro che volo pindarico. Ma anche questa è Israele. Amir Peretz, ministro dell’ambiente, decide di dimettersi da un governo nel quale oggettivamente non si capiva come potesse sedere, ma non entriamo adesso nella imperscrutabile flessibilità dello spettro politico israeliano, pareggiata forse solo da quella italiana. Oggi avrebbe dovuto tenersi il dibattito per passare la legge, proposta e molto voluta da Peretz, che introduce la tassa sui sacchetti di plastica, per incoraggiare l’uso di sacchetti non usa-e-getta.
Dunque riassumendo: Peretz e Bibi entrano in conflitto su temi sociali e sul negoziato, Peretz lascia la seggiola, e la legge non ha più un ministro che la presenta e quindi si blocca. Esempio perfetto di come il conflitto con i palestinesi ci ammorba e ci arresta in innumerevoli direzioni e dimensioni. Perfino i sacchetti di plastica, ci dobbiamo tenere, adesso, e chissà per quanto. Quanto al conflitto, ecco, ci teniamo anche quello a quanto pare, e bello stretto.
Daniela Fubini
(10 novembre 2014)