All’Onu il duro Danny Danon,
ma con gli Usa spunta un sorriso

danny danon Cambia il volto della diplomazia israeliana all’estero. E una nomina, tra le altre, fa particolarmente discutere l’opinione pubblica: quella che porterà Danny Danon, attuale ministro della Scienza, della Tecnologia e dello Spazio, a ricoprire l’incarico di ambasciatore dello Stato ebraico alle Nazioni Unite. Danon dovrebbe entrare in servizio a ottobre, ma la decisione presa dal primo ministro Benjamin Netanyahu, ha già scatenato un intenso dibattito.
“Le Nazioni Unite sono un’arena importante oggi – ha affermato Bibi – e sono sicuro che Danny rappresenterà le ragioni di Israele con forza sulla scena internazionale”. Ma chi è Danny Danon? Nato a Ramat Gan nel 1971, sposato con tre figli, Danon ha servito nell’esercito come luogotenente ed effettuato i suoi studi in Relazioni internazionali alla Florida International University e all’Università Ebraica di Gerusalemme. È inoltre membro della Knesset dal 2009 e presidente dell’organizzazione del World Likud dal 2006. Nel precedente governo, eletto nel 2013 e sempre guidato da Netanyahu, Danon ha ricoperto la carica di viceministro della Difesa. Fino all’allontanamento, l’estate scorsa, sopraggiunto dopo le forti critiche rivolte a Netanyahu per aver “ceduto” a una tregua con i terroristi di Hamas.
Danon non è nuovo a scontri aperti: nelle stesse settimane definì il segretario di Stato americano John Kerry “disconnesso dalla realtà” (con immediate ripercussioni nei rapporti diplomatici tra i due paesi) e di recente non ha mancato di criticare alcune dichiarazioni di Netanyahu in favore della formula ‘Due stati, due popoli”.
Al momento della sua nomina, ha tuttavia affermato l’intenzione di rappresentare all’Onu le posizioni del premier, “compreso il suo impegno di lunga data nell’evitare che l’Iran si doti di armi nucleari e la sua visione che prevede la nascita di uno Stato palestinese demilitarizzato che riconosca Israele”. Anche riguardo ai rapporti con gli Stati Uniti, ha mostrato un volto apparentemente più diplomatico. “Come ministro a pieno titolo, con un ruolo nelle decisioni del Consiglio – le sue parole – è cresciuto il mio apprezzamento nei confronti della profondità e dell’ampiezza della cooperazione con gli Stati Uniti per la sicurezza d’Israele, e la loro importanza strategica per il Paese”.
La nomina di Danon è stata avversata in particolare dall’Unione sionista, forza politica guidata dai laburisti di Isaac Herzog. “Houston, abbiamo un problema”, è stato infatti il primo commento a caldo dei partiti dell’opposizione, con un sarcastico riferimento alla sua attuale carica ministeriale. La mossa di Netanyahu, hanno quindi dichiarato, è come piantare “un altro chiodo per chiudere la bara in cui Bibi sta rischiando di seppellire la credibilità internazionale di Israele”.

f.m. twitter @fmatalonmoked

(17 agosto 2015)