Israele-Germania, mezzo secolo di rapporti Rivlin: “Molti i valori condivisi”
Amici con posizioni differenti. Così il presidente israeliano Reuven Rivlin, nella sua visita ufficiale a Berlino, ha definito il rapporto consolidatosi nel tempo tra Israele e Germania. Un legame di cui oggi cade il 50esimo anniversario: il 12 maggio 1965, infatti, i due paesi siglavano il primo accordo bilaterale ufficiale, avviando quelle che diventeranno delle relazioni diplomatiche stabili e proficue. “Questo anniversario è motivo di grande gioia e gratitudine. Guardando quanto abbiamo raggiunto, possiamo parlare, senza esagerare, di un miracolo”, la soddisfazione espressa recentemente dal cancelliere tedesco Angela Merkel, protagonista in queste ore di un incontro con il presidente Rivlin. Il capo di Stato israeliano è arrivato lunedì in Germania, accolto dal presidente tedesco Joachim Gauck (insieme nella foto), e ieri ha partecipato alle commemorazioni svoltesi alla stazione berlinese di Grunewald, da cui – dal binario 17 – durante la Seconda Guerra Mondiale furono deportati nei campi di concentramento 55mila ebrei tedeschi. “Settant’anni sono passati da quando l’ultimo trasporto lasciò il binario 17; eppure assistiamo di nuovo al rafforzarsi sul suolo europeo di movimenti fascisti e neonazisti”, l’allarme lanciato dal presidente Rivlin, che ha ricordato come la Germania nazista nacque grazie anche al diffondersi silenzioso del cancro “dell’antisemitismo, del razzismo, della xenofobia e della frustrazione”. L’incapacità, l’indifferenza e l’apatia lasciarono il campo a quelle ideologie malate ma oggi, il concetto espresso da Rivlin, non possiamo permetterci di rimanere inerti di fronte a chi propugna odio. “Dobbiamo ricordarci che la democrazia da sola non ci rende immuni dal nazionalismo e dal fascismo. Nessuna nazione è immune all’antisemitismo. Nessuna all’estremismo o al fondamentalismo”, l’avvertimento del presidente israeliano che si è poi soffermato sui positivi rapporti costruiti nel tempo con la Germania, nonostante la profonda e non rimarginabile ferita della Shoah. “Nel corso degli anni abbiamo costruito un grande e solido ponte tra i nostri due Paesi e soprattutto tra i nostri due popoli – ha dichiarato Rivlin, parlando con l’alter ego tedesco Gauck – Nel corso dei primi 50 anni dei nostri rapporti diplomatici, Germania e Israele hanno condiviso un comune impegno: proteggere i valori e gli interessi del mondo libero contro i pericoli in agguato. Mi auguro che davanti a noi ci siano ancora molti anni di azione e cooperazione”. E ancora, “lo svilupparsi del rapporto tra i nostri paesi è stato possibile grazie alla presa di responsabilità della Germania di fronte ai crimini compiuti nel passato. E quindi abbiamo deciso insieme che il nostro legame non sarà mai fondato su una compensazione per l’oscuro passato ma che quella lezione ci guiderà entrambi verso un futuro migliore”.
Parole chiare contro l’antisemitismo sono arrivate dal presidente Gauck che ha ribadito a Rivlin, ricordando le manifestazioni della scorsa estate in cui per le strade di Berlino si udirono i peggiori slogan contro gli ebrei, che la Germania “non accetterà mai queste forme di intolleranza, da qualunque parti arrivino, che si tratti di nuovi o vecchi cittadini del nostro paese”. I due hanno anche toccato due punti in cui tra Germania e Israele c’è una profonda divergenza: la questione palestinese e l’accordo con l’Iran sul nucleare. Da Berlino è arrivato un nuovo endorsment alla soluzione dei due Stati, al momento congelata, mentre in merito alle trattative con Teheran, Gauck ha cercato di sostenere con la controparte israeliana la bontà e sicurezza dell’accordo, che Israele vede come fumo negli occhi. “Gli amici possono a volte essere d’accordo nel non essere d’accordo”, il commento di Rivlin. Recentemente la Germania è stato l’unico grande paese europeo a non firmare una lettera, siglata da molti ministri degli Esteri dell’Ue (Italia compresa), che invitava a etichettare i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani, aprendo così la strada verso un possibile boicottaggio di Israele.
Tra i momenti salienti di queste nozze d’oro tra israeliani e tedeschi, da ricordare l’incontro in Eretz tra David Ben-Gurion e Adenauer (1966) così come la visita nel 2008 da parte della cancelliera Merkel alla Knesset, la prima di un capo di governo tedesco al parlamento israeliano.
Daniel Reichel
(12 maggio 2015)