Venezia, ricordare la sinagoga di Zagabria

zagabria “Il Giorno della Memoria non è la giornata in cui noi ebrei ricordiamo i nostri morti, ma è una giornata di impegno civile in cui la società cerca di fare i conti con quello che è stato”. Queste le parole del presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Gnignati, durante l’inaugurazione al Museo Ebraico della mostra “Sinagoga di Zagabria 1867 – 1942 – 2015″.
“Non ci sono parole – ha continuato Gnignati – per giustificare la gravissima distruzione che ha colpito una comunità come quella croata come non è accettabile che ancora oggi gli ebrei continuino a morire in quanto ebrei. Non dobbiamo però lasciare che vengano a crearsi muri, che chi vuole operare degli strappi l’abbia vinta, dobbiamo continuare a seguire i principi consustanziali alla nostra cultura: il dialogo e il rispetto reciproco”.
La sinagoga di Zagabria fu costruita nel 1867 in coincidenza con l’ascesa culturale e sociale della comunità e e fu uno dei primi edifici pubblici rappresentativi del nuovo centro di Zagabria, definita da tutti i cronisti dell’epoca un monumento della città. La demolizione attuatà tra l’autunno del 1941 e la tarda primavera del 1942 venne giustificata con il fatto che lo stabile “non si inseriva nel piano urbanistico della città”. In quell’epoca a Zagabria c’erano 11 mila ebrei e con la distruzione della sinagoga si volle simboleggiare la volontà di annichilire gli ebrei di Zagabria e della Croazia, di cui solo il cinque per cento sopravvisse alla Shoah.
Presenti all’inaugurazione della mostra anche il presidente delle Comunità ebraica di Zagabria, Ognjen Kraus, il rabbino capo di Croazia, Luciano Moŝe Prelević e il rabbino capo di Venezia, rav Scialom Bahbout che ha ribadito come la distruzione dei nostri luoghi di culto, non abbia in ogni caso annichilito il nostro popolo: “Il mio augurio è che la comunità di Zagabria sia sempre una realtà viva e prolifica. Questo rappresenterebbe la giusta risposta per coloro che pensano, al pari dei nazisti, di poterci annientare distruggendo i nostri luoghi di culto. Ricostruire le sinagoghe è importante, ma il modo migliore per onorare la propria comunità è essere presenti. Il pericolo è di legarsi troppo ai monumenti, la cosa fondamentale sono invece le persone che devono essere riportate dentro il Bet hakenesset, dentro le case di riunione”.
L’esposizione articolata in due parti, presenta nella prima una scelta dei pannelli della mostra “Sinagoga di Zagabria – reliquiae reliquiarum” (1996) e illustra l’arco di tempo dalla fondazione della Comunità alla demolizione della sinagoga. Nella seconda parte è contenuta invece la cronaca in immagini del periodo da dopo il 1945 ad oggi, in cui il baricentro è la memoria e la sinagoga. Completeranno la visita due film documentari dedicati alla storia e al destino della sinagoga e al patrimonio di judaica in possesso della Comunità Ebraica di Zagabria. Nel percorso dell’esposizione sarà presente una selezione delle pubblicazioni in inglese tratte dalla ricca attività editoriale della Comunità Ebraica di Zagabria.
La mostra, curata da Ziva Kraus direttrice di Ikona Gallery con l’allestimento di Mario Beusan coadiuvato da Francesco Trevisan Gheller, è stata prodotta dalla Comunità Ebraica di Zagabria che desidera così offrire un tributo per il Giorno della Memoria e per i settant’anni dalla liberazione dai campi di concentramento di Auschwitz.

Michael Calimani

(19 gennaio 2015)