Qui Milano – Ebraismo e giustizia

IMG_20150115_180206Giustizia, misericordia, perdono. Parole dietro cui si nascondono significati profondi, sempre vivi e attuali, su cui, in particolare di fronte a quanto accade intorno a noi in questi giorni, siamo portati a interrogarci. A dare una risposta in chiave ebraica su questi temi è stato ieri rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, nel corso di una lezione su “Giustizia e perdono nelle Scritture Sacre”. Appuntamento tenutosi all’Ambrosiana e organizzato dalla Scuola Ebraica di Milano assieme al Consiglio delle Chiese Cristiane del capoluogo lombardo in occasione della Giornata per il dialogo ebraico-cristiano 2015. L’evento di ieri, a cui erano presenti, assieme a rav Arbib, Chiara Ferrero dell’Accademia ISA di Studi Interreligiosi e Pier Francesco Fumagalli della Biblioteca Ambrosiana, segue l’incontro tenutosi lunedì scorso al Memoriale della Shoah con la lezione di rav Paolo Sciunnach sul binomio pace-guerra, analizzato attraverso i testi della tradizione ebraica.
Il midràsh, ha sottolineato nella sua lezione rav Arbib di fronte a un pubblico interessato e partecipativo – diverse le domande rivolte al rav al termine del suo intervento -, afferma che D-o pensò di creare il mondo con l’attributo della giustizia, poi vide che il mondo non avrebbe resistito e mescolò giustizia e misericordia. L’esempio portato dal rav è di un mondo come un bicchiere in cui si versa un liquido bollente, la giustizia. “Il liquido è troppo caldo per il bicchiere che esplode. Altrettanto accade versando solo acqua ghiacciata, ovvero la misericordia: in questo caso il bicchiere si crepa”. Il midrash, afferma il rav, ci dice almeno due cose: che la giustizia e la misericordia sono elementi fondamentali della creazione divina ma dice anche che sono elementi problematici. Il mondo non è in grado di resistere alla giustizia portata alle estreme conseguenze. La misericordia serve quindi a mitigare la giustizia. Nello stesso tempo anche la misericordia da sola non è adeguata alla creazione ed è necessario mescolarla alla giustizia. In un altro testo biblico, il libro di Yonà, viene messo in discussione proprio l’attributo divino del chèsed che porta al perdono e alla salvezza della città di Ninive.

(16 gennaio 2015)