Netanyahu: “L’Onu si mobiliti
contro la minaccia iraniana”

netanyahuun-635x357 È l’Iran il tema al centro dell’intervento di oggi del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ma nelle scorse ore, in partenza per New York, aveva anche dichiarato l’intenzione di chiedere “di mettere fine a questa istigazione selvaggia” e che “Israele intende mantenere lo status quo e desidera la pace con i palestinesi”, in riferimento alle nuove giornate di scontri tra manifestanti palestinesi, armati di bombe molotov e pietre, e polizia israeliana nei pressi della Spianata delle Moschee a Gerusalemme. E al Palazzo di Vetro si rivolgerà, a distanza di poche ore, anche il presidente dell’Aurorità palestinese Mahmoud Abbas.
In risposta a quella che ha definito un’accettazione da parte della comunità internazionale dell’idea errata che, grazie all’accordo stipulato, Teheran non sarà più in grado di costruirsi armi nucleari per un decennio e dunque di costituire un pericolo per Israele e in generale per il Medio Oriente, il discorso del premier israeliano illustra in primo luogo “l’enorme minaccia” iraniana nella zona. Tale minaccia non è una preoccupazione esclusivamente israeliana, osserva, ma per tutti gli altri paesi della regione, e ciò deve servire come “base per una cooperazione”.
Eliminare questo pericolo costituisce inoltre, secondo Netanyahu, la chiave per risolvere anche la guerra civile siriana. “In Siria – ha dichiarato – l’Iran è presentato come parte della soluzione, quando in realtà è il problema. Il supporto di Teheran al presidente siriano Bashar Assad è di proporzioni enormi, e il suo regime non potrebbe sopravvivere se non fosse per l’Iran”.
Poche ore dopo Netanyahu, si rivolgerà ai 65 stati membri dell’Onu riuniti a New York anche il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, che ha anticipato sulla stampa americana i contenuti del suo intervento. “È necessario un processo di pace collettivo e multilaterale”, ha scritto, definendo Israele “una potenza occupante”. Tali processi portati avanti dall’Onu avrebbero secondo Abbas portato a “progressi significatici nei difficili negoziati che riguardano i Balcani, la Libia e l’Iran, e dovrebbero essere intrapresi per porre fine anche al conflitto israelo- palestinese dopo tutti questi anni di futili tentativi di raggiungere la pace”. Al discorso di Abbas seguirà una cerimonia di innalzamento della bandiera palestinese alle Nazioni Unite.

(30 settembre 2015)