Israele – Golan, torna la tensione

israele ambulanzaIl conflitto siriano ha varcato i confini del Golan ed è approdato in Israele, seguendo però una strada imprevista: la paura e la rabbia della comunità drusa, da sempre integrata nello Stato ebraico e che da settimane protesta per la persecuzione dei propri fratelli in Siria. Una rabbia esplosa in maniera incontrollata lo scorso lunedì con un episodio di violenza brutale che preoccupa sia le autorità israeliane sia i vertici della realtà drusa: un gruppo di persone, drusi della città di Majdal Shams e dal villaggio di Hurfeish, ha attaccato due ambulanze israeliane che stavano trasportando dei feriti siriani. Un’aggressione che ha causato la morte di uno degli uomini a cui il Maghen David Adom stava prestando soccorso. A scatenare questo atto, duramente condannato dal premier Benjamin Netanyahu, la volontà degli assalitori di farsi giustizia da soli: secondo questi ultimi infatti i feriti trasportati dalle ambulanze israeliane erano ribelli jihadisti appartenenti al fronte di Al-Nusra, gli stessi che al di là del confine minacciano di fare strage di drusi. “Quello che è avvenuto è stato un atto criminale – hanno dichiarato i leader della comunità drusa israeliana – che va completamente nella direzione opposta rispetto ai valori della comunità drusa, la quale si è sempre distinta nell’aiutare chi versa in condizioni difficili, persino quando si tratta dei propri nemici”. “In questo paese vige la legge, non ci si può fare giustizia da soli”, ha ribadito Netanyahu, sottolineando peraltro come le vittime dell’aggressione fossero semplici civili siriani.

Durante i due assalti il gruppo di aggressori avrebbe chiesto di ispezionare le ambulanze, iniziando poi un vero e proprio linciaggio, provocando così la morte di un siriano, il ferimento grave di un altro e il ferimento lieve di un soldato israeliano. “Trovo inconcepibile che dei soldati israeliani vengano feriti da cittadini israeliani”, ha dichiarato il capo dello staff dell’IDF Gadi Eisenkot, che la scorsa domenica è tornato in Golan per controllare la situazione, tesa dall’inizio del conflitto siriano.
Una crisi esplosa dopo giorni di protesta da parte dei cittadini di origine drusa che chiedono ad Israele un aiuto concreto per i propri fratelli perseguitati e uccisi oltre il confine perché rimasti fedeli al regime di Assad. Israele intanto si dichiara pronta a inviare aiuti umanitari ai drusi della città siriana di Khadr e assicura di monitorare saldamente la situazione.

(24 giugno 2015)