Israele – Una nuova guida per Tsahal
Nel 2011 aveva indicato il generale Benny Gantz per la nomina a Capo di Stato Maggiore. Ora sarà lui, il maggiore generale Gadi Eisekot, a ricoprire una delle posizioni più importanti e delicate per la sicurezza di Israele. È infatti arrivata ieri sera l’investitura ufficiale (preannunciata venerdì) di Eisenkot, già comandante delle Brigate Golani nonché vice di Gantz dal gennaio 2013, alla guida di Tsahal. Dal prossimo 15 febbraio Eisenkot diventerà dunque il ventunesimo Capo di Stato Maggiore di Israele. Scelto dal ministro della Difesa Moshe Yaalon, con il benestare del premier Benjamin Netanyahu, il nuovo comandante dell’esercito israeliano dovrà confrontarsi con la nuova ondata del terrorismo palestinese, con le tensioni che minacciano i confini del paese e con il nuovo grande nemico d’Oriente, l’Isis. “Non è una questione di fortuna se sei stato opportunamente scelto per questo ruolo – le parole del presidente israeliano Reuven Rivlin, nel complimentarsi Eisekot per la nomina – ma per le tue notevoli abilità e per il talento mostrato come comandante e come soldato in questi lunghi anni di servizio”. “Siamo di fronte a un periodo di profonde sfide rispetto alla sicurezza – ha continuato il presidente – e sono sicuro che Tsahal, sotto il tuo comando, continuerà a costituire una barriera difensiva che protegge lo Stato di Israele”. A mettere in pericolo la sicurezza del paese, nelle ultime ore, sono però le tensioni interne: una scuola bilingue di ebraico e arabo è stata investita da un incendio ieri sera a Gerusalemme. La polizia e i pompieri – che sono riusciti a spegnere le fiamme – sospettano si tratti di incendio doloso legato a movimenti estremisti israeliani visto che sui muri dell’edificio sono comparse scritte come “Kahane (fondatore del partito razzista Kach) aveva ragione” e “Non si può convivere con il cancro”. “Poche settimane fa in questa scuola gli studenti hanno appeso poster in cui c’era scritto ‘qui c’è cooperazione, amore e amicizia tra arabi ed ebrei – ha dichiarato il ministro della Giustizia Tzipi Livni, condannando assieme a diversi esponenti politici l’accaduto – Questa scuola è una riserva naturale che qualcuno ha cercato di bruciare questa notte. Quindi dovrebbe essere chiaro: non permetteremo agli estremisti di bruciare la coesistenza che è ancora difesa. La legge e il dipartimento di Giustizia sapranno come trattare i responsabili”.
(30 novembre 2014)