Israele – Nuovi arresti tra gli estremisti

moshe yaalonContinua il giro di vite delle autorità israeliane contro i gruppi di estremisti, legati al mondo dei coloni e considerati responsabili di attacchi e violenze compiuti negli scorsi mesi contro moschee e chiese (nell’immagine, il ministro della Difesa Moshe Yaalon, che ha promesso “tolleranza zero contro i terroristi”). Lo Shin Bet, il servizio di intelligence israeliano, nelle ultime ore ha infatti arrestato nove persone connesse a quello che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito “terrorismo ebraico”. Gli arrestati, riportano i media locali, provengono dagli insediamenti non autorizzati di Baladim, nel nord della West Bank, e di Adei Ad, non distante da Kfar Douma, luogo dell’attentato che ha colpito la famiglia palestinese Dawabsha. Dopo la notizia della morte del figlio di 18 mesi Ali, arso vivo nell’incendio procurato dagli attentatori, è arrivata quella del padre, Saad Dawabsha, morto mentre era ricoverato all’ospedale israeliano di Tel Hashomer. In pericolo di vita anche la madre, hanno spiegato i famigliari alla radio dell’esercito israeliano Galatz. “Ci stiamo preparando al peggio”, ha affermato Nasser Dawabsha, fratello di Saad, ai microfoni della radio, ricordando che anche il figlio di quattro anni versa in condizioni critiche. “Il nostro desiderio è che i responsabili siano portati davanti a un tribunale e rispondano per i loro crimini, che mettono in pericolo non solo noi manche gli ebrei e i cristiani”, ha dichiarato Nasser, commentando il funerale e le manifestazioni di rabbia esplose ieri nei pressi del villaggio di Douma. Qui infatti vi sono stati alcuni scontri tra manifestanti palestinesi ed esercito israeliano ma non ci sono stati feriti. “È normale che ci fosse rabbia – ha affermato Nasser Dawabsha sempre parlando con il giornalista di Galatz – ma il nostro villaggio vuole la pace, vuole l’ordine, non ci sono mai stati problemi con noi. Questa tragedia ci è caduta addosso”.
Tra le decisioni prese per isolare e fermare gli estremisti responsabili di quanto accaduto a Douma e di altri attacchi contro abitazioni palestinesi così come chiese e moschee, fa discutere intanto discutere la scelta di applicare la detenzione amministrativa ai sospettati. Il provvedimento permette di tenere in custodia per un periodo di sei mesi l’arrestato, senza che sia portato di fronte a un giudice. Proprio in queste ore il ministro della Difesa Moshe Yaalon (nell’immagine) ha firmato due ordini per la detenzione amministrativa di Meir Ettinger e Evyatar Slonim, due volti del mondo più radicale della realtà dei coloni israeliani. “Questa misura è pericolosa per l’intero sistema legale e per la nostra democrazia”, ha affermato l’avvocato Aharon Rozeh, uno dei rappresentati legali dei due sospettati. Ma a far discutere sono anche le parole di Naftali Bennett, ministro dell’Educazione e leader di HaBayt HaYehudì, che tradizionalmente rappresenta gli interessi dell’elettorato che vive negli insediamenti. “Come ho già detto in passato, è giusto utilizzare la detenzione amministrativa con parsimonia e cautela”, ha dichiarato Bennett in un’intervista, sostenendo di ritenere necessario di trattare allo stesso modo i terroristi arabi con quelli ebrei, inclusa l’applicazione della pena di morte come proposta dal suo partito nelle ultime settimane. Un’iniziativa, quella di introdurre la pena capitale per i terroristi, che però la Knesset ha sonoramente bocciato, con 94 voti contrari e 6 favorevoli.

Daniel Reichel

(9 agosto 2015)